Dissento dal lettore che ha considerato cretine ed imbecilli le vignette su Maometto. Innanzitutto, le vignette sono un condensato editoriale in forma satirica dell’attualità, ed un buon pizzico di genio va riconosciuto all’autore quando non si esprime con banale sarcasmo ideologico e perfidia antietica. Di fatto, non erano caricature sul profeta dell’islam, ma sul modo in cui Maometto viene strumentalizzato dall’islam estremista e terrorista. Altrettanto strumentali sono state le reazioni alle vignette danesi (e non solo) nel mondo arabo ed islamico che sappiamo essere state ben orchestrate. Tanto più se si pensa alle caricature sull’islam estremista presente nella satira araba, benché non nella sua totalità. Ad esempio, sul sito in inglese http://gulfnews.com/news/gulf/uae/general/freej-sparks-debate-on-extremism-1.202359si legge di un dibattito sull’estremismo islamico scatenato da un episodio del cartoon Freej di Dubai. In questo caso, uno dei protagonisti, Umm Khammas (mamma Khammas), si avvicina integralisticamente alla religione e alla predicazione dopo aver scoperto che le rimangono solo dieci giorni di vita. La conclusione del dibattito che ha impegnato l’autore è quanto mai significativo e ben augurante ai fini di un concreto e positivo confronto all’interno delle società islamiche: “l’obiettivo di questo episodio è quello di evidenziare la strumentalizzazione della religione da parte di una minoranza di persone e l’effetto che ne deriva su una più ampia società.” La maggioranza di coloro che hanno protestato si sono poi ricredute. Il link (in francese) sui cartoons dei due emirati Abu Dhabi e Dubai (da Freej a Hamdoon: il disegno animato negli Emirati)http://cpa.hypotheses.org/1184 (da cui si accede anche a tutta l’informazione critica nei paesi arabi, sia in francese, inglese ed arabo, a seconda della testata) denota l’importanza della satira disegnata e cartoonista che affronta i problemi in seno alla società araba ed islamica, tra conservatorismo nazional-religioso e modernità. Non è poco.