Chi proteggerà i beni culturali ebraici in Iraq ? Perchè non l'Italia ?
Iraq
In un tempo assai lontano e solo misurabile in millenni, esattamente
duemila e cinquecento anni fa, nell’antica Babilonia oggi Iraq, la’
che dove nella terra fra il Tigri e l’Eufrate vennero esiliati gli
Ebrei, visse il profeta Ezechiele. Erano quelli tempi assai ferali per
il popolo ebraico che dopo la distruzione di Gerusalemme era stato
trascinato la’ in catene sotto il giogo dei Babilonesi.Era questi un
uomo probo, saggio e pio che aveva affermato che “Il cammino
dell’uomo timorato e’ minacciato da ogni parte dalle iniquita’ degli
esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi” (Libro di
Ezechiele 25-17) e, scosso fin nella piu’ remota piega dell’anima
dalle sofferenze con cui veniva messo a dura prova il suo popolo
ridotto schiavo, aveva profetizzato che in futuro D-o ( di cui mai
bisogna pronunciare il nome invano) sarebbe venuto in loro aiuto. E
che, pietoso del loro patir e grato per il perdurar del loro amore
verso Sion, avrebbe scoperchiato le loro tombe e attraverso un soffio
vitale avrebbe ridato vita alle loro ossa scalcificate e polverizzate,
e cosi’ rianimati sarebbero potuti ritornare in terra di Israele, la
meta da loro tanto agognata e mai obliata. Il Primo Ministro
israeliano, Netanyahu s’e’ ricordato di questa profezia nel suo
recente discorso ad Auschwitz: “Queste ossa costituiscono le
fondamenta della Casa di Israele..ed io apriro’ le vostre tombe, le
sollevero’ e vi portero’ fuori da esse alla terra di Sion”.
Una profezia che s’e’ avverata -e che sembrava follia sperar- proprio
con la rifondazione dello stato di Israele nell’anno 5708 il giorno 5
del mese di lyar –ossia il 14 maggio 1948- che ha segnato il ritorno
epocale degli Ebrei nella terra dei padri, con la quale gli stessi
sono stati premiati per la loro ferma rimembranza di Sion, mai venuta
meno che oltre all’iniquita’ umana aveva sfidato, con l’eterno, le
categorie della caducita’ e della limitatezza del tempo.
E’ questa l’epopea di un popolo che ha sempre esercitato nella
fantasia umana una grande attrazione e ha ispirato gli artisti
-abbiamo sotto gli occhi il profeta Ezechiele uscito fuori dai
pennelli di Michelangelo nella Cappella Sistina e di Raffaello- e
poeti, scultori e musicisti. In tutte le epoche, dalle piu’ remote
alle piu’ recenti, le vicende del popolo ebraico hanno toccato il loro
estro creativo che e’ come un genio che urge dentro e crea i grandi
capolavori dello spirito umano.
La tomba di Ezechiele che si trova nel villaggio di Kif a sud di
Bagdad ora rischia la distruzione perche’ la Sovrintendenza alle
Antichita’ ha deciso di costruirvi sopra una moschea. La notizia
l’hanno riportata i giornali israeliani, Haaretz e Jerusalem Post su
testimonianza di soldati americani che hanno visto le iscrizioni in
ebraico cancellate dalla tomba del profeta.