Siriano ucciso in Ungheria. E' stato il Mossad ? L'articolo di Michael Sfaradi
Testata: L'Opinione Data: 20 marzo 2010 Pagina: 7 Autore: Michael Sfaradi Titolo: «Siriano ucciso in Ungheria. E' stato il Mossad ?»
Sull' OPINIONE di oggi, 20/03/2010, l'articolo di Michael Sfaradi sull'uccisione di un siriano in Ungheria, dal titolo "Siriano ucciso in Ungheria. E' stato il Mossad ? "
Mercoledì scorso due aerei militari israeliani hanno volato nei cieli ungheresi, fino ad ora la notizia non è stata riportata dai media internazionali. Durante un’intervista al secondo canale della televisione israeliana, l'ambasciatrice di Israele in Ungheria, Eliza Ben Nun, ha confermato la notizia spiegandola come una normale missione di addestramento aggiungendo che le autorità ungheresi erano a conoscenza del volo e che tutte le autorizzazioni erano state richieste. Secondo alcune indiscrezioni gli aerei erano degli F15 versione “Baz”, che possono imbarcare apparati per la rivelazione al suolo di piccoli obbiettivi, statici o in movimento. La seconda notizia è che nelle stesse ore in cui i velivoli incrociavano nei cieli ungheresi un cittadino siriano di 55 anni veniva ucciso con due colpi di arma da fuoco all'interno della sua auto. Portafoglio ed orologio erano al loro posto, non si è trattato di una rapina finita male ma di una vera e propria esecuzione. Mancano però una borsa che conteneva documenti e un computer portabile. Le autorità ungheresi hanno confermato solo la cittadinanza della vittima ma non le sue generalità. Che il volo e l’omicidio possano essere collegati fra loro è molto più di una semplice ipotesi, anche perché le tensioni internazionali, intorno all’Iran e ai suoi alleati, la Siria è il più fedele amico di Teheran, stanno in questi ultimi tempi toccando livelli da codice rosso. Le chiavi di lettura sono diverse ma lo scenario ipotetico più accreditato vede i fatti accaduti mercoledì scorso legati ad una guerra sotterranea che si sta combattendo da diversi mesi senza esclusione di colpi; l’omicidio di Dubai ancora senza colpevoli ne è un esempio. Per i due aerei individuare l'automobile del siriano ed indicarne il percorso a uno o più agenti a terra, che lo avrebbero seguito e eliminato, sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ora che la presenza degli aerei è stata confermata i sospetti crescono anche se nessuno finora è riuscito a spiegare come abbiano fatto i servizi di intelligence israeliana a pianificare e a portare a termine una missione che sembra uscita da un romanzo di spionaggio. Non si è riuscito poi a spiegare come i due velivoli abbiano coperto la distanza fra le loro basi e l’Ungheria, in andata e ritorno, eludendo i controlli del traffico aereo del Mediterraneo e quali siano state le altre nazioni sorvolate prima di arrivare su l’obiettivo e, cosa ancor più delicata, se le stesse fossero state avvertite del loro passaggio.
Per inviare il proprio parere all'Opinione, cliccare sulla e-mail sottostante. diaconale@opinione.it