Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 19/02/2010, l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " Quando la pazzia diventa arte ".
Nei giorni scorsi la notizia era stata trattata sotto forma di breve su alcuni quotidiani che definivano la posizione dei tre personaggi della scultura "oscena". Più che oscena è antisemita, col rabbino che sovrasta gli altri e la menorah infilata in un fucile.
Ecco l'articolo:
Il vecchio adagio recita che la mamma degli imbecilli è sempre incinta, questo proverbio si può applicare in moltissimi campi, questa volta lo applicheremo all’arte.
Sì perché Uhanio Morino, uno dei figli di della mamma di cui parlavamo prima, ha esposto, in una mostra che si sta tenendo a Madrid, una statua che lui considera “arte moderna”.
La sua “arte moderna” sta sia nelle idee, molto discutibili, che nei materiali da lui usati che sono il legno, la gomma, il silicone, i peli e i capelli umani che ha utilizzato per realizzare tre statue che rappresentano appartenenti alle tre grandi religioni monoteistiche.
Come si può vedere dalla fotografia la cosiddetta “provocazione”, in realtà non si capisce chi, cosa e come dovrebbe provocare, raffigura una credente musulmano nell’atto della preghiera sulla cui schiena c’è inginocchiato un cristiano con le mani giunte che porta sulle sue spalle un ebreo con in mano un libro di preghiere.
La ciliegina sulla torta è la Menorà, il candelabro ebraico, che ha come basamento un fucile mitragliatore automatico.
Per spiegare una stupidaggine di questo tipo più che un maestro d’arte moderna occorrerebbe uno bravo psichiatra in grado di illustrarci il tipo di malattia compulsiva di cui è affetto l’autore, sì perché non si può nascondere una serie di insulti di questo tipo dietro il paravento dell’arte, meglio la pazzia … sua e di chi lo ha autorizzato ad esporre.
Il musulmano viene insultato nel momento in cui vede se stesso trattato da zerbino e schiacciato dalle altre due religioni; il cristiano viene insultato sia nel momento in cui calpesta un fratello sia quando porta sulle spalle l’ebreo, mentre l’ebreo che all’interno di questa pazzoide immagine ha il posto più comodo viene insultato, nuovamente, come l’essere che vive alle spalle del resto della popolazione mondiale.
Se provocazione doveva essere provocazione è stata, tanto è vero che ha provocato la protesta dell’ambasciata di Israele a Madrid che ha immediatamente preso contatto con degli organizzatori della mostra per capire il perché di tanta stoltezza.
Agli altri, me compreso, ha provocato solamente rabbia e disgusto.
Se l’autore avesse voluto davvero creare una provocazione positiva gli sarebbe bastato cambiare la posizione dei tre soggetti e magari unirli in un unico abbraccio mettendoli alla stessa altezza e con la stessa dignità che meritano tutti gli uomini.
Per quello che riguarda, invece, la simbologia religiosa, vedendo cosa è riuscito a fare con uno dei simboli più cari alla tradizione ebraica, avrebbe fatto meglio a lasciarla stare completamente.
Gli spagnoli questa provocazione senza senso ce la potevano risparmiare e speriamo che per il futuro tornino ad usare un po’ di buon gusto.
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