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Rassegna Stampa
06.02.2010 Vauro, il vignettaro-odiatore che non fa ridere
L'analisi di Caterina Soffici

Testata:
Autore: Caterina Soffici
Titolo: «Ebrei ed Europa, pochi scherzi»

La domanda non è nuova, esiste un confine che nemmeno la satira può oltrepassare ? Se ne discute, la risposta giusta non arriverà mai. Accontentiamoci di registrare quello che succede, come ha fatto Caterina Soffici sul RIFORMISTA di oggi, 06/02/2010, sulla prima pagina del RIFORMISTA, in un  pezzo dal titolo " Ebrei ed Europa, pochi scherzi". L'imputato è Vauro, vignettaro del MANIFESTO e ospite fisso di "Anno Zero". Che Vauro appartenga alla categoria degli odiatori non v'è dubbio, di vignette contro Israele ne ha fatte altre, senza dimenticare quella antisemita contro Fiamma Nirenstein. Bene ha fatto il RIFORMISTA e criticarlo. Vauro poi non fa quasi mai ridere, per uno che vuole fare della satira quasi una condanna senza appello.
Ecco l'articolo:


Caterina Soffici

Le barzellette e le vignette sugli ebrei sono sempre un campo minato (senza doppi sensi). Dove porre la delicata bandiera del confine tra antisionismo e antisemitismo? In quella di Vauro  ( Berlusconi: Israele entri in Europa. Guarda che dopo non se ne vanno più ), mostrata nell’ultima puntata di Annozero, si prova qualcosa di più che un fastidio. Vauro non sarà uno strisciante bolscevico antisemita, però qualcosa non va. Silvio Berlusconi dice: Israele entri in Europa. Il ragazzino (presumibilmente palestinese) commenta: «Guardi che una volta entrati non se ne vanno più». Si dirà: ma è chiaro, no? C’è un carro armato con la stella di David e Vauro si riferisce ai territori occupati. Lettura legittima. Ma c’è un’altra lettura altrettanto legittima, e cioè che la Shoah è un’esperienza troppo europea, troppo vicina nel tempo e nello spazio, per poter scherzare su questi temi: gli ebrei sono una presenza fastidiosa, dovunque vadano, che poi è il concetto alla base dell’antisemitismo del Novecento. Vogliamo essere buoni e diciamo pure che la vignetta di Vauro non è antisemita, ma solo inopportuna e di pessimo gusto. Però ricordiamoci che in Francia il comico Dieudonné è stato cancellato per un anno dalla televisione per una vignetta rappresentante un colono israeliano che salutava con il braccio teso al grido di «Israheil». E ha rischiato anche una contestazione ufficiale per “crimini contro l’umanità”. Non sarà il solito vizietto italiano per cui a sinistra non può mai albergare antisemitismo?

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