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Ugo Volli
Cartoline
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Lo struzzo geniale e le sue statue 08/04/2010

Lo struzzo geniale e le sue statue



Ragazzi, che genio! Non è un presidente, è un idolo! Un genio, un genio assoluto! Di chi sto parlando? Ma come, non indovinate? Chi altri potrebbe meritare qualcosa del genere? Leonardo, Napoleone, Einstein? Ma noooo, siamo seri, Lui è un´altra cosa, sta su un altro livello. Sto parlando di Obama, naturalmente. Altre che premio Nobel preventivo, dovrebbero fargli una statua, anzi una statua in tutte le città del mondo, molte statue in tutte le piazze, una pittura campestre di duecento chilometri per duecento da vedere solo col dirigibile... o col satellite... grande come Lui è grandeeee.

Perché mi entusiasmo tanto? Ma siete proprio un po´ antipatici, così freddini... vabbe´, vi spiego. Chi è un genio? Qualcuno che risolve i problemi prima che si presentino, o almeno prima che esplodano - va bene così? O uno che impiega il minimo di energia per il massimo dei risultati - siamo d´accordo? Ecco, qual è il più scabroso problema che un presidente americano debba risolvere? No, non è la pettinatura della moglie e neppure come mettere a posto quell´arrogante di Netanyahu: siamo seri almeno per un momento. Siete d´accodo che almeno da dieci anni il problema internazionale più spinoso è il terrorismo islamico? Be´, tranquillizzatevi, Lui ha trovato il modo di risolverlo - facilmente, tranquillamente, velocemente, senza spese o spargimenti di sangue, senza litigare con nessuno: ammetterete che è geniale?

Come ha fatto? E´ semplice e geniale: come Lui. Una fonte dei servizi segreti americani ha riferito anonimamente ai giornali che Obama ha dato disposizioni ai suoi capi perché proibissero ai compilatori del rapporto annuale sulla situazione internazionale - il più importante bilancio sullo stato del mondo e la fonte di ispirazione per la politica americana - di usare in qualunque circostanza le parole "islamico" (in particolare "terrorismo islamico") "islamista", "jihad" e anche di alludervi o parafrasarle in ogni maniera  (http://www.jpost.com/Headlines/Article.aspx?id=172564). E´ chiaro, è giusto, è saggio: tutte queste etichette, facendo riferimento a una religione, non sono affatto politically correct, e contrastano anche con la recente deliberazione del nobile consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che proibisce la diffamazione delle religioni e dell´islamofobia.

Poiché ovviamente il Presidente degli Stati Uniti deve tener conto del giudizio dei servizi segreti e fidarsi di loro, e dunque quel rapporto è per così dire la sua finestra sul mondo, tolte quelle maledette parole... hoplà, per lui il terrorismo islamico non esiste più: disparu, missing, scomparso. Annullato come un matrimonio dalla Sacra rota: non solo inesistente ma mai esistito. Un incubo delle amministrazioni precedenti, un vapore che forse era solo un´appannatura di occhiali. Niente, nulla, shum davar, nihil.  Mai più mal di testa. Altro che il moment.

Del resto Obama sta già applicando questa regola con l´Iran: dato che nel penultimo di questi rapporti si diceva che non vi sono prove che gli autocrati persiani stiano davvero lavorando per ottenere la bomba atomica, lui non fa niente per dissuaderli, a parte un po´ di scena - che non si nega a nessuno - a beneficio di quegli isterici che diffidano da quegli ayatollah così gentili e così bravi a mangiare dolcetti al pistacchio con squisita eleganza. Ma se non c´è nel rapporto non esiste: né l´atomica iraniana né il terrorismo islamico. Espressioni volgari, da evitare. Mai lette nel Corano, del resto e dunque a maggior ragione inesistenttyi.

Non è un genio, Lui? Senza bombardare nessuno, senza mandare truppe, senza pesare sull´economia per sostenerle, senza Guantanamo, senza il lavoro sporco degli interrogatori, con la sola forza di una volontà tutta semantica, ha eliminato il terrorismo islamico. Altro che Napoleone e Alessandro Magno: un genio! O, se preferite, un fantastico struzzo, con la testa nella sabbia dei rapporti che si costruisce da sé

Ugo Volli


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