Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 12/03/2010, l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " E se Israele non avesse la bomba?".
Michael Sfaradi
Un articolo del Daily Telegraph del 7 maggio 1977 uscì con una notizia che aveva come titolo: "Israele sospettata di essersi impadronita di una nave carica di uranio".
Che dietro questa sparizione ci fosse il Mossad fu solo un´ipotesi e la notizia, che si riferiva ad un fatto accaduto diversi anni prima, non venne ripresa e sarebbe morta negli archivi se non fosse stata lo spunto per uno dei più bei libri di spionaggio mai scritti: "Triplo" di Ken Follett.
Il calcolo fatto sul quantitativo di uranio imbarcato portava, nel caso di una sua raffinazione, alla possibilità di realizzare 200 testate nucleari.
Ecco svelato perché questo numero ricorre ormai da più di trenta anni, sulla quantità di testate di cui Israele sarebbe in possesso. In Israele ci sono due reattori, ma il sospettato numero 1 è quello di Dimona.
Costruito in collaborazione con i francesi il reattore viene alimentato con combustibile che arriva dalla Francia e, dopo l´uso, le stesse autorità di Parigi ritirano le scorie; per cui alle autorità israeliane non rimane nulla di utilizzabile a scopi militari.
Ma questo non viene mai preso in considerazione.
Anche ammettendo che Israele fosse venuta in possesso di uranio illegale e alimentato il suo reattore senza usare il combustibile francese, non è pensabile che l´Eliseo avrebbe lanciato un serio allarme? Le nazioni che si sono dotate dell´arma nucleare Usa, Russia, Francia, Gran Bretagna, Cina, India, Pakistan e Corea del Nord, hanno testato i prototipi dei loro ordigni ed ogni volta le esplosioni sono state registrate.
Far detonare una testata nucleare non è come far scoppiare un mortaretto.
Non è mai stata registrata nessuna detonazione nucleare fatta da Israele.
Tornando alla nave fantasma dell´articolo del Daily Telegraph è difficile credere che ai porti di Haifa o Ashdod un carico del genere sarebbe passato inosservato.
La notizia sarebbe trapelata, ma non c´è traccia, né testimonianza, né di allora né di oggi, che un carico di questa portata (centinaia di fusti inquietanti anche da vedere) sia mai stato scaricato.
Qualcuno di quelli che danno per certe voci e illazioni ha mai indagato in tal senso? Crediamo di no, ma il numero "200" continua a girare e rigirare.
Stando così le cose, in molti si chiederanno perché Israele tace sull´esistenza o meno di suoi ordigni nucleari.
La risposta è molto semplice: perché dovrebbe rivelare qualche cosa? Il dubbio, nella testa del nemico è un notevole deterrente.
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