Cercando Schindler Thomas Keneally Traduzione Dade Fasic Sperling & Kupfer Euro 18,50
Nel suo precedente romanzo, La lista di Schindler, ormai un classico della narrativa sul tema dell’Olocausto, Thomas Keneally ha delineato in pagine intense e appassionanti la vicenda di Oskar Schindler, un giovane industriale ariano amante del lusso e delle belle donne, che è riuscito a salvare migliaia di ebrei dallo sterminio nei lager di Hitler con il pretesto di impiegarli nella sua fabbrica in qualità di personale indispensabile allo sforzo bellico. Ma è con questa nuova opera che l’autore offre uno sguardo straordinariamente commovente e inedito sulla genesi del libro e in seguito sulla realizzazione del film ad opera di Steven Spielberg, vincitore di ben sette premi Oscar, oltre ad un’analisi accurata sul suo lavoro di scrittore e sull’industria dello spettacolo. L’avventura che porterà lo scrittore a narrare la storia di Schindler prende avvio nel 1980 in un negozio di valigie di Beverly Hills in California dove Keneally viene letteralmente catturato dal proprietario Leopold Pfefferberg, Poldek, il quale oltre a vendergli una valigetta lo invita nel retro del negozio, apre alcuni schedari e inizia a raccontargli “una storia di umanità da uomo a uomo”. Poldek insieme alla moglie e a molti altri ebrei è stato salvato da Oskar Schindler, dispone di molta documentazione che attesta questo gesto di coraggio in uno dei momenti più tragici della storia del Novecento e ora spera che proprio Keneally, scrittore affermato, possa far conoscere questo eroe al mondo intero. Travolto dall’entusiasmo e dall’esuberanza di Poldek, Thomas inizia a leggere la moltitudine di documenti e viene a conoscenza della storia di Schindler, imprenditore molto ambizioso e agente dell’Abwehr che nel 1939 acquista a Cracovia una fabbrica e, per acquisire forza lavoro, tratta con il comandante del lager di Plaszow comprando gli operai a prezzi stracciati: un modo coraggioso per salvarli dalla morte. Quando nel 1944 l’avanzata russa porta alla chiusura del lager e della fabbrica, Schindler fonda un altro campo vicino alla sua città natale, Brinnlitz, in Moravia, dove continua a fare affari sul mercato nero e a salvare ebrei. Lo scrittore australiano rimane affascinato dalla personalità di questo ariano e dalla sua ambiguità ma è solo dopo le continue insistenze di Poldek ( “Questo non è un libro per gli ebrei, è un libro per i gentili come te. E’ una grande storia di umanità da uomo a uomo. Un australiano è perfetto per scriverla….viaggeremo insieme, Thomas”) e dopo aver letto numerosi saggi sull’Olocausto che decide di affrontare il progetto del libro. A questo punto il lettore intraprende con Keneally un viaggio entusiasmante e commovente che lo porta da Sidney a Cracovia, città natale di Poldek, Francoforte, Monaco, New York, Vienna ed infine anche in Israele per conoscere altri sopravvissuti ed apprendere dalle loro labbra storie di atrocità ma anche di autentico eroismo. I coniugi Korn, il dottor Roman Rosleigh, i fratelli Rosner che “ebbero lo strano privilegio di diventare i musicisti di Goeth a Plaszow”, sono solo alcuni degli ebrei la cui vita fu salvata da un uomo non sempre limpido nei modi e nelle finalità, ma determinato a fare quanto era in suo potere per impedire lo sterminio di quelle vittime innocenti. Viaggiare con Poldek si rivela una vera e propria avventura ricca di episodi originali e sconcertanti ma che testimoniano l’entusiasmo di un ebreo, sopravvissuto all’immensa tragedia della Shoah grazie a un tedesco, che non intende rinunciare al progetto di divulgare questa vicenda a “tutta l’umanità”. E alla fine non solo il libro verrà pubblicato ma riceverà il prestigioso Booker Prize, il più insigne riconoscimento letterario inglese, confermando in tal modo che l’ottimismo di Poledk era ben riposto (“Che ti avevo detto?”). Eppure l’avventura non è ancora finita perché ora si palesa la possibilità che quest’ opera possa venir trasposta sullo schermo. Occorreranno però ben dieci anni perché il sogno di Poldek venga realizzato da Steven Speilberg e nel frattempo il lettore ha il privilegio di seguire lo scrittore australiano nel mondo patinato dell’industria cinematografica alla quale Thomas si approccia con la sensibilità e l’umiltà che lo caratterizzano pur facendo i conti con la travolgente esuberanza di Poldek. Pagina dopo pagina e con grande sapienza narrativa Keneally ci porta in un mondo complesso, variegato, ricco di personalità affascinanti e originali, soffermandosi con sguardo affettuoso sulla sua famiglia, il padre dal temperamento forte e originale che ha combattuto i nazisti, la moglie Judy sensibile e intelligente che insieme alle figlie ha costituito una presenza costante, capace di condividere il progetto e affrontare con coraggio le numerose difficoltà incontrate. Arricchito da preziose fotografie e ricco di aneddoti sulle diverse figure incontrate, quest’ultima opera di Keneally è prima di tutto un tributo all’ infaticabile sostenitore del progetto, Poldek Pfefferberg e a sua moglie Misia, ma è anche un nuovo tassello che si aggiunge alla narrativa sull’Olocausto e che apre uno spiraglio su un grande episodio di coraggio e generosità in uno dei momenti più bui della Seconda guerra mondiale per non dimenticare il valore di chi ha scelto di proteggere la vita ad ogni costo anche a rischio della propria.