Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 18/02/2010, a pag. 14, l'articolo dal titolo "Sindaco infuriato: nel fast-food di Roubaix sono in vendita solo hamburger islamici".
Il caso di Roubaix, città francese oggi a maggioranza musulmana, è solo il sintomo di ciò che accadrà nell'arco di pochi decenni nel resto dell'Europa. Per comprendere la gravità della situazione, consigliamo la lettura di "Gli ultimi giorni dell'Europa" di Walter Laqueur, autore presentato nella nostra rubrica Libri Raccomandati.
Ecco l'articolo del Giornale:
Walter Laqueur, Gli ultimi giorni dell'Europa
Parigi Tutti gli hamburger del fast-food che si trova nel pieno centro di Roubaix, nel nord della Francia, sono ormai esclusivamente halal, cioè rispettano le regole islamiche. La carne di maiale è stata sostituita con tacchino affumicato, mentre quella bovina è trattata secondo i precetti dell’islam. E si grida alla discriminazione, al comunitarismo, in Francia, dove il sindaco della città è andato su tutte le furie e minaccia di rivolgersi alle autorità competenti.
La polemica è scoppiata perchè la catena di fast-food Quick, una delle più diffuse in Francia, ha deciso lo scorso dicembre di lanciare una nuova gamma di prodotti halal. Il test doveva durare sei mesi in tutto ed è limitato a otto filiali della celebre catena di ristorazione, che ne conta 350 su tutto il territorio nazionale. Tra queste, quella della piazza di Roubaix, la sola della città del nord. «L’offerta halal non mi dà nessun fastidio - ha detto il sindaco socialista Renè Vandierendonck, - ma quando si propone solo questo diventa discriminatorio, è inammissibile». Ora Vandierendonck ha minacciato di rivolgersi alla Halde, l’Autorità che si batte contro le discriminazioni in Francia.
A sostenerlo si sono levate anche voci di destra. Ha gridato allo «scandalo», per esempio. un deputato Ump, il partito di governo, Richard Maillè. «Non lasciando scelta ai clienti non musulmani questo atteggiamento è inammissibile. Perché non proporre hamburger al pesce per soli cattolici nei giorni santi?», ironizza. Nel dibattito è intervenuto anche il portavoce del governo, Luc Chatel, che non è, dice, un «fanatico del comunitarismo», atteggiamento che, al di là delle tradizioni, «non appartiene alla società francese».
Per ora Quick (catena fondata nel 1971 in Belgio, passata poi in mani francesi nel 2006) non reagisce, ma la polemica potrebbe costringere il gruppo a mettere fine al test che doveva servire a vedere se l’idea del «tutto halal» fosse redditizia oppure no. Tutto era stato pensato nei dettagli: il fast-food garantisce infatti per iscritto che la carne è stata macellata secondo la tradizione islamica, che tra l’altro prevede che l’animale sia ucciso con la testa rivolta verso la Mecca.
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