In un negozio di Petra è esposto un cartello con la seguente dicitura: "vietato l'ingresso ai cani e agli israeliani". Già in un ristorante di Haifa non vengono serviti i militari israeliani in divisa, ora abbiamo anche la reiterazione di non troppo antichi divieti in un paese ufficialmente in pace con Israele. Questa notizia non è stata ripresa dai giornali, ma anche dove è venuta a galla, pare non abbia suscitato la benchè minima protesta il che la dice lunga su quanto possano essere valide le prospettive di pace: anche se ufficialmente il divieto è rivolto agli israeliani, in realtà nei paesi arabi si parla sempre di ebrei (jahud) e le due identità vengono sovrapposte. Ritorno al passato dunque e con la benedizione di tutti coloro che con il loro silenzio permettono queste cose. Ester Picciotto