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Ugo Volli
Cartoline
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Eurabia avanza, a Lille come a Roma, grazie ai tre colori palestinesi: rosso, nero e verde 20/03/2010

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

" Eurabia avanza, a Lille come a Roma, grazie ai tre colori palestinesi: rosso, nero e verde "

Martine Aubry

Cari amici, fra scandali vari e confuse vicende elettorali siamo tutti un po' disorientati, credo. Ma voglio rassicurarvi. L'anima eurabica della sinistra continua ad essere forte, attiva, direi istintiva. Vi racconto due episodi così per rassicurarvi.

Il primo riguarda l'Italia. Mentre si sta discutendo una proposta di legge di Suad Sbai, ex presidente della comunità marocchina e deputata del Pdl per mettere fuori legge in Italia burka e niqab, cioè gli abiti prigione delle donne, alla stessa commissione affari costituzionali della camera dei deputati è arrivata una proposta di legge firmata da quindici parlamentari che costituisce un emendamento alla vecchia legge attuale, che proibisce a tutti di circolare col volto coperto (è un vecchio provvedimenti antiterrorismo, che in sostanza non è applicato quasi mai perché troppo generico). I quindici deputati propongono che il mascheramento totale sia permesso quando sia determinato da ragioni religiose o di tradizione culturale. In pratica, proprio nel caso del burka e del niqab. Dunque girare mascherati non si può, salvo che si tratti di una di queste prigioni portatitili per donne. Perché? In nome del multiculturalismo, naturalmente e del rispetto dell'Islam eccetera eccetera. Sapete a che partito appartengono questi nostri eroici rappresentanti? Massì, sono del PD. (http://www.ilgiornale.it/interni/legalizziamo_burqa_italia_la_proposta_pd_fa_subito_flop/17-03-2010/articolo-id=430126-page=0-comments=1)

Il secondo episodio è francese. Sapete cos'è Lille? Sono sempre pronto a darvi qualche informazione utile: racconta Wikipedia che "una città di 225.100 abitanti della Francia settentrionale posta nel Dipartimento del Nord, capoluogo della regione Nord-Pas-de-Calais, situata a poca distanza dal confine con il Belgio". La nobile città di Lille, dunque, come molti comuni francesi e anche italiani coltiva la pratica del gemellaggio, ha amici in giro per il mondo come i ragazzini con Facebook. Uno di questi amici è  Haifa in Israele; o anzi era perché il consiglio comunale ha deciso di rompere il gemellaggio con Haifa e aprirne uno con Nablus, dedicandovi un sacco di soldi di aiuti. E' inutile che vi spieghi che Haifa non ha fatto nulla di male a Lille né ad alcuno, ma ha il torto di essere una città ebraica, pardon, israeliana. E Nablus è una città palestinese, cioè nemica degli ebrei. Per la cronaca, Haifa è in realtà la città più pacificamente multiculturale di tutta Israele, e per quanto ne so di tutto il medio oriente. Vi vivono mescolati ebrei, arabi, drusi, cristiani e in particolare carmelitani (la montagna che la sovrasta è il Carmelo, quello vero, e da quando c'è Israele i conventi prosperano).

Bene, sapete chi è che ha compiuto questa operazione che mi azzarderei a definire antisemita, cioè nera? Il sindaco, naturalmente, che nel sistema politico francese decide con molta autonomia. Con il pieno appoggio del suo gruppo politico e anche dei verdi, devo aggiungere. E chi è il sindaco di Lille? Non lo sapete proprio? Si vede che siete italiani e non conoscete proprio la politica francese. E' M.me Martine Aubry. Ancora non vi dice niente? Male. Martine Aubry è la segretaria generale del Partito socialista (rosso) e probabile sfidante di Sarkozy alle prossime elezioni presidenziali. (http://www.terredisrael.com/wordpress/?p=6425)

Insomma è come se Bersani in persona avesse cancellato il gemellaggio della sua città con Haifa, per dare un segno di sgarro a Israele... be' non lo ha fatto, perché in Italia i leader nazionali non fanno i simboli, ma vi assicuro che è molto amico della sua collega Aubry. Sono entrambi esponenti della sinistra democratica, quella moderata e responsabile. Come potete vedere da quel che vi ho raccontato. Come il sindaco di Malmoe, socialdemocratico anche lui, come i deputati socialisti olandesi che l'anno scorso sfilavano nei cortei dove si gridava "ebrei ai forni", così, per celebrare l'eroica resistenza del popolo di Gaza. Tutti membri di quel gruppo parlamentare "democratico e socialista" che al Parlamento Europeo la settimana scorsa ha approvato il Rapporto Goldstone.

Ecco, vedete che Eurabia non muore, è attiva, ha solidi radici. A sinistra, ma vi rassicuro, anche nell'estrema destra e fra i verdi, dove ci sono. Rosso, nero verde: i colori della bandiera palestinese, che sono la base anche di Eurabia! Ci avevate mai pensato?

Ugo Volli


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