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Ugo Volli
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La faccia di tolla della signora Cgil 02/04/2010

La faccia di tolla della signora Cgil


Nicoletta Rocchi, segretaria confederale della CGIL


Cari amici, ci sono gli eurarabi teorici, quelli che sono semplicemente favorevoli ai buoni usi simpatici dell´islam, cui insomma non dispiace troppo il burka e la lapidazione delle adultere, ma che non avrebbero mai il coraggio di buttare la prima pietra o imporre il primo velo. Sono lodevoli in teoria, ma ignavi in pratica; più che altro servono da coro per le buone azioni dei volonterosi.

Ma poi ci sono anche gli eurarabi veri, quelli che bruciano bandiere, profanano lapidi e cimiteri, tirano sassi agli ebrei (è successo l´altro giorno a Budapest durante il seder a casa del locale rabbino Chabad: http://www.jta.org/news/article/2010/03/31/1011421/budapest-chabad-stoned-during-seder ). E naturalmente quelli che combattono contro Israele e difendono le povere vittime palestinesi dalle terribili aggressioni sioniste. Gloria a loro. Oggi vorrei richiamare la vostra attenzione su un caso del genere, tanto più eroico in quanto palesemente senile. Infatti, si tratta delle Cgil, che attualmente è in buona parte un sindacato di pensionati, ma soprattutto appare sempre di più come il pensionato dei sindacati. Leggete però come questi vecchietti sono gagliardi e combattivi. Ecco un comunicato Ansa uscito ieri:

"Roma, 1 apr. - (Adnkronos) - La Cgil esprime «profonda preoccupazione e condanna per le scelte annunciate dal Governo Israeliano in merito alla costruzione di nuovi insediamenti nella parte araba della città di Gerusalemme rivendicandone, con una certa arroganza istituzionale, la propria sovranità nazionale contro gli accordi di pace e le numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza e dell'assemblea delle Nazioni Unite». Lo afferma in una nota la segretaria confederale dell'organizzazione sindacale, Nicoletta Rocchi. Se il Governo Israeliano sfidando i suoi stessi alleati, vuole continuare su questa strada, mettendo cioè a rischio la sua popolazione e l'intera regione di una possibile escalation di violenza e di reazioni incontrollate, la comunità internazionale deve essere unita e ferma», aggiunge. Per Rocchi c'è bisogno di «smuovere una situazione bloccata e che rischia di allontanare qualunque ipotesi di riavvio del processo di pace. Alla condanna verbale, debbono far seguito tutte le risorse diplomatiche, politiche e di cooperazione necessarie a ricostruire le condizioni per la ripresa del negoziato e la soluzione del conflitto».    Soluzione che passa attraverso, conclude Rocchi, «la costituzione dello stato palestinese, al fianco dello stato israeliano, senza escludere l'impiego di una forza di interposizione su mandato Onu, che metta in sicurezza le popolazioni e che disinneschi la spirale di violenza e di attentati alla soluzione pacifica del conflitto».

Vedete come la "signora mia", per non occuparci della persona e chiamare l´organizzazione come avrebbe fatto ai tempi della sua maturità - prima della pensione - Mike Buongiorno, a parte una certa incertezza nell´uso della lingua italiana ("mettere a rischio la sua popolazione di" "alla condanna debbono far seguito le risorse", "la situazione che rischia di allontanare qualunque ipotesi di riavvio"), del resto comprensibile alla sua età, dice delle cose molto interessanti, di puro attivismo eurarabo. Ne sottolineo solo una.

In sostanza, "il governo israeliano" "con una certa arroganza istituzionale" (che cos´è quest´arroganza istituzionale? Quella di un´istituzione? Ma allora come fa un governo a non essere istituzionale sia pure nell´arroganza? O l´arroganza è istituzionale nel senso di connaturata? Non sentitre una certa puzza di razzismo?) - il governo, dunque, "costruisce nuovi insediamenti" (ma non ci sono nuovi insediamenti, solo nuovi appartamenti, che non è la stessa cosa) "nella parte araba di Gerusalemme" (scusate, qual è la parte araba di Gerusalemme? Quella dove abitano gli arabi? Ma allora la signora Cgil non sta parlando di Ramat Shlomo, il posto dei famosi 1600 appartamenti, perché non vi abitano arabi. O parla della linea di tregua che ha diviso l´esercito israeliano e quello giordano dal `48 al ´67? Ma perché le conquiste giordane del ´48 vanno bene e quelle israeliane del ´67 no? Non sarà un´idea un po´ razzista, stile Blut und Boden, per cui ci sarebbe una terra propria dell´Islam?). E, ohibò,  il "governo israeliano" di questi insediamenti, o appartamenti, o luoghi al di là della linea armistiziale  del ´48 "rivendica" addirittura la "sovranità nazionale", che è un concetto inedito nel diritto internazionale, essendo la sovranità un attributo dello Stato e non delle nazioni.

