Ci sarà qualcuno al CORRIERE della SERA che spieghi a Sergio Romano perchè i terroristi arabo-palestini rinchiusi nelle carceri israeliane sono da considerarsi prigionieri di guerra, visto che Israele è costretto a difendersi per sopravvivere ? Se sono in galera non è perchè sono accusati di furto, ma perchè responsabili di atti criminali, tutti legati al terrorismo. Ma a Romano del destino di Gilad Shalit non importa nulla, è troppo preoccupato a seguire quello, molto più "interessante" per lui, di Marwan Barghouti, responsabile di crimini efferati contro civili israeliani e condannato a ergastoli plurimi. Romano lo vorrebe libero, Gilad marcisca pure, privo dei più elementari diritti, chissà dove. Gilad non è "interessante".
Ecco la lettera del lettore e la risposta di S.R. a pag- 57.
a sin. Marwan Barghouti, "interessante", a destra Shalit, chissenefrega
Caro Romano,
La lunga e travagliata storia del mio popolo ci ha resi molto attenti alle sfumature. Io credo che il lettore medio , leggendo la sua risposta alla lettera " Gilad Shalit:quel rapimento", abbia percepito che la responsabilità della interruzione delle trattative "sia verosimilmente imputabile agli israeliani che hanno rifiutato d'includere nella lista dei priogionieri Marwan Barghouti, uno dei più interessanti leader della resistenza palestinese". Ritengo che un'oggettiva analisi del problema debba viceversa evidenziare che: 1) se Israele ha accettato di liberare, in cambio di un solo soldato, un migliaio di prigionieri la responsabilità del rifiuto ricade su Hamas. 2) Hamas non ha mai accettato che il prigioniero Shalit fosse visitato dalla Croce Rossa Internazionale. Posso sperare che vorrà anche questo punto di vista ?
Franco Cohen franco.cohen@yahoo.it
Risponde Romano:
Certamente. Ma,forse, per la completezza, occorrerà ricordare ai lettori che nelle carceri nisraeliane vi sono circa 11.000 palestinesi: un nunero che fa pensare a prigionieri di guerra piuttosto che a criminali comuni.
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