Evviva Eurabia, che fa regala l'anima di Israele agli arabi
Piccola lezioncina inglese a quelli che si fanno illusioni sul tipo di pace che vogliono Eurabia e Obama in Medio Oriente. L'istituto britannico del turismo, che nella legislazione inglese sempre un po' bizzarra ha il compito di verificare la veridicità degli annunci turistici (chissà perché quelli e non altri... chissà cosa dicono della pubblicità delle ferrovie sotto la Manica...) ha proibito un manifesto israeliano in cui fra le immagini caratteristiche di Israele si mostrava il Kotel (quello che molti chiamano "Muro del Pianto"), con la motivazione che si tratta di "territori occupati". L'ebraismo in genere diffida dai luoghi "sacri", nella Torah si racconta che la tomba di Mosé non è segnata in un luogo preciso, e i commentatori spiegano: proprio per evitare che diventasse meta di pellegrinaggi e idolatria. Ma se c'è un luogo sacro al popolo ebraico, dai più religiosi ai più laici, quello è proprio il Kotel, la cornice dei momenti più solenni della vita collettiva e individuale, dove anche gli ebrei in visita non mancano mai di fermarsi per almeno un momento di meditazione; il luogo dove persino papa Woitila si adeguò al costume popolare ebraico di infilare nelle fessure fra le grandi pietre del muro di appoggio del secondo Tempio dei bigliettini con richieste e preghiere. Anche gli arabi hanno sempre saputo che quello è un luogo centrale per ilo mondo ebraico, la materializzazione della sua anima. Tant'è vero che dopo la sanguinosa conquista del quartiere ebraico nella città vecchia di Gerusalemme compiuta dalle truppe giordane, guarda un po' comandate e guidate dagli inglesi, distrussero tutto il quartiere, ma non potendo buttar giù il Muro senza mettere a rischio l'integrità del Monte del Tempio e delle Moschee che gli sono state costruite sopra, preferirono addossarvi delle latrine. Per gli inglesi questa è "Gerusalemme Est", territorio occupato, presumibilmente di proprietà palestinese. Evviva Eurabia patria di tutte le giustizie.
Ugo Volli