Lo so, sto facendo fare una brutta figura alla signora Cgil. Ma che volete, ai suoi tempi, prima che andassero tutti in pensione, per gli aderenti al sindacato comunista era difficile frequentare non l´università ma anche la scuola media, li mettevano tutti alla scuola di "avviamento al lavoro" e non si può pretendere di più da una pensionata "istituzionale". E però, , state attenti al contenuto di questo bel comunicato stampa, perché qui viene l´eroismo eurarabo: "se il governo di Israele vuole continuare su questa strada, mettendo cioè a rischio la sua popolazione e l'intera regione di una possibile escalation di violenza e di reazioni incontrollate, la comunità internazionale deve essere unita e ferma." Ancora una volta, ignoriamo i lamenti della lingua italiana, che a una rude sindacalista progressista certo non interessano, e anche quella "comunità internazionale" che secondo l´intenzione della signora Cgil dovrebbe muoversi, evidentemente, ma lei dice che stia ferma perché evidentemente non controlla tanto la lingua; e guardiamo il contenuto.

Se il governo d´Israele "continua" e "rivendica", dice la signora, mette a rischio la sua popolazione e l´intera regione "di" un´escalation di violenza." Che cosa è questa frase? Un pasticcio linguistico, e vabbé. Un periodo ipotetico della realtà, e vabbé, il congiuntivo in Cgil è stato da tempo abolito in quanto reazionario. Ma a casa mia, dire "se fai questo allora stai rischiando la violenza" si chiama minaccia. La pensionata Cgil minaccia Israele? Tranquilli, non sono più i tempi del nerboruto servizio d´ordine della Cgil, ormai sono tutti pensionati, se hanno un bastone è per aiutarsi a camminare, non per picchiare i poliziotti. La signora sta dicendo: se voi rivendicate la sovranità su Gerusalemme - cosa che è accaduta circa 40 anni fa con la legge di annessione di Gerusalemme, o forse tremila anni fa durante il regno di Davide - allora è colpa vostra, son cavoli del governo di Israele, se qualcuno gli mette le bombe nei supermercati fa benissimo, sono loro che provocano "una possibile escalation di violenza e di reazioni incontrollate". Incontrollate, capite, compulsive: i terroristi, poverini, non hanno colpa, la causa è la loro "arroganza istituzionale".

Magari voi penserete che esagero, che in fondo la nostra povera pensionata non va in giro con le cinture esplosive finte alla cintura come usano fare i suoi amichetti palestinesi nelle manifestazioni pro-Hamas. Il fatto è che le profezie della Cgil spesso si avverano. Sono passati poco meno di trent´anni da quanto una manifestazione sindacale a favore della Palestina, il 25 giugno 1982 si fermò davanti al tempio di Roma si fermò per regalare agli ebrei del ghetto una bara simbolica come segno di apprezzamento per l´appoggio della comunità ebraica romana a Israele. E alcuni dopo, il 9 ottobre dello stesso anno, dei terroristi palestinesi, naturalmente provocati dall´"arroganza istituzionale", fecero un bell´attentato nello stesso posto ammazzando un "arrogante" bambino di due anni, Stefano Gay Tachè.

Adesso capite, credo, perché non posso che elogiare il coraggio della signora Cgil, dall´alto della sua pensione "istituzionale": perché ha il coraggio di parlare di questi temi a nome del sindacato e non si vergogna a ricominciare a minacciare "il governo di Israele" profetizzando "escalation di violenza", magari "incontrollata". Non la farà lei, tira il sasso e nasconde la mano, la prevede. Nel puro stile dell´eroismo eurarabo. Senza vergognarsi neanche un po´. Ma che volete, anche qui deve c´entrare l´età. Di facce di tolla così dopo il 1982 non se ne fabbricano proprio più.

Ugo Volli


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