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Ugo Volli
Cartoline
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L'accusa del sangue spopola in Eurabia 13/02/2010

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

" L'accusa del sangue spopola in Eurabia "

Secondo voi, come ci si sente a essere un vampiro? Voglio dire, al di à dei miti: un cannibale, un commerciante di carne umana, non nel senso dello schiavismo, ma proprio della compravendita di pezzi di corpi umani, e naturalmente un assassino di bambini, un ipocrita che fa finta di aiutare i disgraziati solo per farli fisicamente a pezzi, che come il "mercante di Venezia" l'ebreo Shylock, approfitta della sfortuna economica altrui per cercare di farsi dare una "libbra di carne umana vicina al cuore"? Non sapete perché non vi è mai successo? Ah certo, vorrei ben vedere. Neanch'io mi sono mai dedicato a queste truculente attività, vi assicuro.
Volevo dire: come ci si sente quando te le attribuiscono, quando ti dicono che tu e i tuoi cari uccidete bambini, ne dilaniate i corpi, fate di loro sanguinacci e merce varia? Anche questo non mi era successo, pensavo che il medioevo fosse finito da un pezzo e che l'idea degli ebrei a caccia del sangue dei bambini gentili fosse finita con la calunnia di San Simonino di Trento o magari con l'effetto Shylock che oggi va di moda perdonare a Shakespeare. E invece no, fra le mille cose vecchie che ci fanno paura in questi anni minacciosi (il vecchio spirito di resa delle élites europee, che data dagli anni Trenta, il vecchissimo impulso imperialista islamico...) questa è una delle più vecchie e delle più paurose. La vecchia, millenaria calunnia del sangue, che ha prodotto pogrom, sofferenze inaudite, odio e dolore. Se volete una ricostruzione abbastanza breve ma informata di questa vicenda, la trovate sull'edizione inglese di Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Blood_libel_against_Jews .
Il rewvival di questa moda millenaria è iniziato forse tre anni fa quando con singolare profetica cecità lo storico della cultura materiale professor Ariel Toaff si decise a tirar fuori dal fondo degli archivi gli interrogatori degli ebrei accusati interpretandoli in un libro dal titolo molto impressionante e indovinato dal punto di vista del marketing ("Pasque si sangue") come se confermassero in qualche caso medievale, per esempio a Trento, l'antica calunnia del sangue. Non voglio entrare di nuovo nel merito di questa faccenda, chi vuol documentarsi sulle reazioni ebraiche a questa faccenda può leggere numerosi interventi qui: http://www.morasha.it/sangue/index.html.
Poi, in maniera ovviamente del tutto indipendente, è arrivato un "giornalista" svedese, Donald Bostrom, a dire con ben altra verve che "soldati israeliani facevano incetta di organi di palestinesi, provenienti dalla West Bank o da Gaza, dopo la loro cattura", come scrive un blog filopalestinese, e naturalmente fonti palestinesei, arabe, terzomondiste si sono gettate ad amplificare la bufala. Ma adesso l'idea che Israele sia il paradiso del furto d'organi e viventi e cadaveri è diventato un luogo comune indiscusso.
"L'unità" per esempio, nota per la sua equanimità sulla questione palestinese, ci ha dedicato di recente due articoli, uno nello scorso 22 dicembre da cui si ricava che negli anni Novanta c'è stato un medico poco scrupoloso che ha prelevato degli organi da cadaveri (anche di soldati israeliani) senza chiedere il permesso ai parenti; è una vicenda che si è chiusa una dozzina d'anni fa con un dibattito pubblico e una legge rigorosa. Nell'articolo la parte dell'accusa era attribuita a un'antropologa medica di Berkeley, Nancy Sheper Hugues - la quale si definisce "militant antropologist", cioè antropologa militante o miliziana, qualifica assai ambigua, dato che "militant" è il nome in codice che i giornali politically correct tendono a dare ai terroristi; forse "antropologa guerrigliera sarebbe una traduzione più adatta. Quale che sia la sua identità professionale, l'attivissima antropologa è stata di nuovo intervistata ieri, esponendo più o meno ancora la tesi che "Israele è uno stato paria" per queste cose come ha scritto qyalche tempo fa su un sito, guardate un po', dell'Unesco, l'agenzia dell'Onu che dovrebbe occuparsi di cultura (http://www.unesco.org/courier/2001_07/uk/doss34.htm).
Ma questo è niente. Vi ricordate l'intervento israeliano di soccorso a Haiti, lodatissimo da tutti? Be', come vi ho già raccontato altre volte, c'è chi dice che non serviva  ad aiutare gli haitiani, ma a saccheggiare i loro organi, cioè per il solito effetto Shylock. Vi ho già raccontato della propaganda in questo senso di un "militante" nero americano che si fa chiamare T. West. Adesso ci si è messa anche una ex deputata inglese, naturalmente baronessa, tale Jenny Tonge, neanche laburista ma liberal-democratica, che ha dichiarato che certo, ci sono gravi dubbi sull'azione israeliana, e che insomma ci vorrebbe proprio un'inchiesta sul furto d'organi israeliano a Haiti (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3848105,00.html ). Io suggerirei che potrebbero affidarla al buon giudice Goldstone. L'intervento diventa più chiaro se si pensa che è avvenuto su un giornale on line, la "Palestine Gazette", di cui la baronessa è da sempre attiva sostenitrice.
 Che dire? se fossi un sociologo o un antropologo non "militante" sarei molto incuriosito per la nascita o rinascita di una nuova calunnia antisemita, una di quelle micidiali "voci che corrono" e ci scriverei un libro come quello che Edgar Morin dedicò nel 1969 a "La rumeur d'Orleans" (il titolo italiano è "Medioevo moderno a Orleans", Rai-Eri 1991), cioè la diceria, che si diffuse in quell'anno nella città francese che c'erano alcuni negozi di abbigliamento che rapivano le ragazze per avviarle alla prostituzione; naturalmente i negozianti erano ebrei. Se fossi uno che scrive di politica, direi che la guerra oggi in buona parte si fa con l'informazione e che questo è un episodio del conflitto di civiltà, invitando per esempio le persone che se la sentono a vedere questo sito, dove scorre per davvero il sangue sparso dai genitori per ragioni religiose di bambini musulmani sciti: http://orpheus.ilcannocchiale.it/2010/01/13/bambini_seviziati_in_nome_di_a.html .
Essendo uno che scrive cartoline, resto un po' sconcertato e ritorno alla domanda iniziale: come ci si sente a essere uno cui si attribuisce l'effetto Shylock, una specie di cannibalismo etnico? Be', francamente, ci si sente molto male, sporcati, infangati nella propria umanità. Per usare le parole della prof. Nancy, ci si sente dei "paria". Come dovevano sentirsi gli ebrei con la stella gialla nei ghetti dei papi o di Hitler. Era proprio l'effetto che la chiesa cercava, per punire i negatori del Messia e i deicidi, con magari l'effetto laterale di indurli alla conversione per sfuggire al tormento e all'umiliazione. Come quei convertiti ebrei di oggi, che appoggiano le giuste rivendicazioni del popolo palestinese e criticano le atrocità dell'esercito israeliano.
Avevamo detto tutti quanti "mai più", ci eravamo illusi che il medioevo fosse finito. e invece eccolo qui "ancora", un "Medioevo moderno", pronto a giustificare nuovi roghi magari atomici, questa volta molto progressisti e terzomondisti. Pensiamoci prima che sia troppo tardi.

Ugo Volli


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