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Ugo Volli
Cartoline
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Onore ai missili che liberano, proteggono, difendono 01/05/2010

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

"Onore ai missili che liberano, proteggono, difendono".



Cari amici,

chi di voi sa dirmi che differenza c'è fra un missile di Hezbollah (e per estensione, vorrei suggerire, anche fra uno di quei simpatici petardi che maneggiano gli intrepidi guerriglieri di Hamas) e uno di Israele? Sento già le risposte. Voi mi state dicendo che quelli di Israele sono armi di un esercito regolare di un Paese democratico, usati secondo le regole della guerra, mentre quelli di Hezbollah e Hamas sono mezzi di terrorismo, puntati soprattutto contro la popolazione civile, come da anni capita a Sderot ed è successo anche al Nord durante la guerra del 2006.

No, così non va bene. Queste sono dichiarazioni reazionarie di gente che non ha imparato a riconoscere la legittimità della guerra di popolo. La differenza è un'altra, come ha spiegato l'altro giorno il gerarca di Hezbollah Hassan Fadlallah in risposta alle rivelazioni del ministro delle difesa americano Gates sul numero dei missili (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/137272). Gates aveva detto: "Siamo arrivati al punto che Hezbollah  ha più missili della maggior parte dei governi del mondo". Provenendo dall'amministrazione Obama, così amica dei grandi protettori siriani di Hezbollah, non è dichiarazione da poco.

Sapete cosa ha risposto Fadlallah al giornale libanese "As Safir"? Ha detto: "Vi è una grande differenza fra armi che servono solo per invasioni, occupazioni e aggressioni, come quelle degli Stati Uniti e del suo alleato Israele e armi di un'onorevole resistenza, che libera, protegge e difende. I nostri missili sono onorevoli". Ecco, onorevoli. Liberano, proteggono e difendono. Avete capito? La prossima volta che cadono intorno all'università di Haifa, dove vado spesso a insegnare, spero che si sentano onorati. E naturalmente liberati, protetti e difesi. Altro che terrorismo, onore. (Non era il motto delle SS: "Il nostro onore si chiama fedeltà?" Ecco, siamo da quelle parti).

Ugo Volli


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