Riportiamo dal SOLE 24 ORE di oggi, 30/03/2010, a pag. 17, l'articolo dal titolo "Erdogan alla Merkel: niente sanzioni contro Ahmadinejad".
Recep Erdogan con Angela Merkel
Nonostante sorrisi e strette di mano il cancelliere tedesco Angela Merkel e il premier turco Recep Tayyip Erdogan hanno messo in fila tutti contrasti che separano i due paesi: l'ingresso nell'Unione europea, l'Iran e le scuole turche in Germania. In visita ufficiale ad Ankara, la signora Merkel ha lanciato due messaggi precisi al primo ministro turco riguardo all'ingresso della Turchia nell'Unione europea e alla posizione di Ankara sull'Iran in vista del voto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu in aprile.
«Noi continuiamo i negoziati ma Ankara deve fare ancora progressi», ha detto il cancelliere durante la conferenza stampa congiunta con Erdogan, riferendosi all'adesione della Turchia alla Ue. Poi ha aggiunto: «Una soluzione sul problema Cipro farebbe bene a tutti ».Dove per soluzione s'intende l'apertura e il conseguente riconoscimento della parte greca dell'isola, spaccata in due dal 1974.
La Germania preferisce ufficialmente il «partenariato privilegiato », nonostante alla vigilia del viaggio del cancelliere l'establishment economico tedesco abbia ricordato che dal suo punto di vista la Turchia dovrebbe essere accolta nell'Unione. L'associazione imprenditoriale Bdi ha notato che «il mercato turco è più importante di quello giapponese per l'export tedesco che nel 2008 ha avuto un valore di 15 miliardi di euro».
Anche sulla vicenda iraniana le posizioni sono state nette. «L'Iran - ha detto Erdogan è un nostro partner strategico, soprattutto nel campo dell'energia.Sitratta di una cosa che va considerata. La Turchia è contro gli armamenti nucleari nella regione, ma anche contro le sanzioni e se i nostri amici avranno fiducia in noi faremo di tutto per risolvere la crisi con la via diplomatica». Una posizione che non ha affatto convinto il cancelliere: «Non sono stati fatti progressi per lungo tempo, sosterremo le sanzionifino a che l'Iran non farà passi positivi».
I complicati rapporti turcotedeschi devono anche fare i conti anche con la nutrita comunità turca in Germania, circa due milioni di persone. Due i temi sul tappeto: quello della scuola e quello della cittadinanza. Qualche giorno fa, parlando a Die Zeit Erdogan ha chiesto una maggiore presenza di scuole turche in questo paese. Le prime reazioni tedesche non erano state positive.
Prima di arrivare ad Ankara, la signora Merkel aveva messo l'accento sulla necessità per gli immigrati «di imparare la lingua tedesca e di rispettare le leggi del paese». Ieri il cancelliere ha ammorbidito la sua posizione. «Nello stesso modo in cui la Germania ha scuole in altri paesi, come la Turchia, la stessa Turchia può avere scuole in Germania ma non è accettabile vivere in Germania senza parlare tedesco», ha detto durante una conferenza stampa congiunta. Anche sulla questione della cittadinanza le incomprensioni non mancano: il governo turco ha più volte chiesto a Berlino di riconoscere la doppia nazionalità ai turchi che abitano in Germania. Attualmente, la legge tedesca costringe l'immigrato a scegliere tra la nazionalità dei suoi genitori e quella del paese ospitante.Nell'abbandonare lo ius sanguinis nel 2000 il legislatore ha voluto introdurre alcune barriere.
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