Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 02/02/2010, a pag. 2, l'articolo di Marco Galluzzo dal titolo " Berlusconi a Gerusalemme: sogno Israele nella Ue". Da REPUBBLICA, a pag. 12, l'articolo di Andrea Bonanni dal titolo " Una fantasia senza speranza " e le dichiarazioni di Sergio Romano nell'edizione di ieri sera del TG2, preceduti dal nostro commento. Ecco i pezzi:
CORRIERE della SERA - Marco Galluzzo : " Berlusconi a Gerusalemme: sogno Israele nella Ue "
GERUSALEMME — Affari, grande amicizia, collaborazione economica e politica. La visita di Berlusconi è iniziata ieri con un'agenda molto densa e la rivendicazione del «sogno» italiano di vedere un giorno accolto lo Stato d'Israele nell'Unione europea. Ma anche con l'approfondimento di alcuni dossier riservati, che vanno dall'export italiano verso l'Iran, giudicato qui eccessivo, alla possibilità per Alenia-Aermacchi di entrare in trattative con l'esercito israeliano per la vendita di 40 M-346 Master, gli aerei di addestramento militare gioiello della nostra tecnologia, che equivarrebbero a un commessa, per l'azienda tricolore, di circa un miliardo di euro.
Come ogni ospite d'eccellenza Berlusconi, al suo arrivo, ha piantato un ulivo, simbolo della pace, alla Foresta delle Nazioni («nel mio parco in Sardegna dico scherzando che i miei ulivi millenari vengono dal Getsemani»). Ha visitato lo Yad Vashem, il museo dell' Olocausto, dove ha lasciato in ricordo un messaggio scritto: «La nostra anima urla: non è vero, non può essere vero. Poi, sconfitta, grida: mai, mai più. Con commozione profonda Silvio Berlusconi». Cenato, insieme ai ministri Frattini, Matteoli, Ronchi, Scajola, Prestigiacomo, Sacconi, Fazio, con il premier Benjamin Netanyahu e gli omologhi rappresentanti dei dicasteri locali.
Il primo messaggio diffuso è un suo vecchio «sogno: annoverare Israele fra i Paesi dell' Unione europea». Non è la prima volta che lo dice, gli israeliani sono d'accordo, ma per il momento altro non è, appunto, che un sogno. Con Ronchi il vicepremier Shalom ha discusso di come costruire un percorso diplomatico di avvicinamento concreto al progetto. «Sono qui per testimoniare — ha aggiunto il premier — l'amicizia degli italiani al popolo d'Israele, abbiamo l'orgoglio di essere noi, con la cultura giudaico-cristiana, alla base della civiltà europea. Con questo vertice Israele diventa uno fra i cinque partner di riferimento dell'Italia».
Oggi il vertice entrerà nel vivo. Sulla ricerca scientifica Scajola dovrebbe annunciare alcuni accordi bilaterali. Mentre uno dei dossier più delicati riguarderà gli M-346. Israele ha bisogno di rinnovare il suo parco di aerei addestratori e si è rivolto, al momento in modo informale, anche ad AleniaAermacchi, gruppo Finmeccanica, per il possibile acquisto di circa 40 apparecchi. Servirà anche la diplomazia del premier per caldeggiare il progetto, di certo aiutata dai rapporti eccellenti. Due esempi: Netanyahu ieri ha ribadito che «Israele non ha un amico più grande di Berlusconi nella comunità internazionale», mentre Shalom ha chiesto a Ronchi di sondare l'Ue per inserire anche la Guardia della Rivoluzione iraniana nella lista nera delle organizzazioni terroristiche.
La concorrenza all'M-346 è anche di marca americana: la Lockheed Martin commercializza il T-50, prodotto dalla Korea Aerospace, l'altro addestratore di riferimento del mercato. Anche le pressioni dell' azienda americana starebbero rallentando la chiusura di un contratto fra Alenia ed Emirati Arabi Uniti, in fase avanzata di definizione, per la vendita di 48 M-346 (valore della commessa 1,4 miliardi di euro). Contribuendo— secondo alcune indiscrezioni — a rinviare (è già successo due volte) il viaggio di Berlusconi a Dubai.
La REPUBBLICA - Andrea Bonanni : " Una fantasia senza speranza "
Berlusconi auspica l'ingresso di Israele in Europa per un semplice motivo: lo Stato ebraico è l'unica democrazia di tipo occidentale del Medio Oriente.
Bonanni, invece, sostiene : " l´opportunismo che costituisce la vera e unica cifra della sua diplomazia, per il presidente del Consiglio auspicare l´ingresso di questo o quel Paese nell´Unione europea è un modo poco costoso, e poco impegnativo, per proclamare la propria amicizia verso l´interlocutore di turno, che sia Putin o Netanyahu, e anzi per presentarsi come "più amico" degli altri leader europei che ben si guardano dall´avanzare simili profferte.".
