Che bella quella manifestazione che non c'è stata 18/04/2010
Che bella quella manifestazione che non c'è stata
Cari amici, voi che come me siete democratici, difensori dei diritti umani, nemici dell'oppressione e innanzitutto della pena di morte siete stati senza dubbio molto orgogliosi delle manifestazioni e delle prese di posizioni pubbliche di questi giorni. Bellissime. Intense. Partecipate. Commoventi. Mi state chiedendo quali manifestazioni? Ma come quali? Quelle davanti all'"ambasciata" palestinese gentilmente offerta dal comune di Roma, con la fiaccolata, lo sciopero della fame, i discorsi commoventi? Non ve ne siete accorti? Mi chiedete a che proposito? Il proposito è semplice: Naser abu Ksaif and Mohammed Ismaill, trentenni entrambi, ammazzati da Hamas a Gaza in seguito a una "condanna a morte" di un "tribunale islamico" per "tradimento e collaborazione col nemico" (http://www.jpost.com/Headlines/Article.aspx?id=173200).
Ne hanno parlato in Italia ben due quotidiani, "La Stampa" e "Il manifesto" e gli articoli sono stati riportati l'altro ieri su questo sito. E allora, se ci sono state delle condanne a morte, giustamente dev'esserci stata anche una protesta. Io in questi giorni ero occupato, ma qualcuno deve aver fatto dei cortei, delle veglie, l'onorevole Veltroni che era così sollecito da sindaco a protestare contro le esecuzioni di criminali americani deve aver almeno digiunato, tutte le Ong che si occupano di diritti palestinesi devono aver violentemente protestato contro questa orribile violazione, le forze politiche pacifiste e della sinistra devono aver preso posizione, anche la Chiesa deve aver pur fatto qualche cosa, dato che difende la vita.
Non che sia una novità, dato che la pena di morte, che in Giudea, Samaria e Gaza non c'era fino a quando questi territori stavano sotto l'amministrazione israeliana, vi è stata introdotta nel 1995 dall'Autorità Palestinese in seguito all'autogoverno stabilito con gli accordi di Oslo ed è stata largamente applicata da allora. La Ong pacifista (cioè in sostanza filopalestinese) BeTzelem ha contato dal '95 al 2008 73 condanne a morte ufficiali (vale a dire dell'AP, non di Hamas), di cui 13 eseguite, più 8 condannati ammazzati per le spiccie mentre attendevano l'esecuzione e 2 "scomparsi" (http://www.btselem.org/English/Inter_Palestinian_Violations/Death_Penalty_statistics.asp), naturalmente con tutta la base legale (http://ipsnews.net/news.asp?idnews=50856). Come vi ho raccontato la settimana scorsa, Hamas ha in coda altri tredici "condannati" e adesso ne ha ammazzati due.
Insomma, la Palestina è il regno della pena di morte. Vi ripeto, io in questi giorni sono stato distratto, ma certamente vi saranno state manifestazioni e proteste in abbondanza, in particolare a sinistra, fra i difensori dei diritti umani... Infatti ho sentito che a Roma ieri c'è stata una manifestazione pacifista. Ah, mi dite che la Palestina non c'entra e che protestavano per l'arresto di tre volontari italiani nel cui ospedale si erano trovate delle armi. I volontari però stanno bene e sono assistiti dalle autorità diplomatiche? Ah, che strano! Proprio strano! Che la piazza pacifista sia un po' razzista e difenda gli italiani all'estero "a prescindere" e invece ignori le vittime del terzo mondo come i palestinesi ammazzati? Che strano!