Non diffamate la Palestina (Israele sì, è altamente raccomandato)!
Abu Mazen
Cari amici, ritiro tutto. Mi pento. Abiuro. Faccio autocritica. Vi ricordate forse che qualche giorno fa vi avevo scritto una cartolina lodando il fatto che un certo alto funzionario dell'Autorità Palestinese si fosse appartato in una casa di Gerusalemme Est con la segretaria, invece di andare a mettere bombe o calunnie antisraeliane in giro, come sarebbe stato pagato per fare. Nel frattempo però quel tal Rafik Husseini è stato sollevato dal suo incarico dal Presidente dell'Autorità Palestinese in persona e se un gigante del pensiero e dell'azione come Abu Mazen licenzia qualcuno, questo dev'essere senz'altro un verme. Dunque mi pento di averne parlato bene.
Ma c'è di più: sapete cosa ha detto la stessa santa organizzazione che regola i destini dei palestinesi, pura come un cielo settembrino, colta come un consesso di premi Nebel per la fisica e santa come gli angeli? Che il fatto che Rafik sia andato a letto con la segretaria dipende da una calunniosa campagna israeliana. Questo è ovvio, avrei dovuto pensarci? Perché un funzionario palestinese dovrebbe rubare e fornicare se non per via di una congiura israeliana? Inoltre l'AP ha speigato che il funzionario addetto all'anticorruzione che ha denunciato il fatto, tal Fahmi Shabaneh, è ancora peggiore, molto peggiore di Rafik. Quest'ultimo ha commesso solo un po' di adulterio, corruzione, qualche furtarello, peccati veniali per un vero guerriero musulmano. Mentre il primo è colpevole di crimini come "aver danneggiato il prestigio e i sentimenti nazionali della Palestina", "diffusione di bugie" e soprattutto di "collaborazione con Israele".
Così lo ha incriminato il procuratore generale dell'Autorità Palestinese Ahmed Mughni, che coprendo una tale carica in un'organizzazione esente da ogni traccia di corruzione dev'essere assolutamente al di sopra di qualunque sospetto. E ha aggiunto una serie di crimini ancora peggiori: Shabaneh è sospettato di ricatto, omicidio, e cosa più grave di tutti, di aver venduto terra agli ebrei! Capite non solo la gravità della cosa, ma anche l'intimo legame con le attività sessuali di Husseini. Solo un venditore di terra avrebbe potuto fare la spia all'innocua scappatella di un collega.
Ma alla base della mia autocritica e umile ritrattazione c'è di più. Abu Mazen ha fatto sapere di aver chiesto a Netanyahu (non di persona, perché con lui non parla, ma in qualche modo, forse per telepatia) di "istruire" la stampa ebraica di smettere di imbarazzare l'Autorità Palestinese rivelando scandali e scandaletti di Ramallah (http://www.jpost.com/Opinion/Editorials/Article.aspx?id=168589) .
Ve lo vedete voi un primo ministro israeliano che "istruisce" la stampa a dire o non dire una cosa? Israele purtroppo non è mica un posto dalla democrazia perfetta come l'Autorità Palestinese, dove i giornalisti, essendo patrioti, si fanno "istruire" da chi deve certamente saperne più di loro, dato che ha più potere, e soprattutto le armi per punirli. Pensate che nell'entità sionista tutti dicono quel che vogliono, compreso quello svenditore di terra araba di Shabaneh... indecoroso, non credete?
Ma io, fortunatamente, vivo in Eurabia dove i giornalisti si istruiscono da sé, almeno per quanto riguarda il Medio Oriente, non hanno neanche bisogno di punizioni, tanto sono politicamente correttissimi, e dunque se il grande Abu Mazen così vuole, anch'io non esito a disdirmi e a ammonirvi severamente.
Fate la guerra, non l'amore! Non andate con le vostre segretarie (o segretari) a letto a Gerusalemme Est! Non diffamate la Palestina (Israele sì, è altamente raccomandato)! Non Danneggiate il prestigio della Palestina (quello israeliano sì, è obbligatorio)! E soprattutto non vendete la terra agli ebrei, vi raccomando! Perché se poi gli amichetti di Ahmed Mugni vi beccano, succede quello che aveva previsto il diffamatore Shabaneh, dando l'intervista che ha iniziato l'affare. Aveva detto: "raccontandovi queste cose, mi compro la fossa della mia tomba." E' così che accade in un paese libero e giusto come la (futura) Palestina! E così accadrà, se il Cielo ascolterà le nostre preghiere, anche nella libera Erabia!
Ugo Volli