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Euronews contro gli armeni 07/02/2010

Da alcuni giorni l’emittente televisiva Euronews (che da poco ha cominciato a trasmettere anche in lingua turca)  sta mandando in onda alcuni servizi faziosi  riguardanti la questione del Nagorno Karabagh. Interviste e testimonianze della popolazione azera che capovolgendo il percorso della realtà descrivono gli armeni  come popolo aggressore e carnefice.

Abbiamo ritenuto opportuno inoltrare una lettera di rimostranze alla redazione di  Euronews che alleghiamo di seguito.

Invitiamo tutti i nostri lettori a fare altrettanto nell’intento di contrastare questa vile campagna denigratoria intentata da chi vuole imporre, da sempre, una "verità" di stato, una visione distorta della realtà.

Con preghiera di farci avere comunque copia delle lettere inviate alla redazione.

www.comunitaarmena.it 


  • oppure tramite Fax al numero 0033 4 72 18 93 71

 


Link del servizio fazioso: http://it.euronews.net/2010/02/01/nagorno-karabakh-nessuna-soluzione-in-vista-per-i-profughi/


Spettabile Euronews.

Il servizio da voi trasmesso dal titolo “Nagorno Karabakh: nessuna soluzione in vista per i profughi” ci ha lascito alquanto perplessi e ha determinato numerose segnalazioni di protesta anche sul nostro sito.

In particolare la situazione della Repubblica del Nagorno Karabakh è stata presentata ai telespettatori in modo distorto, non rispondente alla realtà e offensivo nei confronti delle istituzioni e della popolazione armena cristiana.

Non sappiamo se tale politica di Euronews sia dettata dalla recente apertura del canale in lingua turca, ma ci aspettiamo che  codesta emittente – da sempre sensibile ad una informazione corretta e completa – abbia modo di far ascoltare ai telespettatori europei (anche di lingua turca!) l’opinione del popolo armeno del Karabakh e delle istituzioni europee che avevano condannato l’approccio aggressivo verso l’inerme popolazione armena del governo di Baku.

Non può sfuggire, neppure al più superficiale dei cronisti, che la situazione della piccola repubblica autonoma è ben diversa da quella rappresentata dai profughi azeri.

Per millenni gli armeni hanno vissuto nell’Artsakh prima che questo venisse incorporato nell’Azerbaigian azero; hanno poi dovuto subire violenze e massacri da parte di una popolazione ostile: proprio i pogrom di Sumgait nel febbraio del 1988 (una caccia all’armeno che produsse decine di vittime, centinaia di feriti e migliaia di sfollati) fu una delle cause scatenanti del conflitto che sarebbe scoppiato di lì a poco.

Per decenni gli armeni del Karabakh sono stati costretti a subire la dittatura di una piccola minoranza azera, senza alcun potere di autonomia, stranieri nella loro terra.

La guerra di liberazione che ne è seguita  è stata l’inevitabile conseguenza di fronte all’ostile atteggiamento delle autorità di Baku.

Ancor più che il Kosovo, il Nagorno Karabakh ha diritto alla propria autonomia che ha saputo conquistare con la propria civiltà ed il proprio coraggio; ma a differenza degli albanesi di Prstina, gli armeni di Stepanakert ancora non hanno goduto del riconoscimento internazionale bloccato da opportunismi politici e pressioni diplomatiche.

Le interviste ai profughi azeri, infarcite di lodi al presidente Aliyev, se possono commuovere per la triste sorte che accomuna gli sfollati di tutte le guerre e di tutte le parti, rischiano tuttavia di far apparire gli armeni cristiani alla stregua di semplici aggressori.

La storia del conflitto nel Karabakh è invero ben diversa!

Ci auguriamo che Euronews sappia e voglia rimediare alla informazione parziale emersa dal citato servizio.

Comunitaarmena.it

Roma 05.02.2010

 

 


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