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E io Sergio Romano lo attacco 25/02/2010
Egregio signor Romano, io ho letto, sul Corriere dello scorso 4 febbraio, le seguenti parole: “I giornali hanno un compito e una responsabilità: riferire e controllare tutto, senza nascondere nulla”. Ritengo che queste parole le debbano essere note, avendole scritte lei. Allora le chiedo: perché, nella sua risposta di oggi al lettore Cantani lei nasconde che le condizioni di detenzione del soldato Shalit sono contrarie a tutte le norme internazionali? Perché nasconde che il video di Shalit, del quale parla (comperato da Israele con la liberazione di una ventina di detenuti per reati minori), era la base necessaria per portare avanti un negoziato che altrimenti si basava sul nulla? Quanto alla mancata inclusione di Marwan Barghouti (leader interessante, scrive lei: perché mai?) nella trattativa, di nuovo lei ha nascosto la pericolosità dell'individuo, pluriassassino condannato a ben 5 ergastoli . Ed ha nascosto pure che sembrerebbe (tutto va scritto al condizionale) che la liberazione sarebbe stata possibile, per i più pericolosi detenuti, se si fossero poi allontanati dall'area del conflitto. Come avrebbe dovuto fare ad esempio monsignor Capucci, secondo gli accordi sottoscritti dal Vaticano e mai rispettati. Tutto questo lei ha nascosto al signor Cantani. Ma mi permetta: i giornali hanno il compito e la responsabilità di riferire tutto, e di non nascondere nulla (Sergio Romano)?
Distinti saluti
Emanuel Segre Amar

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