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Deborah Fait
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Il mio paese si chiama Israele 21/02/2010

Israele, nome eterno
 
Ogni giorno troviamo sui quotidiani israeliani alcune pagine dedicate agli atti di odio e di antisemitsmo fatti nel mondo contro Israele.
Non si sa piu' cosa scegliere, ogni giorno succede che qualche israeliano, anche importante, non semplici cittadini, vengano malmenati e offesi da gruppi sempre piu' arroganti, violenti e prepotenti di  antisemiti palestinesi e della sinistra europea e americana, occidentale in genere.
Io che sono una tipa molto umorale mi blocco e non riesco piu' a scrivere, non per mancanza di argomenti ma perche' sento troppo odio girarmi intorno, fare a cazzotti nella mia testa,  i titoli dei giornali si scontrano nel mio cervello e fanno scintille.
Non se ne puo' piu' ma non si vede la fine di tutto questo, anche  oggi c'e' un  articolo  sull'ennesima conferenza annullata perche' la relatrice, un israeliana di nome  Talya Lador-Fresher, viceambasciatrice di Israele in Inghilterra e' stata minacciata di morte dal gruppo Action Palestine. 
Questo ultimo non e' che uno dei tanti soprusi fatti contro la democrazia,la liberta' di espressione e  la liberta' accademica da parte di gruppi  palestinesi  e di odiatori della democrazia israeliana.
In una settimana cosa e' successo?
Vediamo un po' di rinfrescarci la memoria:
A Oxofrd gli studenti  sverntolanti bandiere palestinesi si sono messi a urlare "sgozza gli ebrei" a una conferenza  organizzata per Danny Ayalon impedendogli di parlare.
A Cambridge  gli organizzatori hanno cancellato una conferenza di Benny Morris, storico israeliano, dopo averlo accusato di islamofobia e razzismo.
Questo accadeva martedi.
Mercoledi chi ha parlato a Cambridge applaudito con spellature di mani dai presenti? 
In-do-vi-na-te!
Non lo iondovinereste mai, nemnmeno  col piu'  alto volo della vostra fantasia.
Martedi viene escluso  il professor Morris e mercoledi  in mezzo alle piu' fanatiche  ovazioni ha parlato Azzam Tamimi, un membro e supporter di hamas, uno che in ogni sua conferenza  auspica la fine  violenta di Israele, uno che  ha sempre difeso i terroristi suicidi.
Azzam Tamimi  ha detto: "Sacrificarmi per la Palestina e' una nobile causa, piacendo a dio (minuscolo perche' un dio che chiede morti ammazzati non e' dio), se ne avessi l'opportunita' lo farei subito"
Ancora il Tamimi, tra gli studenti in piedi ad applaudire:
"E' solo questione di tempo e Israele dovra' ritirarsi e forse sparire  sotto la gloriosa Jihad di Hezbollah a nord e di hamas a sud"
Nel 2008 Azzam Tamimi disse a un accademico israeliano, Yossi Mekelberg, :" Voi dovete tornare in Germania, la Germania e' il vostro stato non la Palestina. Perche' la palestina non deve essere ebraica"
E infine, la ciliegina sulla torta " Perche' gli ebrei devono venire a vivere in Palestina? Io li mandero' via. Se questo e' estremismo , allora io sono un estremista. Se questo e' terrorismo, allora io sono un terrorista. Si io voglio vedere la fine di Israele"
 
Ecco quest'uomo  ha parlato a Cambridge tra le ovazioni di tutti.
Vergogna? Vergogna e' riduttivo. In Inghilterra per compiacere i palestinesi e i loro soldi stanno faceno scempio della democrazia.
E' triste, desolante e patetico  che le due piu' famose universita' del Regno Unito siano diventate covi di estremisti arabi.
In America le cose non vanno meglio. 
Michael Oren, ambasciatore  di Israele a Washington,  storico e scrittore  di fama, non ha potuto parlare  all'universita Irvine di California, appena presa la parola e' stato interrotto da grida e buuuuu e l'Unione degli studenti  musulmani ha mandato qualcuno a leggere un documento mettendosi davanti a Oren che stava in silenzio dando una lezione di civilta' agli stramaledetti fanatici:
" Come popolo di coscienza noi ci opponiamo all'invito di Michael Oren nel nostro campus. Invitare assassini non e' un esempio di liberta' di espressione."
Detto da loro dà il voltastomaco.
 
A tutto questo odio dobbiamo aggiungere  gli arresti che rischiano nostri politici in Inghilterra cui adesso si e' aggiunto anche il SudAfrica.
Il mondo ci adora, non c'e' che dire. Ci adora tanto da volerci veder morti.
Anche l'italia non e' da meno anche se abbiamo un amico come Berlusconi e il suo governo. 
Un sito internet ha postato una notizia  da Israele con questo titolo :
 
" Palestina, nasce il primo telefono amico per gay e lesbiche

Radir, la coordinatrice di Aswat, l'organizzazione con sede a Haifa impegnata per i diritti delle donne omosessuali arabe, spiega che l'omosessualità all'interno della società palestinese resta un argomento tabù."

A questa premessa segue l'articolo che spiega  che un'organizzazione di arabi israeliani , insieme a colleghi  ebrei e altro, con sede a Haifa ha organizzato un servizio telefonico per salvare i gay e le lesbiche palestinesi da morte sicura  a casa loro.

Tutto bene, meravigliosa notizia, gli omosessuali palestinesi da anni trovano rifugio e la salvezza in Israele. L'unico neo e' che  chi ha scritto l'articolo si e' confuso e ha cambiato, naturalmente  in buonissima fede, per caritadiddio, il nome di Israele in Palestina.

Haifa, sede ufficiale dell'organizzazione,  e' in Israele, lo ha ammesso persino una sua famosa cittadina Rula Jebreal.
Gerusalemme est,  con cui collaborano,  e' ,ancora, in Israele e fa, ancora, parte della nostra Capitale.

Io ho voluto scrivere una breve frase di protesta sul suddetto sito, frase che e' stata immantinentemente, democraticamente percaritadiddio, censurata.

L'ho riscritto, sono curiosa di vedere se lo lasceranno.

Che dire?

Che fare?

Cosa pensare?

Niente, l'unica cosa che possiamo fare e' sperare nell'aiuto morale  dei tanti amici che , tuttosommato, abbiamo e andare avanti colla nostra liberta' senza restare feriti dalla insensibilita' di quelli che ci odiano al punto da censurare il nome legittimo del nostro Paese.

Israele, Israele, Israele, il mio paese si chiama Israele e nessuno , per quanto perfido e privo di  sensibilita' , potra' mai cancellarlo.

Deborah Fait


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