Il nuovo romanzo dello scrittore israeliano scampato allo sterminio nazista e approdato in Palestina nel 1946 ha come protagonista una bambina di dodici anni e mezzo. Un giorno, al ritorno da scuola, Helga trova la madre pronta a partire per un viaggio che fin dall’inizio le appare sospetto. La sua straordinaria avventura comincia dal dolore per una separazione e dal coraggio con cui rifiuta di accettarla. La madre è ebrea, se pure convertita, e la consapevolezza che questa diversità sia il problema, e che riguardi anche lei, si fa a poco a poco più chiara: per via degli insulti dei compagni e dell'isolamento crescente in cui li confina la comunità del piccolo paese dove vivono. Per Helga abbandonare la casa paterna e mettersi in viaggio verso i campi di prigionia alla ricerca della madre, vuol dire anche esplorare questa diversità.