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Ugo Volli
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Che Netanyahu trovi nella storia la forza per resistere alle pressioni e ai ricatti, proprio come fece Begin 24/03/2010

Che Netanyahu trovi nella storia la forza per resistere alle pressioni e ai ricatti, proprio come fece Begin


Menachem Begin, Benjamin Netanyahu

Cari amici, leggiamo sul giornale che dopo l´ammnistrazione Obama, anche il governo Brown è "offeso" con Israele. Che Obama ha trattato con estrema freddezza Netanyahu e sta cercando di rovesciarlo. Che c´è un "assedio diplomatico" a Israele. Che il boicottaggio avanza. Che i buoni amici ci consigliano di piegarci, perché la politica ha le sue leggi. Che la pressione internazionale riporterà alla ragione il governo israeliano, gentilmente dipinto come un "guidatore ubriaco". Che il boicottaggio avanza. Che gli esponenti israeliani invitati non possono più parlare in moltissimi spazi pubblici del mondo anglosassone, innanzitutto nelle università. Che l´America ha deciso che può convivere con un Iran nucleare e non permetterà a Israele di impedirlo. Che l´amministrazione Obama non sta consegnando le bombe antibunker già contrattate, per rendere impossibile l´autodifesa israeliana. Che i palestinesi, coscienti delle difficoltà israeliane, stanno riprendendo il terrorismo.

Cosa dobbiamo pensare di tutto questo? Spaventarci? Essere preoccupati, certamente. Ma per darvi la giusta dimensione storica al momento e indicarvi un modello di reazione, ho deciso di tradurvi oggi la prima parte di un discorso che il primo ministro israeliano Begin tenne all´ambasciatore americano quasi trent´anni fa, il 20° dicembre 1981. Presidente americano era allora Ronald Reagan. Vedrete che Netanyahu, in questo momento difficilissimo non è solo, almeno nella memoria storica di Israele.

"Tre volte, durante gli ultimi sei mesi, il goverrno americano ha "punito" Israele. Il 7 giugno abbiamo distrutto il reattore "Osirak" vicino a Baghdad. Non voglio rivelarvi oggi da chi abbiamo ricevuto le informazioni definitive secondo cui questo reattore stava per produrre bombe atomiche. Su questo non avevamo dubbi: perciò la nostra azione era un atto di autodifesa nazionale. Abbiamo salvato le vita di centinaia di migliaia di civili, compreso decine di migliaia di bambini.
"Nonostante questo, avete annunciato che ci avreste puniti e non avete rispettato un contratto firmato e ratificato che  comprendeva date specifiche per  la fornitura di aerei da guerra. Non molto tempo dopo che era stata commesso un attentato contro di noi, con tre morti, incluso un sopravvissuto di Auschwitz, e 29 feriti, abbiamo bombardato le basi dell´OLP a Beirut. Non avete diritto di di darci lezioni sulle  vittime civili. Conosciamo la storia della seconda guerra mondiale e sappiamo quel che accadde ai civili quando voi vi siete trovati a combattere con un nemico. Conosciamo anche la storia della guerra del Vietnam e il "conto dei corpi" che vi praticavate. Noi cerchiamo sempre di evitare di colpire la popolazione civile, ma talvolta questo è inevitabile, come nel caso del bombardamento delle basi dell´OLP. Talvolta mettiamo a rischio la vita dei nostri soldati per evitare vittime civili. Pure, ci avete puniti, sospendendo l´invio degli F-15.
"Una settimana fa, su proposta del governo, la Knesset ha passato in tutte e tre le votazioni necessarie con maggioranza schiacciante di due terzi, la "legge sulle alture del Golan". Ora dichiarate ancora che ci punirete.
"Ma che espressione è questa: punire Israele? Siamo un vostro stato vassallo? Siamo una repubblica delle Banane. Siamo ragazzi di quattordici anni che se non si comportano bene ricevono bacchettate sulle dita? Voglio dirvi di chi è composto il nostro governo: di gente la cui vita è trascorsa nella resistenza, nella sofferenza e nel combattimento. Non ci spaventate con le vostre "punizioni". Chi ci minaccia ci troverà sordo alle minacce. Siamo solo disposti a sentire argomenti razionali. Non avete alcun diritto di punire Israele e io protesto anche solo all´uso di questo termine.
"Avete annunciato la sospensione delle consultazioni per l´attuazione del memorandum di intesa sulla cooperazione strategica  e che il vostro futuro ritorno a queste consultazioni dipenderà dai progressi raggiunti nei colloqui sull´autonomia e sulla situazione in Libano. Volete rendere Israele ostaggio del memorandum d´intesa. Considero il vostro annuncio come l´annullamento del memorandum da parte vostra. Non terremo nessuna spada di Damocle sopra la nostra testa. Abbiamo solo preso nota che avete abrogato il memorandum. Il popolo di Israele ha vissuto 3700 anni senza un memorandum d´intesa con l´America - e continuerà a vivere per altri 3700."

Siamo quasi a Pesach, festa delle libertà del popolo ebraico, inizio di un cammino che lo portò a vivere libero nel suo territorio, trentacinque secoli fa. Speriamo che il mondo capisca l´attaccamento di Israele alla sua libertà e alla sua terra. E che Netanyahu trovi nella storia la forza per resistere alle pressioni e ai ricatti.

Ugo Volli


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