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Ugo Volli
Cartoline
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Nel mondo islamico alberga un odio violento per l'Occidente. Altro che la pretesa islamofobia occidentale... 10/02/2010

Nel mondo islamico alberga un odio violento per l'Occidente. Altro che la pretesa islamofobia occidentale...

Cari amici, non c'è niente da ridere. Non è solo questione dell'Iran o di Al Qaida: giù nel mondo musulmano c'è una gigantesca bomba a orologeria che ticchetta, alimentata dalla propaganda degli stati. Oggi vi sottopongo qualche dato ricavato dai sondaggi d'opinione del Pew Institute (http://pewresearch.org/) un centro di ricerca sull'opinione pubblica che fa vanto della sua neutralità.
Sapete per esempio quanti nel mondo arabo hanno "un'opinione negativa" degli ebrei (non di Israele, notate, degli ebrei)? 97% in Giordania e fra i palestinesi, 95% in Egitto, 98% in Libano, praticamente senza differenze fra sciti, sunniti e cristiani. Fuori dal mondo arabo, 73% dei turchi,  78% dei pakistani, 74% degli indonesiani, 60% dei nigeriani musulmani. I cristiani sono visti male anche loro, ma un po' meno: 69% dei turchi, 49% degli egiziani, 43% dei palestinesi dei territori, 61% dei pakistani. Sapete però qual è il gruppo islamico al mondo che odia di meno gli ebrei? Sono gli arabi israeliani, incredibile ma vero, che ne danno un giudizio negativo al 35% (e al 56% positivo): prova che non è affatto vero che Israele opprima i propri cittadini non ebrei e che l'odio delle masse arabe è frutto di propaganda, non di esperienza.
Altri dati allarmanti (http://pewresearch.org/pubs/1486/survey-muslim-nations-middle-east-political-leaders-hamas-hezbollah). Sapete a quanti piace Hamas, sempre nel mondo islamico? Il 56% in Giordania, il 52% in Egitto, il 44% fra i palestinesi, il 30% in Libano, il 5% in Turchia. E Hezbollah? Il 61% fra i palestinesi, il 51% fra i Giordani, il 43% in Egitto, il 35% in Libano, il 3% in Turchia. Anche qui, con la ragguardevole eccezione dei turchi, sembra che i gruppi estremisti piacciano soprattutto fra quelli che ne sentono parlare in moschea o alla tv, molto meno fra quelli che li possono incontrare per strada.
Vi annoio, o vi spavento, con qualche altro dato. Sapete quanti hanno fiducia in Ahmadinedjad? il 26% in Egitto, il 32% in Giordania e in Libano, il 45% dei palestinesi, il 17% dei turchi, il 43% degli Indonesiani, il 37% dei pakistani. In Osama Bin Laden? il 51% dei palestinesi, il 28% dei giordani, il 24 degli indonesiani, il 23% degli egiziani. Lo rifiutano davvero solo turchi (3%) e libanesi (2%). Sapete quanti musulmani sono contrari agli attentati suicidi? Solo il 17% dei palestinesi, il 44% dei libanesi, il 52 % degli egiziani, il 55% degli arabi israeliani. Vi sembrano tanti? Provate a fare la sottrazione da cento e avrete il numero dei favorevoli, più o meno. Troverete la situazione molto meno incoraggiante. In Europa, i musulmani di Francia, Spagna, Gran Bretagna si situano fra il 60 e il 70%, il che significa che circa un terzo non è contrario; e anche negli Stati Uniti, circa un quarto la pensa così.
Un'inchiesta dell'Università del Maryland (http://www.worldpublicopinion.org/pipa/pdf/feb09/STARTII_Feb09_rpt.pdf) ha scoperto che sono favorevoli o incerti su attentati a civili nel territorio degli Stati Uniti (come le Torri Gemelle) il 24% dei pakistani, il 15% dei marocchini, il 40% dei palestinesi, un quarto dei giordani e un quinto dei turchi. Se si passa all'idea di attaccare i civili americani all'estero, questi dati aumentano di circa il 10% (48% dei palestinesi, 30% dei pakistani, 20% degli indonesiani. Sugli attacchi alle truppe americane in Medio Oriente c'è quasi l'unanimità: 83% degli egiziani, 90% dei palestinesi, 72% dei giordani. Altrettanto condivisa, su livelli intorno all'80% sono le idee che gli americani stiano in medio oriente per diffondere il cristianesimo, dividere il mondo islamico, favorire l'espansione di Israele.
Ma ha cambiato qualcosa la presidenza Obama, con i suoi affannosi sforzi di mostrare amicizia all'Islam? Ebbene, no. Sono contrari al governo americano l'89% degli egiziani, il 64% degli indonesiani, il 56% dei pakistani, il 76% dei marocchini, l'85% degli iraniani – e sono dati freschi, sondaggi di una o due settimane fa. Al popolo americano, non semplicemente alla presidenza, si dichiarano contrari il 64% degli egiziani, il 49% dei pakistani, il 43% degli indonesiani.
Ultimo dato che vi riporto. Sono favorevoli agli scopi di Al Queida il 54% degli egiziani, il 31% dei pakistani, il 40% dei marocchini. Sono favorevoli a Bin Laden, secondo questa inchiesta il 44% degli egiziani e il 25% sono incerti; il 25% dei pakistani e il 26% sono incerti, il 27% dei marocchini e il 26% sono incerti, il 27% dei giordani e altrettanti sono incerti; il 55% dei palestinesi e il 22 sono incerti (il totale dei non contrari sfiora qui l'80%).
Smetto di annoiarvi, o di spaventarvi con questi dati. Il senso è abbastanza evidente,  anche se io non faccio il sociologo e le cartoline non assomigliano affatto a saggi scientifici. Nel mondo islamico alberga un odio violento per gli ebrei, l'America, l'occidente e un'altrettanto vasto supporto a chi li combatte, senza badare ai risultati possibili. Altro che la pretesa islamofobia occidentale... Quest'odio è anche più forte in quelli che sono lontani dalle linee del fronte, con la significativa eccezione dei palestinesi dei Territori. E' dunque frutto di propaganda e non di esperienza. Per ragioni evidenti i regimi autoritari che governano tutto il mondo islamico dirottano il risentimento che nasce dalla miseria e dall'ingiustizia su nemici esterni dipinti come demoniaci. Gli accordi di pace e perfino l'alleanza tacita sul terreno (come nel caso di Egitto e Giordania)  non smontano questo nodo di odio, perché la propaganda è tenuta in piedi; né probabilmente avrebbe effetti un accordo fra Israele e Palestinesi. Rimediare al lavaggio del cervello collettivo sarà un'azione difficile e lunga, semmai ci si metterà mano. Per ora si accumula un potenziale esplosivo che dà il senso dell'approssimarsi di una guerra.   Vorrei sbagliarmi, ma la mia sensazione è quella di una pentola a pressione senza valvole di sicurezza, che si arroventa sempre più, fino all'esplosione.

Ugo Volli


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