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Il Foglio Rassegna Stampa
28.04.2010 South Park censurato: ecco come si sconfigge la libertà di pensiero
In Italia, nel silenzio generale di chi dovrebbe gridare a voce alta

Testata: Il Foglio
Data: 28 aprile 2010
Pagina: 1
Autore: Annalena
Titolo: «Evviva Bart Simpson»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 28/04/2010, in prima pagina, l'articolo di Annalena dal titolo " Evviva Bart Simpson ".


Solo i Simpson hanno dimostrato solidarietà con South Park.
I comici italiani avrebbero fatto lo stesso? Difficile da credere...

Secondo Ayaan Hirsi Ali quella contro gli autori di South Park è una “fatwa informale”, come ha scritto ieri sul Wall Street Journal, quindi da non sottovalutare: un post sul sito RevolutionMuslims.com, con gli indirizzi di casa e di lavoro di Trey Parker e di Matt Stone, creatori di South Park (cartone animato geniale, riassumibile in una puntata in cui un tizio ruba la casa, la famiglia, il lavoro a un altro e lo insulta dandogli dello schifoso ciccione fallito. Il tizio, piangendo, risponde: “Non sono d’accordo con quello che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”). Nel post c’è anche il riferimento preciso alla fine di Theo van Gogh. A South Park non si sono ammutoliti tremando, anzi hanno continuato a sfottere, togliendo dalla puntata successiva tutti i riferimenti verbali a Maometto, coperti da un bip e con sopra la scritta “censurato”. Può darsi però che i musulmani offesi si siano a quel punto sentiti soddisfatti. Fortunatamente è arrivato in soccorso un eroe della libertà, Bart Simpson, il figlio somaro di Homer, che durante la sigla deve sempre scrivere qualcosa sulla lavagna decine di volte, per punizione. Questa volta ha scritto: “South Park. Staremmo con voi, se non avessimo troppa paura”. Nessun comico arriverebbe a tanto, nessun Maurizio Crozza interpreterebbe Maometto travestito da orso mascotte di una squadra di baseball, e forse nessuna Sabina Guzzanti (recentemente ha detto che se si guarda intorno non vede nessuno con la dignità sufficiente nemmeno per essere preso per il culo) dichiarerebbe che sta con Luciana Littizzetto minacciata per vilipendio di un estremista islamico. L’esempio di Maometto e quello del Cav. Questi cartoni sono forti (nel 2006 Comedy Central aveva impedito a South Park di commentare la vicenda delle vignette satiriche danesi), soprattutto sono rimasti gli unici a mettere in ridicolo davvero tutto (inventandosi cose ultra volgari come un professore di educazione sessuale che si chiama Bellomembro e distribuisce preservativi ai bambini delle elementari, e Silvio Berlusconi che getta una bomba sul Quirinale): buddisti, cristiani, ebrei, Bill Clinton, Tom Cruise, Barbra Streisand, gente che, come scrive Ayaan Hirsi Ali, avrebbe magari più ragioni dei musulmani per sentirsi offesa a morte. Tutti sfottuti ferocemente, non c’è pietà per i famosi. In quella puntata di South Park, Tom Cruise fa una domanda precisa: “Perché Maometto è l’unica celebrity protetta dal ridicolo?” (gli altri si sono rassegnati a essere costantemente massacrati: Budda viene disegnato mentre sniffa cocaina). Ecco, se gli estremisti islamici si accorgessero che Maometto è ormai un vip, una celebrità mondiale, più famoso di Barack Obama, forse non resterebbero solo i cartoni animati a combattere per la libertà di risata dell’occidente.

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