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Sono un giovane prete cattolico, grande ammiratore di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Credo che la proposta di Berlusconi sull'ingresso di Israele in Europa sia la logica conseguenza del riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell'Europa. Quando un italiano visita Israele si sente a casa! Lì respira libertà e democrazia. Purtroppo molti cattolici in pellegrinaggio in Terra Santa ( o Israele come preferite) sono condizionati nel loro giudizio sul Paese dalle guide palestinesi che non risparmiano giudizi sprezzanti sugli israeliani. Sarebbe forse opportuno un maggior interesse da parte di Israele verso il turismo religioso cattolico. Potrà sembrarvi eccessivo ma sono convinto che il giudizio filo-palestinese di molti cattolici non dipenda dalle scelte politiche di questo o quell'orientamente politico ma dal passaparola che nasce in parrocchia dopo un pellegrinaggio in Terra Santa. Complimenti per il bellissimo sito. Cordiali saluti, don Edmondo Caro Amico, grazie per le sue parole, lei non sa quanto ci faccia piacere trovare un sacerdote che ha le idee chiare sulla propaganda contro Israele che indottrina le menti dei "pellegrini" che hanno la sventura di affidarsi alle "oopere diocesane" o ai francescani per recarsi in Israele. Anzi, in "Terrasanta", visto che Israele quasi non lo vedono. Il problema delle guide palestinesi, sull'uso delle quali il governo israeliano non è mai voluto intervenire "pro bono pacis", dà i risultati che lei ha descritto molto bene. Qualcuno dirà, come per altri casi, che sono affari interni della Chiesa, mentre non è vero, quella propaganda diffama Israele, non la esclude soltanto, il che sarebbe già grave. |
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