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Ugo Volli
Cartoline
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Lo sapevate ? In Medio Oriente c'è la guerra 20/02/2010

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

" Lo sapevate ? In Medio Oriente c'è la guerra "

Cari amici, mi perdonerete, ma se non la sapete già devo darvi una brutta notizia. Eccola: in Medio Oriente c'è la guerra. Una brutta guerra, lunga e difficile. Dura da circa novant'anni, per cui forse non è una gran novità, ma valeva la pena di dirvelo. La guerra di chi con chi? Be' degli arabi contro gli ebrei. Certo, ci sono qua e là ogni tanti dei tipi più pacifici, che non vorrebbero partecipare alle ostilità, e magari vorrebbero che la si finisse del tutto, ma - a differenza che in Israele - nel campo arabo sono molto pochi e hanno paura a parlare, perché non vivono a lungo. Grosso modo è la guerra di tutti gli arabi contro tutti gli ebrei.

 Altra piccola novità: è una guerra non convenzionale. Asimmetrica, come dicono i generali. O una "guerra di popolo" come la teorizzavano Mao e il Che. Consiste in questo, che per il carattere un po' confusionario e vigliacchetto, o forse perché gli eserciti arabi quando li hanno usati le hanno sempre prese, da quarant'anni almeno continuano a far la guerra ma  cercando di non utilizzarli. All'inizio si infilavano semplicemente in casa degli ebrei e tagliavano la gola a chi trovavano, poi hanno via via dirottato aerei, mandato attentatori suicidi, rapito soldati, sparato razzi a tradimento, teso imboscate, usato mine, sparato da macchine in corsa, eccetera eccetera (un mezzo nuovo, naturalmente, non cancella i vecchi).

Il punto comune di tutte queste tattiche "non convenzionali" consiste nel nascondere la mano dopo gettato il sasso e magari anche prima e durante; nel mescolarsi coi civili, anzi fingere di essere dei civili, anzi essere dei civili, per tutto il corso dell'azione, della sua preparazione e del suo seguito. Ora l'onore militare imporrebbe agli eserciti veri – non ai vigliacchetti che lo fanno apposta - di non colpire i civili (anche se vi sfido a indicarmi una guerra in cui non sia successo, dalle razzie raccontate nell'Iliade alle V2 di Hitler a Hiroshima – ma questo è un altro discorso). Se dunque la guerra araba è fatta da civili (o piuttosto vigliacchetti che barano), chi li tocca rischia di perdere l'onore, di essere processato, isolato, demonizzato.

Anche perché la guerra irregolare si svolge più nelle redazioni dei giornali e nei tribunali che sul terreno. E' chiaro che i vigliacchetti non possono vincere contro un esercito bene organizzato, anche se possono fare molto male; ma se riescono a far odiare il loro nemico al mondo intero, hanno vinto lo stesso. E allora, cosa fa chi combatte contro i vigliacchetti - se preferite, chiamiamoli pure col nome vero: contro i terroristi? O è così illuso da gridare "fermati che te meno!" come quel  pugile della barzelletta davanti a un avversario troppo mobile, oppure "commette gravi violazioni dei diritti umani". Cioè, cerca di colpire i vigliacchetti in mezzo alla loro gente che lo nascondono "come un pesce nell'acqua".

Pensate che vi voglia parlare del Rapporto Goldstone? Certo, anche. Goldstone fa parte di quelli che vorrebbero impedire ai governi regolari di combattere i vigliacchetti. E quindi se quelli sparano missili e colpi di mortaio, ma poi vanno a rifugiarsi in un ospedale o in una scuola, oppure lo fanno direttamente da lì, non si possono toccare, come in quel gioco che fanno i bambini che si chiama "ce l'hai": basta toccare il compagno di giochi per "prenderlo", salvo che lui riesca a rifugiarsi in "tana" - o in certe versioni, gli basta accucciarsi per terra. Dalle mia parti, quand'ero bambino si chiamava con un nome buffo: "sesa cuceti".  
In realtà vi voglio parlare del fatto di Dubai. Io non so se il disgraziato che è morto nell'albergo di lusso di Dubai sia stato davvero ammazzato da qualcuno e da chi. Come vi ho già scritto, non mi hanno mai appassionato le spy-stories tipo "segretissimo". Mi sembra un po' strano che il Mossad lasci tante tracce. Da quel che si legge sui giornali, mi sembra improbabile che un servizio così esperto non abbia pensato alla possibilità che ci siano telecamere negli aeroporti e negli alberghi di lusso, o che i passaporti falsi siano scoperti: metterci dei nomi di israeliani non mi sembra una distrazione possibile. Dunque, o hanno cercato di incastrarli costruendo false prove, oppure lasciare un segnale faceva parte dell'azione. Non so, francamente niente di quel che leggo mi sembra così chiaro.

Ma ammettiamo per un attimo che sia stato proprio il servizio segreto israeliano, con i modi molto romanzeschi che si sono sentiti. Partiamo di qui. Be', scusate, chi era il morto? Per ammissione stessa della famiglia e della sua parte, era un alto funzionario di Hamas e stava viaggiando per rifornire d'armi il suo esercito. Diciamo il capo degli armamenti dell'organizzazione. Ammettiamo per un attimo che Hamas, come pretende, sia una specie di stato, e una specie di esercito. Chi è in un esercito il capo degli armamenti? Un ufficiale di stato maggiore, un generale. Solo che questo, furbetto, viaggiava in borghese, senza le mimetiche e quegli elegantissimi passamontagna neri che i terroristi amano tanto. Che fosse un militare, anzi un vigliacchetto, è chiaro a tutti: aveva organizzato rapimenti, assassinii e altre buone azioni del genere. Ultimo dato da ribadire: se fra arabi e israeliani c'è da novant'anni la guerra, fra Israele e Hamas il conflitto armato è evidente e palese.

Ora in una guerra è lecito o no colpire un comandante militare, un importante generale di stato maggiore, anche se non indossa la divisa e se non porta un bersaglio sul petto? Si può colpirlo mentre partecipa a una missione militare, com'è l'acquisto di armi? Insomma Mahmoud al Mabhouh stava facendo la guerra o giocava a "sesa cuceti"? Se è la prima che ho detto, be', come sembra chiaro, mi chiedo che scandalo c'è. Perché tutti i giornali parlando di omicidio. Non c'è stato nessun omicidio, solo una corretta azione militare contro un obiettivo legittimo. Io penso che si sia trattato, senza esagerazione, di un atto eroico compiuto in terreno nemico (perché Dubai è un paese arabo, "moderato", sì, ma sempre membro della Lega araba e in guerra con Israele). Se il Mossad ha colpito davvero Mahmoud al Mabhouh, ha fatto bene e gli amici di Israele ne sono non solo solidali, ma fieri e orgogliosi. Ma il commando che ha colpito al Mabhout era anch'esso in borghese, obiettate voi. Già. in guerra certe volte bisogna seguire le tattiche del nemico. Con la differenza che loro ammazzano civili, e il Mossad, se è stato lui, ha ucciso un soldato nemico in attività. Se l'ha fatto, tanto meglio. Complimenti, o come si dice in ebraico, kol hakavod.

Ugo Volli


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