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Risposta a Sandro Viola 05/02/2010
A: "rubrica.lettere@repubblica.it" <rubrica.lettere@repubblica.it>
Conversazione: Per Sandro Viola
Oggetto: Per Sandro Viola

Tra le parole da lei scritte oggi, due concetti desidero qui sottolineare.
- "le continue pressioni americane hanno ottenuto, in quasi un anno,
soltanto il consenso di Netanyahu (oer ora puramente verbale) alla formula
dei due Stati". Pensa forse che spetti al Primo ministro israeliano fondare
praticamente, e non verbalmente, lo Stato di Palestina? Mi spieghi perché
non la capisco. A Gaza che cosa hanno fatto i leaders locali dopo che
Israele ha ritirato tutti i suoi concittadini, rendendola terra libera dagli
ebrei (concetto che andrebbe bene analizzato)? Un loro Stato davvero non mi
sembra, e questo perché non è davvero questo che interessa loro.
- "Israele paese leader per la libertà e per la pace": frase pronunciata da
Berlusconi ma falsa per lei e inaccettabile per i palestinesi (sic). Capisco
l'odio suo per Berlusconi (affare suo, che non mi interessa), conosco l'odio
suo per Israele (ancora affare suo, che mi interessa solo in parte, solo per
quello che la porta a scrivere), ma ora voglio farle presente un'idea che mi
sorge immediata. Tra gli ebrei italiani so che molti leggono Repubblica. E
so che molti politicamente non stanno con Berlusconi. Ma so anche che la
maggior parte di loro SA CHE ISRAELE E' UN PAESE LEADER PER LA LIBERTA' E
PER LA PACE (voluta fortissimamente da tutti i cittadini, a differenza di
quel che succede tra i palestinesi).
Sarei proprio contento se un buon numero di codesti lettori di Repubblica
decidesse di cambiare testata. E magari, dopo un po', anche tendenza
politica. Sarebbe il miglior risultato che le sue parole avranno sortito.
Emanuel Segre Amar


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