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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.02.2010 Lettera aperta a Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera
di Emanuel Segre Amar

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 febbraio 2010
Pagina: 1
Autore: Emanuel Segre Amar
Titolo: «Lettera aperta a Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera»

Lettera aperta a Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera
di Emanuel Segre Amar


Ferruccio de Bortoli

Gentile Direttore,

gli ascoltatori del TG2  delle 20.30 di lunedì hanno sentito il suo collaboratore Sergio Romano  spiegare le ragioni per le quali è personalmente contrario all'ingresso nella  UE di Israele, vecchia proposta rilanciata ora dal Presidente  Berlusconi.
Per spiegare la sua posizione, oltre a reclamare la mancanza di contiguità territoriale (ma forse avrebbe fatto meglio a cercare altre ragioni,  come la dislocazione di Israele su un'area geografica extra-europea, o anche  la stessa impossibilità per Israele di aderire, ad esempio, al trattato di  Schengen), l'ex ambasciatore ha detto le seguenti testuali parole: Israele è un paese spesso  in guerra con l'uno o con l'altro dei suoi vicini, e, se entrasse nella  UE, "i suoi problemi diventerebbero i nostri".
Lo storico Romano  non può avere dimenticato i giorni nei quali il Segretario dell'ONU U Thant, obbedendo alla perentoria richiesta del dittatore egiziano Nasser, allontanò i soldati  delle Nazioni Unite che erano schierati tra Egitto ed Israele allo scopo di fare da separazione tra i due contendenti ed impedire il  riesplodere delle ostilità; questa rapida accondiscendenza permise agli  Arabi di scatenare una delle loro ricorrenti guerre volte a “cacciare gli  ebrei in mare” - guerra della quale ancora oggi, a  oltre quarant'anni di distanza, sia gli israeliani che i palestinesi  stanno pagando le drammatiche conseguenze. Da quel momento Israele ha avuto chiaro il concetto  che deve pensare a se stesso da solo, senza poter fare affidamento sugli  altri.
Così come lo avevano  capito gli ebrei durante il periodo della Shoah quando ben pochi  vollero aiutarli, preferendo, i più, far finta di non vedere e non sentire. E di  questo si è parlato ancora diffusamente la settimana scorsa in occasione della  Giornata della Memoria. In Bulgaria il re Boris III, convinto dai suoi  cittadini, ha saputo vedere quello che stava per succedere nel suo regno e  si è opposto personalmente alla follia nazista.
Ma tutto questo Sergio  Romano ha preferito dimenticare nel momento in cui ha  rilasciato la sua intervista al TG2; ed ha anche fatto finta di non accorgersi del dittatore iraniano che dichiara di voler distruggere lo Stato di Israele. Abbiamo noi il  diritto morale di chiudere oggi occhi e orecchie per poi accusare domani Israele quando alla fine sarà stato costretto a intervenire in prima persona in quell’Iran che è diventato una minaccia per tutti gli stati del Medio Oriente, e non solo  per quelli? Bene ha fatto Berlusconi a dire, in Israele, che bisogna combattere  l’indifferenza.
Romano, grazie alla sua rubrica coi lettori del Corriere, ha una grande resonsabilità nell'orientare le opinioni del pubblico. Sono ora convinto che le parole da lui pronunciate ieri, che non esito a definire spregevoli, dovranno farla riflettere sull’opportunità di rivedere lo spazio che il  quotidiano da Lei diretto, dalla grande tradizione, potrà ancora affidare allo “storico” e all'"ambasciatore” Sergio Romano.
Distinti saluti

Emanuel  Segre Amar


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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