Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 04/03/2010, a pag. 43, la risposta di Sergio Romano ad un lettore dal titolo " I detenuti palestinesi".
Sergio Romano non risponde alla domanda del lettore, ed è evidentemente infastidito dalle sue puntualizzazioni.
E' infastidito perchè il lettore ha messo a nudo la falsità delle sue affermazioni pubblicate nella risposte precedenti su Gilad Shalit e i detenuti palestinesi (criticate da IC nei giorni scorsi).
Ecco la lettera con la 'risposta' di Sergio Romano:
Sergio Romano
Caro Romano, la sua onestà intellettuale mi riconoscerà la «par condicio»: nel nostro scambio di idee lei ha scritto due volte e io una sola. Mi permetterà spero di completare il «giro». Ancora una volta, leggendo la sua riposta, il lettore alla ricerca della «verità» riceve la netta percezione che la responsabilità del mancato accordo sul problema «prigionieri» ricade interamente sugli israeliani che detengono 11.000 palestinesi «criminali comuni e non prigionieri di guerra» come lei afferma. Ora, è possibile che in alcuni casi la detenzione sia discutibile, ma non vi è dubbio alcuno che nella maggioranza dei casi si tratti di detenuti responsabili di sanguinosi attentati contro inermi civili. Posso ancora sperare che vorrà pubblicare anche questo punto di vista?
Franco Cohen Milano
Ecco fatto. Ma le segnalo che il 2 a 1 è diventato un 3 a 2 e che in futuro, di questo passo, diventerà 4 a 3.
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