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Il Foglio Rassegna Stampa
20.03.2010 Esce il nuovo libro di Ayaan Hirsi Ali
Dall'islam all'America è il titolo

Testata: Il Foglio
Data: 20 marzo 2010
Pagina: 3
Autore: La redazione del Foglio
Titolo: «La Nomade è tornata.Il nuovo libro di Ayaan Hirsi Ali»

Esce un nuovo libro di Ayaan Hirsi Ali, lo racconta il FOGLIO oggi, 20/03/2010, a pag.3, con il titolo " La Nomade è tornata.Il nuovo libro di Ayaan Hirsi Ali "


Ayaan Hirsi Ali

Roma. L’ultimo libro di Ayaan Hirsi Ali, dissidente e apostata islamica, collaboratrice e sceneggiatrice di Theo van Gogh, è soprattutto un omaggio all’America che l’ha accolta dopo la fuga precipitosa dall’Olanda. Il sottotitolo di “Nomad”, in uscita per Random House, dice “Dall’islam all’America”. La più bella recensione è di Christopher Hitchens: “Il suo humour, la sua ironia e la sua forza costituiscono il più raffinato contrappunto all’arcigno culto della morte che ci sta pressando. Per me, le tre più belle parole nel nuovo linguaggio della resistenza laica alla tirannia sono Ayaan Hirsi Ali”. Hirsi Ali vive sotto scorta dal 2004, quando è stata minacciata di morte attraverso un messaggio che è stato appuntato al corpo di Van Gogh, che aveva diretto un breve film in cui si documentava la sofferenza delle donne sotto l’islam. Il suo nuovo libro racconta il secondo esilio in America, dopo quello dall’Africa verso l’Olanda. Hirsi Ali lavora al pensatoio neoconservatore American Enterprise Institute, dove si occupa di medio oriente, islam, diritti umani e terrorismo. A differenza che nei Paesi Bassi, da cui Hirsi Ali è stata costretta ad andarsene dopo le polemiche capziose sulla sua naturalizzazione e una feroce condanna a morte, negli States Ayaan ha trovato un coro unanime di consensi. “Radicale libera”, “Principessa della libertà”, “Voltaire musulmana”, “crociata dei diritti delle donne”, “liberatrice islamica” e così via. Sono molti gli elementi di polemica culturale nel suo “Nomad”. Il primo è il modo in cui Hirsi Ali chiede alle chiese cristiane di non lasciarsi intimidire dalla cristianofobia rampante nel mondo islamico e alla cultura laica di “aprire il pensiero islamico a un nuovo progetto illuminista”. “Può sembrare paradossale domandare alla chiesa di fare Illuminismo sull’islam, quando i sostenitori dell’illuminismo hanno sempre combattuto il Vaticano, ma la cristianità è cambiata e la chiesa è diventata una istituzione tollerante”. Senza Illuminismo, prosegue Hirsi Ali, gli immigrati musulmani non adotteranno mai i valori occidentali e continueranno nell’oppressione della donna. “Le chiese potrebbero attivamente essere presenti nelle comunità islamiche e offrire loro gli stessi servizi sociali forniti dai musulmani radicali, per mezzo di scuole cattoliche, ospedali e centri comunitari, al fine di costruire gli stessi effetti di civilizzazione che ci furono in Africa durante il colonialismo”. Il libro sarà l’occasione per la nota dissidente islamica per lanciare le attività della sua fondazione Aha, che lavora per combattere l’oppressione delle donne sotto i regimi fondamentalisti islamici. Lungo è l’elenco dei crimini contro l’umanità che secondo Hirsi Ali questi paesi stanno commettendo: “Matrimoni infantili, matrimoni forzati, negazione del divorzio, perdita dei figli in custodia, arresti domestici, schiavitù domestica, mutilazione genitale, poligamia, punizioni corporali, omicidi d’onore, deportazioni e sequestri”. Nel suo nuovo pamphlet, Hirsi Ali è a dir poco pessimista sull’Europa multiculturale: “L’Europa è una nottambula verso la decadenza; una decadenza culturale, ideologica e politica”. Ne ha anche per Tariq Ramadan, il più celebre ideologo musulmano del cosiddetto “islam europeo”: “Una letteratura della conversione scritta male”. Così Hirsi Ali definisce gli scritti di Ramadan, spiegando che da Oxford, dove insegna, Ramadan “sta facendo il lavaggio del cervello al resto del mondo”. Il nipote di Winston Churchill ha detto che Hirsi Ali è “la donna più coraggiosa che ho mai avuto il privilegio di incontrare”.

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