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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Yehoshua Kenaz, Ripristinando antichi amori 22/02/2010

Ripristinando antichi amori                                      Yehoshua Kenaz
Traduzione di Elena Loewenthal
Giuntina                                                                          Euro 17

E’ una dimensione intima, lontana dalla Storia e dai suoi conflitti quella che si delinea nei romanzi di Yehoshua Kenaz, una delle voci più alte della narrativa contemporanea israeliana, ma al contempo un classico, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Lo spazio privato, come una casa di riposo per anziani o un condominio alla periferia di Tel Aviv, sono i territori della sua narrativa dove si delineano storie di vita quotidiana con personaggi le cui frustrazioni e fallimenti creano uno scenario di quieta normalità.
Nato a Petah Tikva nel 1937 durante il Mandato Britannico, Kenaz è conosciuto in Italia per romanzi straordinari come Voci di muto amore, La grande donna dei sogni pubblicati da Giuntina oltre a Cortocircuito e Paesaggio con tre alberi, editi da Nottetempo. Considerato uno dei massimi esponenti della letteratura israeliana contemporanea, vincitore nel 1995 del prestigioso premio Bialik, Kenaz è anche traduttore dal francese di Stendhal, Flaubert, Balzac e Simenon.
Capace di condurre il lettore all’interno di storie  che si incrociano per vie casuali, Kenaz delinea con grande sapienza narrativa l’intimità di ciò che è  racchiuso in una casa, riuscendo a cogliere attraverso essa il mistero stesso della vita.
Protagonista del bel romanzo “Ripristinando antichi amori” che la casa editrice Giuntina manda in libreria in questi giorni è ancora una volta un Condominio, non lontano dal centro di Tel Aviv e ormai in degrado, dove  lo scrittore israeliano segue le vicende di vita quotidiana di persone semplici senza narrare fatti straordinari, ad eccezione di un unico evento tragico nel finale, ma con una costante tensione che tiene il lettore avvinto alla trama fino alla fine del romanzo.
I personaggi colti nella normale casualità delle loro esistenze seguono percorsi distaccati che a volte si intrecciano rivelando disillusioni, tristezza, miseria morale e persino meschinità.
Arieh Schwarz, l’anziano e malato presidente del condominio immigrato dalla Polonia, dileggiato per la sua incapacità di parlare e scrivere un ebraico corretto, porta avanti con fervore le sue istanze contro gli abusi edilizi di una coppia di nuovi condomini; Gabi è una giovane donna attraente che accetta di vivere una relazione umiliante e ambigua con Hazi un suo collega d’ufficio “un poco di buono” , un uomo egoista che le impone assoluta riservatezza in un rapporto basato sulla sola attrazione sessuale. Una relazione che diventa insostenibile per la giovane donna quando prende coscienza del suo bisogno di costruire anche un legame sentimentale con il proprio partner e finisce per maturare un profondo disprezzo per un uomo che si rivela spregiudicato e ambiguo anche nella professione; nell’appartamento a fianco vive un agente immobiliare, Abiram, un uomo sciatto, frustrato e solitario che si innamora di Gabi sentendo al di là del muro le sue urla di piacere, fino a sviluppare una vera e propria ossessione che avrà un epilogo finale sconvolgente; l’unico io narrante del romanzo è un anziano di età non precisata. Completamente paralizzato e colpito da afasia viene assistito da una giovane e timida filippina nei confronti della quale prova un tenero affetto che lo tiene ancora legato alla vita. Intellettualmente vigile l’anziano riflette con lucidità e con toni critici sugli atteggiamenti meschini e subdoli dei figli, metafora di una società ipocrita e prevaricatrice.
Il conflitto generazionale scoppia invece nel rapporto fra Ezra, fervente patriota che vede nell’esercito il simbolo di valori sacri, e il figlio Eyal disertore e totalmente indifferente a quegli ideali che hanno rappresentato un punto di riferimento imprescindibile nella vita del padre.
Il romanzo, che non ha un vero finale, si sviluppa senza che accada nulla di saliente ma la tensione psicologica e la percezione di un’angoscia profonda si avvertono in ogni singolo dialogo e azione dei personaggi in un crescendo che non abbandona il lettore neppure al termine del libro quando si compie un evento sconvolgente che testimonia in maniera inequivocabile che la vita, nonostante tutto, continua.
Capolavoro di alta letteratura “Ripristinando antichi amori” - il cui titolo richiama una storia che Gabi ha ascoltato in autobus e che si incunea fra le pagine del romanzo - narra con una cifra linguistica nitida ed essenziale la vita di uomini e donne comuni che esprimono nel loro agire quotidiano quella follia del vivere che contraddistingue la moderna società israeliana: il Condominio diventa dunque “un piccolo microcosmo della realtà più grande”.

Giorgia Greco


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