Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" Tre piccoli fatti della guerra quotidiana del mondo a Israele"
i logo di Onu e Unicef
Cari amici, vi do oggi tre piccole notizie provenienti dal vasto mondo, così, per mostrarvi com'esso è generoso e impegnato nella giusta soluzione del problema della pace in Medio Oriente.
Notizia numero uno. Cito da una pagina di "Peace reporter": Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha approvato tre risoluzioni di condanna contro la politica di Israele nei territori occupati di Palestina e Siria. E' prevista inoltre l'approvazione di una quarta risoluzione in cui si stabilisce che Israele deve risarcire i Palestinesi colpiti durante l'offensiva di Gaza tra il 2008 e il 2009. La prima risoluzione denuncia le "gravi violazioni dei diritti umani" da parte di Israele nei territori palestinesi; la seconda è relativa alla costruzione di insediamenti nei territori occupati; la terza condanna la sistematica violazione dei diritti delle persone che vivono nelle alture del Golan. Gli Stati Uniti hanno votato contro tutte le risoluzioni. I paesi europei rappresentati nel Consiglio hanno espresso voto contrario solo alla prima risoluzione, mentre si sono astenuti sulle altre."
Il fatto è che (http://www.secondoprotocollo.org/?p=731) "alla sua nascita, quando il 15 marzo del 2006 sostituì la bistrattata Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, il Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu ha dedicato il 79% delle sue risoluzioni e il 92% delle sue “sessioni speciali” a Israele e alle supposte violazioni dei Diritti Umani nei cosiddetti “territori occupati”. Non una sola sessione straordinaria è stata dedicata, per fare solo un esempio, alle repressioni post elettorali in Iran, nemmeno una semplice risoluzione di condanna. Non parliamo poi di discutere della condizione dei Diritti Umani nei Paesi islamici, della condizione della donna islamica, della discriminazione contro l’omosessualità nell’islam che spesso porta ad arbitrarie condanne a morte. Non ha mai discusso delle condizioni dei prigionieri politici in Iran, a Gaza, in Cina, in Russia, in Eritrea, in Egitto, in Sudan, in Turchia, in Siria e in tanti altri Paesi. Non ha mai discusso delle violazioni dei Diritti Umani commesse da Hamas e da Hezbollah che con i loro attacchi terroristici hanno deliberatamente ucciso civili israeliani." Perfino "l’ambasciatore americano al Consiglio, Eileen Chamberlain Donahoe, ha parlato di “palese strumentalizzazione del Consiglio dei Diritti Umani contro Israele” e di “linea evidentemente unilaterale” esprimendo tutta la sua preoccupazione per la “minata credibilità” del Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu." Se vi divertite alle cose surreali, qui trovate un allegro verbale della discussione (http://www.ohchr.org/en/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=9931&LangID=E)
Secondo fatto. Vi ricordate la vecchia calunnia del furto di organi che Israele avrebbe compiuto ai danni di palestinesi morti o rapiti e uccisi apposta? Iniziò il giornale svedese dei sindacati Aftonbladet, poi si unì un quotidiano algerino, diversi media arabi, insomma un coro di calunnie che ricorda la vecchia accusa del sangue. Adesso il "blood libel" è arrivato a circolare su carta intestata dell'Onu (http://www.nationalpost.com/documents/100324-blood_libel.pdf) . E' solo un documento ricevuto da una ONG, naturalmente specializzata nel condannare Israele. Ma sta facendo la sua strada.
Terzo fatto. L'altro giorno vi ho parlato dell'Unicef, il cui marchio appariva su un manifesto con un'accetta che spezzava la stella di Davide, per incitare al boicottaggio di Israele. L'Unicef in un comunicato stampa (http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=1941) ha smentito di aver autorizzato l'uso del suo logo, ha affermato di essere contrario alla violenza e di non voler appoggiare opinioni politiche. Ma ha confermato di aver collaborato con l'associazione Pyalara che ha prodotto il manifesto da una decina d'anni, finanziandola con un milione di dollari circa, " to provide children and young people with a forum to voice their ideas and reach out to their peers", "per dare a bambini e ragazzi un forum in cui dar voce alle loro idee e raggiungere i loro pari". Per chi conosce il contorto linguaggio della burocrazia internazionale, l'Unicef ha finanziato per dieci anni il lavaggio del cervello cui vengono sottoposti i bambini palestinesi in direzione della violenza e dell'odio per Israele, che ho riportato abbastanza spesso in queste cartoline. Poi, quando Pyalara ha messo il marchio dei suoi finanziatori sulla propaganda d'odio, Unicef si è tirata indietro, perché il gioco era stato scoperto. Tutto chiaro, no?
Ecco tre piccoli fatti della guerra quotidiana del mondo a Israele. C'è bisogno di commenti?
Ugo Volli