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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
15.03.2010 Anche Axelrod ha detto la sua sugli appartamenti a Gerusalemme
Che cosa c'è di meglio di un ebreo contro Israele?

Testata: Corriere della Sera
Data: 15 marzo 2010
Pagina: 19
Autore: Paolo Valentino
Titolo: «Il consigliere di Obama: Insultati da Israele»

Sulla visita di Joe Biden in Israele, sulla costruzione del 1600 appartamenti a Gerusalemme e sulle dichiarazioni di David Axelrod riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 15/03/2010, a pag. 19, l'articolo di Paolo Valentino dal titolo " Il consigliere di Obama: Insultati da Israele ", la cronaca più asettica dei quotidiani di questa mattina.Hanno trattato l'argomento anche Francesco Semprini sulla Stampa, Angelo Aquaro su Repubblica, Umberto De Giovanangeli sull'Unità. I loro commenti sono immaginabili, sulla stessa falsariga di quelli pubblicati ieri. Non li riportiamo per non annoiare i lettori.
Ecco l'articolo di Paolo Valentino :


David Axelrod

WASHINGTON — È un «insulto» e un «affronto» verso gli Stati Uniti, l'annuncio di Israele di voler costruire 1.600 nuove abitazioni a Gerusalemme Est. E soprattutto «danneggia un processo di pace che è già difficile». Lo ha detto ieri alla Abc David Axelrod, il principale consigliere politico di Barack Obama, confermando l’irritazione dell'amministrazione americana nei confronti del principale alleato in Medio Oriente. L’uscita di Axelrod, che normalmente esterna poco sui temi di politica estera, segue la telefonata di Hillary Clinton al premier israeliano Benjamin Netanyahu, nella quale il segretario di Stato ha espresso in termini molto duri la critica di Washington alla decisione, definita «profondamente negativa» per i rapporti Usa-Israele. Proprio ieri mattina, Netanyahu aveva cercato di calmare le acque, ammettendo che l'annuncio, dato in coincidenza con l'arrivo in Israele del vicepresidente Joe Biden, è stato offensivo e frutto di un errore burocratico: «Non possiamo farci trascinare da questo episodio, bisogna gestire queste situazioni in modo pacato e responsabile». Una spiegazione che evidentemente non convince gli americani, i quali vedono la decisione dei nuovi insediamenti come l’ennesima concessione di Netanyahu all’estrema destra ortodossa che appoggia il suo governo. La comunità internazionale considera Gerusalemme Est territorio occupato e il suo status è uno dei nodi centrali della trattativa. I palestinesi hanno minacciato di boicottare ogni futuro contatto, se il progetto non venisse cancellato. «Abbiamo appena avviato i colloqui indiretti tra palestinesi e israeliani, e l'annuncio è apparso calcolato proprio per farli fallire, un gesto distruttivo e demoralizzante per chiunque promuove sul serio l'idea della pace e della sicurezza nella regione», ha detto Axelrod, secondo il quale Israele rimane un «alleato forte e speciale». Proprio per questa ragione, ha aggiunto «non è stato il modo giusto di comportarsi». Il consigliere di Obama ha anche segnalato che gli Stati Uniti intendano adesso andare avanti: «È assolutamente imperativo che questo avvenga, non solo per la sicurezza di Israele e del popolo palestinese, ma anche per quella nostra».

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