Pubblichiamo una corrispondenza tra Emanuel Segre Amar e Massimo Gramellini, vice direttore della Stampa, autore del pezzo su Berlusconi uscito ieri e commentato sempre ieri su IC:
Egregio dottore, la lettura della sua striscia odierna mi ha lasciato sconcertato, soprattutto perché oscura tante altre strisce che ho condiviso. Berlusconi (indipendentemente dal giudizio sull'uomo, sul politico e sulle parole da lui pronunciate) non ha affatto espresso il concetto che lei riporta: "le vittime di Gaza sono paragonabili a quelle della Shoah". Le sarebbe stato sufficiente leggere con attenzione le parole pronunciate e riportate sul suo stesso giornale da Amedeo La Mattina: "Come è stato giusto piangere le vittime della Shoah, così è giusto manifestare dolore per quanto è successo a Gaza". Come vede non si paragonano le vittime, non si paragonano le situazioni, si dice soltanto che è giusto piangere tutte le vittime. Concetto molto diverso, dottore, soprattutto in questo mondo pieno di urlatori di "Olocausto a Gaza" e simili atrocità. Chiunque accosti le fotografie dei campi di sterminio con tante immagini dei palestinesi pubblicate, anche sui quotidiani di Hamas (gliene posso inviare a semplice richiesta), capirà che il semplice accostamento delle due situazioni è un'ulteriore INSULTO ALLE VITTIME DEI CAMPI. Lei voleva unirsi al coro di attacchi a Berlusconi, tanto comune nel nostro paese: liberissimo di pensare in proposito come vuole. Ma se lei stravolge il suo pensiero, non si stupisca se in tanti, oggi, si chiedono (come hanno chiesto anche a me): ma che cosa ha scritto Gramellini? Distinti saluti Emanuel Segre Amar PS Quanto al titolo della sua striscia, "Se questo è un uomo", mi permetto di farle notare che usare, per esprimere il proprio disprezzo nei confronti di un politico, le parole scelte da Primo Levi per esprimere tutta la propria dolente compassione nei confronti di chi ha subito la massima sofferenza e la massima onta (Considerate se questo è un uomo / che lavora nel fango / che non conosce pace / che lotta per mezzo pane / che muore per un si o per un no), è semplicemente blasfemo.
Egregio dottore,
francamente non riesco a cogliere la sottigliezza. Se uno dice che è giusto piangere le vittime di Gaza manifesta una forma di solidarietà con quelle vittime, o no? Mi concede almeno che è stato molto ambiguo? Così almeno l’hanno interpretato tantissime persone, molte delle quali di religione ebraica, che da stamattina mi scrivono o mi telefonano per ringraziarmi di quello che ho scritto.
La saluto e la ringrazio per avermi espresso con civiltà il suo pensiero. Quanto a Primo Levi, è tale la mia adorazione per lui che mi sono permesso di utilizzare il suo titolo per un’ironia che non gli sarebbe affatto dispiaciuta. I blasfemi, mi creda, sono altri. E li vediamo all’opera tutti i giorni.
Massimo Gramellini
Mi scusi l’aggiunta, dottor Segre, ma dopo aver riletto per scrupolo ancora una volta le parole pronunciate da Berlusconi davanti a Abu Mazen, penso che il vero blasfemo sia chi, con una frase estremamente ambigua, ha messo di fatto sullo stesso piano il bombardamento di Gaza e la Shoah.
Io mi sono indignato e tantissimi lettori con me.
Ancora un cordiale saluto
Massimo Gramellini
Egregio dottore,
mi potrebbe inviare le parole esatte pronunciate da Berlusconi? Io conosco quanto riportato da La Stampa e ho letto anche numerosi altri quotidiani, ma evidentemente non le parole che lei ha letto.
La ringrazio anticipatamente
Emanuel Segre Amar
'Come e' giusto piangere le vittime della Shoah e' giusto manifestare dolore per quanto avvenuto a Gaza''.
Ripeto: capisco la differenza fra partecipazione al dolore e condivisione politica, ma la vicinanza dei due discorsi - e il riferimento alla Shoah (cioè a uno sterminio premeditato di innocenti) - rafforzano la mia convinzione che Berlusconi non sia uno statista, ma un venditore che si adegua continuamente all'interlocutore/cliente che ha davanti.
Sono in buona compagnia, comunque. Anche la stampa israeliana la pensa come me. Leggo sul Corriere: "Maariv non ha apprezzato l'accostamento Olocausto-Gaza e ironizza su «Silvio-Cesare» per il suo «comportamento bizzarro», lamentando come improprio il fatto che «appena giunto nei territori abbia paragonato Gaza alla Shoah».
Cordiali saluti
Massimo Gramellini
Commento di IC:
Gramellini non cerchi scappatoie citando un giornale israeliano. Tutto il mondo ha visto l'accoglienza che Israele ha riservato a Berlusconi, di fronte alla quale il commento di un quotidiano vale per quel che vale. La verità è che Gramellini appartiene al club degli odiatori di Berlusconi , e ha voluto comunicarlo con un pezzullo che non torna ad onore del giornale di cui è vice-direttore.
Non c'è stato nessun paragone Shoah-Gaza, ma solo l'espressione di parole di cordoglio nei confronti di chi a Gaza ha perso la vita, Precedute però da una chiara e netta posizione sulle responsabilità di quella guerra, di chi l'ha provocata e voluta. Sul titolo che richiama Primo Levi abbiamo già scritto ieri cosa pensiamo. Lo riconferma una lettera di una lettrice, che pubblichiamo oggi in altra pagina, che a Gramellini ha scritto, riferendosi a Berlusconi ".. per me sì, questo è un uomo".