Non ci risulta che Berlusconi abbia proposto alla Russia un ingresso in Unione Europea. E comunque non è rilevante. Il caso in questione è Israele e il suo eventuale ingresso sarebbe positivo. Sarebbe anche un segnale alle dittature della zona. L'Europa, finalmente, prenderebbe una posizione netta contro il terrorismo islamico e in difesa dell'unica democrazia della zona.
Ecco l'articolo:
Non è certo la prima volta che Berlusconi auspica di vedere Israele entrare a far parte dell´Unione europea. Si tratta di una vecchia idea che il presidente del Consiglio ha già espresso in numerose occasioni negli anni passati. Un´idea che non ha alcuna attinenza con la realtà, tanto è vero che i governi israeliani non hanno mai manifestato interesse per un´adesione all´Ue. Ma che risponde ad alcuni cardini della vulgata internazionale berlusconiana.
Innanzitutto il leader della destra italiana non ha una visione identitaria dell´Europa. Per lui l´Ue è solo una grande area di libero scambio, di dialogo e di stabilizzazione geopolitica: una specie di Osce più strutturata, ma politicamente meno rilevante della Nato. E infatti vorrebbe che entrassero a farne parte un po´ tutti: dalla Russia alla Turchia, dall´Ucraina a Israele e magari anche alla Bielorussia.
In secondo luogo, con l´opportunismo che costituisce la vera e unica cifra della sua diplomazia, per il presidente del Consiglio auspicare l´ingresso di questo o quel Paese nell´Unione europea è un modo poco costoso, e poco impegnativo, per proclamare la propria amicizia verso l´interlocutore di turno, che sia Putin o Netanyahu, e anzi per presentarsi come "più amico" degli altri leader europei che ben si guardano dall´avanzare simili profferte.
Infine, difendere l´ipotesi di un ingresso di Israele nell´Ue consente a Berlusconi di riprendere il tema delle "radici giudaico-cristiane" dell´Europa: un´idea cara al Vaticano presso cui il Presidente del Consiglio è sempre ansioso di acquisire meriti.
La realtà, naturalmente, è un´altra, pur se lo scenario di una "Israele europea" idealmente affascina anche una parte della sinistra. Non solo la questione «non è in agenda», come ha freddamente commentato il portavoce dell´Altro rappresentante per la politica estera della Ue, Catherine Ashton. Ma in questo momento le relazioni tra la Ue e Israele sono particolarmente tese a causa degli insediamenti sul territorio palestinese. Tanto è vero che una richiesta israeliana di rafforzamento del partenariato con la Ue è stata per ora messa nel congelatore.
Ma l´idea di una adesione alla Ue non piace neppure a Israele. Essa infatti implicherebbe, tanto per cominciare, l´accettazione reale di una soluzione negoziale al conflitto in Medio Oriente e l´apertura al concetto di libera circolazione e di libero insediamento dei cittadini europei sul territorio dello stato ebraico: due prospettive che gli israeliani non sembrano disposti a contemplare.
TG2 - Sergio Romano : " Contro l'ingresso di Israele in UE "
Come Bonanni, anche Sergio Romano non condivide la proposta di Berlusconi di far entrare Israele in Unione Europea.
La prima motivazione che adduce è la mancanza di contiguità territoriale fra Israele e l'Europa. Ora, la Turchia (che secondo Romano meriterebbe di entrare in Europa), confina solo per un breve tratto con l'Europa (Grecia e Bulgaria), ma Romano è disposto a soprassedere.
La seconda motivazione è gravissima. Romano ha dichiarato " che Israele è un paese sempre in guerra con l'uno o con l'altro dei suoi vicini, e, se entrasse nella UE, i suoi problemi diventerebbero i nostri ". Certo, lo Stato ebraico ha combattuto molteplici guerre, ma tutte di difesa. Secondo Romano dovrebbe restare inerme sotto gli attacchi esterni e lasciarsi distruggere?
In ogni caso, la questione mediorientale ci riguarda, a prescindere dalla presenza di Israele in Europa o meno, dal momento che gli Usa e la Ue stanno tentando di far ripartire i negoziati.
Israele assomiglia all'Europa molto più della Turchia che Sergio Romano tanto sponsorizza.
Ecco le dichiarazioni di Sergio Romano:
Sergio Romano
" Due sono le ragioni per le quali non credo che Israele possa entrare nella UE:
- mancanza di contiguità territoriale di Israele con l'Europa.
- Israele è un paese sempre in guerra con l'uno o con l'altro dei suoi vicini, e, se entrasse nella UE, i suoi problemi diventerebbero i nostri".
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