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Il Foglio Rassegna Stampa
02.03.2010 Si apre la settimana universitaria contro Israele
Cronaca di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 02 marzo 2010
Pagina: 2
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Si apre la settimana universitaria contro Israele. L’Italia svetta in Europa»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 02/03/2010, a pag. 2, l'articolo di Giulio Meotti dal titolo "Si apre la settimana universitaria contro Israele. L’Italia svetta in Europa".


 Giulio Meotti

Roma. E’ l’Italia il paese europeo con il più alto numero di università che da ieri celebrano la “Settimana contro l’Apartheid d’Israele”. Un evento internazionale che coinvolge decine di capitali. Le aule delle università di Roma, Pisa e Bologna ospiteranno a diverso titolo il boicottaggio dello stato ebraico. Proprio a Pisa, cinque anni fa, il diplomatico israeliano Shai Cohen fu cacciato dalla facoltà di Scienze politiche al grido di “Israele non ha diritto di esistere”, “il popolo ebraico non esiste: è un’invenzione dell’occidente”, e “le vostre cose andatevele a fare in sinagoga”. Nella stessa facoltà di Scienze politiche oggi si spiega come portare avanti “Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni su Israele”. Prima vittima: la Carmel-Agrexco, “principale esportatore di prodotti agricoli dalle colonie israeliane illegali nei territori occupati”. Il boicottaggio d’Israele è celebrato all’insegna della lotta “contro l’ideologia razzista del sionismo”. Una sentenza della Corte europea di giustizia è appena andata a rafforzare il boicottaggio. I prodotti degli insediamenti ebraici nei Territori contesi dal 1967 non potranno essere etichettati come “israeliani”. La decisione della Corte europea implica che i beni provenienti dai centoventi insediamenti non potranno godere dell’accesso privilegiato al mercato dell’Unione europea garantito alle merci israeliane. Il verdetto della Corte, cui sono obbligati ad attenersi gli stati membri dell’Unione europea, arriva dopo che le autorità doganali di Berlino hanno negato l’esenzione dai dazi alla Brita, azienda tedesca che importa dalla Soda club, una compagnia israeliana che produce gasatori, bottiglie e accessori nella colonia di Ma’aleh Adumim. Dopo gli Stati Uniti, l’Europa rappresenta per Israele il secondo mercato d’esportazione, fra prodotti ortofrutticoli, cosmetici e alta tecnologia, un terzo dei quali arrivano dagli insediamenti oltre la Linea verde. A Pisa interverranno celebri accademici come Danilo Zolo dell’Università di Firenze, Giorgio Forti dell’Università di Milano, che è anche promotore della “Rete Ebrei contro l’Occupazione”, e il fisico fiorentino Angelo Baracca. Molte le organizzazioni pacifiste che hanno promosso l’evento, come l’Associazione per la Pace, il Centro Gandhi. Ma ci sono anche i Cobas ed Emergency. A chiedere il boicottaggio delle merci ebraiche sono stati anche oltre cento soci della Coop. All’Università La Sapienza di Roma parlerà Naji Owda, del centro culturale Al Feneiq, sorto nel campo profughi di Dheisheh. L’appuntamento è organizzato alla facoltà di Studi orientali del primo ateneo romano. A Bologna interverranno docenti universitari come gli storici Sandro Mezzadra e Diana Carminati dell’Università di Torino. Quando fu lanciata, nel 2005, la settimana contro Israele vide protagonista soltanto Toronto, poi si aggiunsero Montreal e Oxford, seguì New York, altre diciotto capitali nel 2008 e nel 2009 si arriva a ventisette. Quest’anno sono quaranta le capitali internazionali nelle cui università si cercherà di potenziare il boicottaggio d’Israele. Città dalle facoltà prestigiose come Amsterdam, Boston, Chicago, Londra, Montreal e Oxford. Lezioni academiche, visioni cinematografiche, mostre artistiche, forum politici, manuali per il boicottaggio, è questo il programma della settimana antisraeliana. Non mancheranno però noti intellettuali israeliani: l’economista Shir Hever, il regista Shai Carmeli-Pollak, l’antropologo Jeff Halper. Si lanceranno appelli perché vada deserto l’International Student Film Festival previsto a Tel Aviv questo giugno. Intanto Israele protesta con il governo spagnolo per un’iniziativa del ministero dell’Istruzione madrileno. Alcuni giorni fa l’ambasciata d’Israele a Madrid ha ricevuto centinaia di lettere di studenti spagnoli di dieci anni, nelle quali i bambini hanno scritto all’ambasciatore israeliano frasi come: “Quanti bambini palestinesi hai ucciso oggi?” o “smettete di uccidere per denaro”. A Barcellona in questi giorni si apre la prima sessione del redivivo Russell Tribunal on Palestine (dal nome del noto filosofo), che dopo gli americani in Vietnam oggi vuole trascinare in giudizio gli israeliani. Nell’iniziativa sono coinvolti premi Nobel come l’irlandese Mairead Corrigan Maguire, alti giudici spagnoli, ex deputati americani e il magistrato Juan Guzmàn Tapia, passato alla storia per l’incriminazione di Pinochet. Negli anni Sessanta il tribunale Russell fu presieduto da Jean-Paul Sartre, Lelio Basso e Simone de Beauvoir, oggi nel suo comitato ci sono l’ex segretario dell’Onu Boutros-Ghali, Noam Chomsky e il Nobel José Saramago.

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