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Ugo Volli
Cartoline
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Ebrei e cattolici sono tutti bugiardi, per il Corano 06/02/2010

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

"Ebrei e cattolici sono tutti bugiardi, per il Corano"

Cari amici, quelli di voi che sono cristiani, forse qualche volta hanno sentito leggere l'inizio del Vangelo di  Matteo, uno dei passi più solenni del Nuovo Testamento: "1:1 Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo. 2 Abramo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; [...]e Iesse generò Davide, il re. Davide generò Salomone da quella che era stata moglie di Uria; 7 Salomone generò Roboamo; [...]12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel; [...] Eliud generò Eleàzaro; Eleàzaro generò Mattan; Mattan generò Giacobbe; 16 Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo." O i passi paralleli di Luca (1.26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.) Anche quelli che non lo sono sanno che la discendenza davidica di Gesù è uno degli elementi invocati dalla tradizione cristiana a sostegno della sua messianicità.

Be', tutto sbagliato. Mi spiace deludervi, ma se volete diventare dei bravi eurarabi o cattarabi, dovete buttare via il vostro vangelo. Gesù era palestinese, e quindi non poteva discendere dal re Davide né dalle generazioni esiliate a Babilonia; inoltre era musulmano e quindi non poteva essere cristiano, o comunque il paradigma della cristianità. Vi chiedete se mi sono bevuto il cervello? O addirittura come mi permetto?

No, no, un attimo. Io non faccio altro che riportare quel che scrivono alte, altissime autorità eurarabe. Non quel poveraccio di Piero Sansonetti che predica queste cose su un giornale clandestino intitolato giustamente "L'altro" (nel senso di non un giornale giusto che ti racconta le cose... l'altro, quello che vende solo ideologia) . No, non lui, cui a novembre rispose per le rime Deborah Fait (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=70&id=32043).

Molto di più e di meglio: sono i palestinesi stessi che lo dicono. E, a parte che per un bravo eurarabo i palestinesi hanno sempre ragione - come il Puzzone che a suo tempo innalzava la spada dell'Islam e poi, guarda un po', fece le leggi razziali -, chi può sapere meglio dei palestinesi se qualcuno è palestinese o no? E loro lo dicono e lo ripetono. Quella meritoria organizzazione che si chiama Palestinian Media Watch ha organizzato un piccolo dossier per esporre questa questa teologia cristo-palestinese. Se siete interessati ai dettagli, la trovate qui: http://palwatch.org/STORAGE/special%20reports/Jesus%20misrepresented%20as%20Muslim%20Palestinian.pdf . Ma per vostra comodità ve ne traduco dei pezzi, così domani potete rettificare le vostre preghiere (mi raccomando, in particolare agli eurabissimi membri di Pax Christi, e ai vari parrochi che mettono la moschea nel presepe cinque volte al giorno e in direzione della Mecca, senza segni della Croce, ostie e cose del genere).

Nei giorni della visita del papa, il 9 maggioscorso per esempio, il muftì dell'Autorità Paletinese, Muhammed Hussein, ha dichiarato alla tv dell'AP: "Gesù è nato in questa terra, ha fatto i primi passi su questa terra e in questa terra ha diffuso il suo insegnamento [islamico]. Lui e sua madre, possiamo dire, erano palestinesi per eccellenza.". E qualche giorno prima, il 21 aprile, sempre sulla Tv palestinese, lo stesso alto funzionario religioso predicava: "Noi sappiamo che c'è stata una catena continua di profeti da Adamo a Maometto, che hanno rappresentato la vocazione monoteistica e la missione dell'Islam... tutti i profeti erano della stessa religione [l'Islam]. Gesù è nato in questa terra a Betlemme, è andato poi a Nazaret e quindi a Gerusalemme, dunque era un palestinese... Noi rispettiamo Gesù, crediamo in lui come un profeta dell'Islam, proprio come crediamo in Maometto."

Pensate che siano baggianate di un vecchio clerico? Be' non è un pensiero molto rispettoso, ma devo confessarvi che anch'io... Ma isolato non è. Per esempio c'è quel Mustafà Bargouti che è abbastanza famoso per essere quasi omonimo con il pluriomicida che sta in carcere in Israele e che talvolta, forse per contrasto con la ferocia di costui, passa per un moderato. Sapete cosa ha detto fra gli auguri di Natale di quest'anno, sempre in televisione? "Noi ricordiamo sempre che Gesù è stato il primo palestinese torturato in questa terra."

Vi risparmio le altre citazioni che fanno di Gesù addirittura uno Shahid, cioè un attentatore suicida – naturalmente ucciso dagli ebrei, come insinua anche Barghouti. Non cercate però di discutere con questi signori, per esempio citando i sacri testi. Loro pensano che il Vangelo, insieme alla Torah, sia una falsificazione. Ebrei e cattolici sono tutti bugiardi, per il Corano. E se gli opponete tutte le testimonianze storiche per cui il nome stesso palestina fu inventato dai romani dopo il 70, quando distrussero il Tempio e cercarono di cancellare la nazione ebraica in seguito alle sue rivolte, vi risponderanno che il Tempio non c'è mai stato, che Gerusalemme è islamica da sempre, anche se fra i tempi di Gesù e quelli di Maometto passano buoni seicento anni. E naturalmente Abramo, Mosé, Gesù, se erano profeti potetvano insegnare solo la vera religione dell'Islam, che poi è stata falsificata nella Torah e nel Vangeli. Messi alle strette, vi tireranno fuori il loro libro di storia preferito, i Protocolli dei Savi di Sion, e magari un bel coltello, se non di peggio.

Dunque, non cercate di ragionare con loro. Scegliete: da un lato la storia, la Torah, l'archeologia e anche i Vangeli. Dall'altro Eurabia e Sansonetti e il muftì e Barghouti e tutti i clerici islamivi e in definitiva il Gesù palestinese e attentatore suicida. Fate un po' voi.

Ugo Volli


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