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Sergio Romano, una miniera di disinformazione 08/02/2010

Copia di e-mail inviata a Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera:

To: fdebortoli@corriere.it
Subject: Replica a Sergio Romano. Lettera del Giorno del 6.2.2010
Date: Sun, 7 Feb 2010 19:22:57 +0100

Titolo: «Assedio della Striscia di Gaza, il piano B di Israele»

Gentile Direttore,

Quello che più stupisce, data la sua collaborazione su questo autorevole quotidiano, è il misterioso quanto vasto repertorio di disinformazione da cui il dr. Romano attinge ogniqualvolta offre il suo contributo d’opinione tradizionalmente antisraeliana (od antiamericana). Dalla guerra del 2008-2009 (vittoriosa, dato che non piovono più, quotidianamente, una quarantina di razzi su Sderot e sul Negev) è Hamas ad aver imposto un assedio alla popolazione all’interno della Striscia, incrementando l’uscita di terroristi e contrabbandieri che avevano l’appoggio di alcuni soldati egiziani corrotti e di alcune tribù beduine del Sinai, mediatrici per armi e denaro forniti dalla Fratellanza Musulmana (a cui è affiliato Hamas) e dall’Iran. Dopo i più recenti attentati ai centri turistici nel Sinai (sul Mar Rosso) e concretamente durante l’operazione Piombo Fuso, l’Egitto aveva già studiato un modo efficace per bloccare il suo confine di  Rafah con la Striscia, per contenere le infiltrazioni dei terroristi e contrabbandieri che dal 2005 – dal ritiro israeliano unilaterale dalla Striscia di Gaza – hanno costruito decine di tunnels con sbocco nel Sinai da cui, ampiamente documentato, pervenivano le armi nella Striscia. Perciò decade del tutto il ragionamento del dr.Romano che giustifica la creazione dei tunnels a causa dell’”assedio” in funzione delle necessità della popolazione. Inoltre, il dr. Romano si contraddice poco prima ricordando che l’ONU provvede ai fabbisogni della popolazione. Così come documentato ampiamente da corrispondenze e da video. Il dr. Romano dimostra di ignorare che l’Egitto - dalla guerra civile nella Striscia di Gaza – si è adoperato ed adopera inutilmente, a causa del rifiuto ora dell’OLP (sopratutto da Tunisi) ora di Hamas, alla ricomposizione delle due fazioni in funzione della creazione di uno stato palestinese. I due obiettivi principali della Charta o Statuto di Hamas sono la distruzione di Israele e l’uccisione di ogni ebreo: quale etica o visione di opportunismo politico suggerisce al dr. Romano di asserire che Israele dovrebbe riconoscere un nemico che vuole la sua distruzione?! A che pro? Hamas, tra l’altro, non è riconosciuto da tanti paesi che hanno inserito tale organizzazione nella lista del terrorismo. A tentar di dissuadere la popolazione gazana a sostenere Hamas è la cooperazione israelo-cisgiordana che ha visto in questi ultimi anni incrementare il livello economico della Cisgiordania. Di muri ce ne sono tanti al mondo e non fanno notizia. Solo i muri eretti contro i terroristi, che hanno insanguinato e vogliono distruggere Israele, vengono criticati da certa opinione che della disinformazione si fa un vanto e che certo non nutre alcun sentimento umano, men che meno etico, nei confronti di Israele. E’ alla coscienza di costoro che verrebbe da chiedere: di quale umanità va  cianciando chi piange le vittime palestinesi (anche dei terroristi e delle loro vittime visto che non fa distinzioni?) ma ignora o snatura e disprezza quelle israeliane? Come si fa a non capire che anche per l’Egitto fosse necessario quanto obbligatorio dare un giro di vite alle infiltrazioni terroristiche e destabilizzanti sul suo territorio? Ogni grave attentato, dal Mar Rosso - via regione dei Templi - al Cairo, è sempre partito dal Sinai. D’altronde, è nella Striscia di Gaza quando era amministrata dall’Egitto che è stata istituita la prima organizzazione terroristica del Medio Oriente: i fedayin.


Cordiali saluti,
Danielle Sussmann


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