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Le posizioni dell'Unità su Israele sono note. Il giornale si distingue sempre più per una pregiudiziale critica di Israele, sempre e comunque, "a prescindere". Il tutto a dispetto di quel necessario equilibrio che un elettore di sinistra si aspetterebbe da un giornale che, di fatto, è l'organo di stampa di un partito che propone un'idea di sinistra riformista e moderna nuova in Italia. Sorpendente per un giornale che ha avuto tra i suoi direttori Walter Veltroni e Furio Colombo. Invece, nell'edizione del 12 febbraio scorso il quotidiano ha ri-lanciato, nei confronti degli Ebrei, l'accusa medievale del "sangue", in forma nuova, "moderna", ma altrettanto odiosa. Mi riferisco all'intervista all'antropologa (?) Nancy Sheper-Hughes, aperta sostenitrice delle tesi infondate del giornale svedese Aftonbladet su di un presunto traffico di organi da parte di Israele. Beninteso, in ogni popolo e Stato ci sono o ci possono essere mascalzoni, ma l'accusa ad uno Stato, peraltro mai veramente dimostrata visto che si basa esclusivamente su dichiarazioni rese da giornali arabi (notoriamente antiisraeliani in quanto totalmente soggetti ai rispettivi governi e/o organizzazioni terroristiche) risulta un modo per riversare l'accusa su di un popolo intero, evidentemente poco gradito alla Direttora ed a molti cronisti dell'Unità. Di fronte ad un'accusa simile sarebbe stato auspicabile un'obiezione. Invece, niente. A quando la pubblicazione dei "Protocolli dei Savi Anziani di Sion"? Anche quelli sono pubblicati in molti Stati arabi, ovviamente nel vostro totale silenzio. Oppure, a quando riproporrete le tesi dei siti estremisti cattolici e neonazisti circa il coinvolgimento del Mossad nell'attacco dell'11 settembre? La notizia fu inventata dai media di Hezbollah, l'"organizzazione" con i cui dirigenti D'Alema passeggiò sottobraccio a Beirut.
Daniele Coppin