Turchia: un mediatore improbabile fra Iran e Usa Improbabile perchè appoggia il nucleare degli ayatollah invece del disarmo
Testata: Il Foglio Data: 21 aprile 2010 Pagina: 3 Autore: La redazione del Foglio Titolo: «Il mediatore improbabile»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 21/04/2010, a pag. 3, l'editoriale dal titolo " Il mediatore improbabile ".
Ahmet Davutoglu, ministro degli Esteri turco
Diplomazia, diplomazia, diplomazia, ha ripetuto il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, prima parlando al Council on Foreign Relations e poi ieri in visita a Teheran. Si riferiva alla possibilità che Ankara si ponga come intermediario tra le ambizioni nucleari di Teheran e le ambizioni di disarmo nucleare della comunità internazionale (soprattutto di Obama): la Turchia potrebbe agire come mediatore per portare a compimento l’ultima promessa degli ayatollah, fatta ormai cinque mesi fa all’Aiea, di inviare all’estero uranio da arricchire. Davutoglu – considerato l’ideatore della “politica verso est” del governo di Erdogan, quella secondo cui l’Europa non è più così importante (il ministro non ha citato l’ingresso nell’Ue nemmeno una volta nel suo discorso) e Israele è “la principale minaccia alla pace nella regione” (parole del premier Erdogan) – è convinto che la strada della diplomazia sia l’unica percorribile. Tanto più che, come ha scritto il New York Times, persino il capo del Pentagono, Bob Gates, pensa che l’Amministrazione Obama non abbia una strategia di medio termine con Teheran. La Turchia poi siede nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, e ha già fatto sapere – con Libano e Brasile – di non voler sostenere alcun genere di sanzione contro l’Iran. Un report del dipartimento della Difesa americano diretto al Congresso, dodici pagine visionate ieri da Fox News, dice che entro il 2015 Teheran avrà missili balistici intercontinentali capaci di colpire gli Stati Uniti, e ripete come le armi e i finanziamenti del regime contribuiscano all’instabilità dell’Iraq, dell’Afghanistan e di tutta la regione. Se ancora ce ne fosse bisogno, il documento segnala quanto sia urgente agire nei confronti dell’Iran il prima possibile: ogni giorno di “diplomazia, diplomazia, diplomazia” è un giorno usato da Teheran per rafforzare la propria minaccia. La Turchia come mediatrice è l’ennesima prova che a non avere una strategia è soltanto l’occidente.
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