Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" Bombe galleggianti, boe piene di esplosivo e innescate "
Cari amici, come sapete il rapporto Goldstone è una buona cosa per i veri eurarabi perché smaschera il carattere criminale dei piani sionisti e soprattutto perché, diventando giurisprudenza, lega le mani degli occupanti: quando in futuro la resistenza riprenderà a sparare all'esercito coloniale da scuole, moschee, ospedali e altre postazioni militari del genere, gli invasori sapranno di non poter rispondere senza rischiare poi un processo; il che naturalmente faciliterà molto il compito degli eroici combattenti del popolo palestinese.
Ma per ottenere questo buon risultato, Goldstone ha dovuto mostrarsi almeno un po' equanime, soffocando il generoso cuore militante che batte nel suo petto – oppure, non so, qualche traccia del suo oscuro genoma ebraico ha trovato il modo di manifestarsi. Fatto sta che oltre a condannare i sionisti, il rapporto contiene alcune critiche – timide in verità – anche per i resistenti, responsabili secondo Goldstone di sparare razzi contro insediamenti civili ebraici. Figuriamoci. Ma non lo sa, quel giudeo sudafricano rinnegato, che tutto quel che vi è di ebraico in Palestina è una colonia e dunque un legittimo bersaglio della resistenza? All'inizio la reazione dell'eroico movimento islamico di Hamas è stata giustamente indignata: ma si può mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito? Già, si può?
Poi però hanno prevalso le ragioni della politica, o meglio della la taqiyya, la dissimulazione approvata già nel sacro Corano. Dato che sta per iniziare un dibattito all'Onu in cui il blocco progressista e islamico, sia lode ad esso, emetterà l'ennesima fatwa di condanna ai sionisti, Hamas ha deciso di mostrare una atteggiamento umile e ha dichiarato di aver sempre mirato solo a istallazioni militari israeliane e si essere dispiaciuta se per caso avesse colpito dei civili. "Se", capito? "Se avesse colpito". Ma dato che tutti sanno che i sionisti non sono mai civili da 0 a 100 anni, tutti militari, primo perché sono tutti incivili, secondo perché occupano illegalmente terra islamica, parte del Waqf, la proprietà religiosa dell'Islam, essi sono tutti legittimi obiettivi militari del jihad, la guerra santa. E infatti è giustissimo mandare i martiri a uccidere la gente a caso nei caffè nelle pizzerie e nei supermercati, perché quelli che vi si trovano sono tutti occupanti e obiettivi legittimi. Se fossero rimasti a casa loro, dalle parti di Auschwitz, Hamas non se ne sarebbe occupato affatto. Se qualcuno proprio non c'entra, se passasse di lì un arabo, il movimento islamico potrà comunque ripetere quel che disse nel 1204 il condottiero cristiano Simon de Montfort all'assedio di Beziers durante la crociata contro gli Albigesi, "uccideteli tutti, Dio saprà riconoscere i suoi".
E però nel suo rapporto all'Onu in risposta a Goldstone, Hamas ha espresso dispiacere, per umiltà, per taqiyya, per mettere in evidenza l'ostinazione degli impuniti sionisti. Nella relazione mandata all'Onu si dice, secondo Haaretz (http://www.haaretz.com/hasen/spages/1147854.html), che "siamo dispiaciuti per i danni che possano aver colpito civili israeliani", con la giusta avvertenza che "speriamo che i civili israeliani comprendano che i continui attacchi del governo israeliano ne sono stati la causa", Chiaro, no? nel buio della notte dei campi di Gaza qualcuno, nonostante il passamontagna che indossava, ha riconosciuto per la sua corpulenza il ministro Barak mentre tirava razzi kassam su Sderot: colpa sua, altro che storie.
Ma poi qualcuno deve aver pensato che questo gesto diplomatico implicasse la rinuncia a perseguire la resistenza "con tutti i mezzi". Assurdo, no? "Lucha hasta la victoria siempre" come disse quell'argentino cubano Guevara che non era islamico ma insomma lavorava contro il Grande satana. E dunque, giustamente, Hamas si è tirata indietro: Mohammed-Faraj al-Ghoul, ministro della giustizia di Gaza e responsabile del rapporto, ha detto che "qualche frase è stata letta fuori dal suo contesto. Il rapporto considera l'occupazione unica responsabile e non comprende affatto delle scuse."
Né soprattutto l'impegno a non infastidire più i civili. Tant'è vero che negli ultimi giorni da Gaza è partita una nuova arma frutto dell'inesausta creatività rivoluzionaria del movimento islamico. Delle bombe galleggianti, boe piene di esplosivo e innescate, che la corrente porta a nord verso i territori dell'occupante. Pensate, loro immodestamente fanno il bagno, nuotano, toccano qualcosa che però non è una medusa ma una bomba e zac ! saltano per aria – o per acqua che sia. Autentici obiettivi militari, da non confondere con i crimini di guerra israeliani. Che gioia per tutti i veri amanti della pace! Peccato che la stagione sia brutta anche laggiù e i bagnanti pochi.
Ugo Volli