Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" Ecco Roberto Giardina, il primo eroe eurabico "
Roberto Giardina
Cari amici, che cos’è l’eroismo? Io penso che sia andare oltre i propri limiti, superare le convenzioni, le regole comuni, le abitudini professionali, tutto, in nome di un ideale. Siete d’accordo? Dunque oggi vi voglio presentare un eroe del giornalismo, che nel nome dell’ideale di Eurabia non ha paura a abbandonare tutti i limiti della sua professione. L’eroe si chiama Roberto Giardina e ha pubblicato ieri su un paio di giornali provinciali (Nazione, Carlino, Il Giorno) che di solito non sono recensiti su IC un pezzo che va tanto al di là del normale giornalismo da meritare senza dubbioun premio per il carattere eroico.
Già il titolo è straordinario: “Quel fan di Hitler che seduce l'Olanda tradita dai partiti” Il fan di Hitler sarebbe Geert Wilders, che è sottoposto a processo per aver paragonato il Corano a Mein Kampf e quindi con ogni evidenza considera Hitler il paradigma del male; lo capirebbe anche un bambino, ma per un eroe questo non conta.
Ho deciso di cedere tutta la cartolina a questo eroe di Eurabia, perché oltre a essere eroico è anche troppo divertente:
” Riconquisteremo la nostra Olanda, che la sinistra ha regalato ai musulmani». Con questo slogan, semplice quanto brutale, Geert Wilders, il leader dell'estrema destra si è imposto alle elezioni comunali, test per il voto nazionale di giugno. Come previsto, il suo successo rischia di rendere ingovernabile il paese. Non si potrà formare una coalizione stabile con il suo Pvv, ovviamente il partito della libertà, e neanche senza. All'Aja è la seconda forza, a livello nazionale è risalito dalla quinta posizione alla terza, superato per un incollatura dai laburisti. Nessuno chiede a Geert, 47 anni, dall'aria pasciuta, sempre in giacca e cravatta (verde come Calderoli), che cosa mai farebbe della patria sua dopo la riconquista. Ma queste non sono domande da porre ai populisti, che amano annunciare l'apocalisse, e non sanno risolvere i problemi quotidiani. Perché invece un paese che era un simbolo delle libertà democratiche, della tolleranza, e della convivenza, si fa sedurre dalle parole di un Wilders? E l’Europa rischia di seguire gli olandesi? La tentazione di ricorrere al professor Freud è forte. La madre del patriottico e ariano Geert è un indiana di Giava. I suoi capelli biondi alla Marilyn sarebbero di natura corvini e lisci. il padre l'ha allevato nell'odio della vicina Germania nazista, e lui si vanta di avere molti ebrei in famiglia. Però si ispira al Meim Kampf di Adolf Hitler. E nella Vienna che respinse il giovane Adolf a pronunciare slogan razzisti, era Jorg Haider, a cui piacevano sembra i bei giovani. Anche questo sarebbe non insolito tra i superuomini ariani. Scomparso Jorg, non sono svaniti i suoi seguaci.” Eccetera eccetera.
Avete mai visto un’insalata del genere? Un nemico del nazismo e amico di Israele, che definisce l’Europa per le sue libertà tradizionali definito fan di Hitler e accostato senza ragione a Heider; di quest’ultimo, fra le molte ragioni di parlarne male, si sceglie l’unica che è sbagliata, cioè l’orientamento sessuale; del programma di Wilders non si dice nulla, ma della sua famiglia sì e naturalmente non manca un bell’accenno razziale. Insomma un esempio di onestà intellettuale e di informazione completa e onesta assolutamente eccezionale. Eroica. Merita certamente un premio. Ma quale? Chi consigliava di “mentire, mentire, continuare a mentire, perché qualcosa resterà”? Il dottor Goebbels, credo. Uno che di giornalismo e comunicazione se ne intendeva Ecco, il premio Eurabia potremmo dedicarlo a suo nome.
Ugo Volli