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La Repubblica Rassegna Stampa
31.01.2010 Mussolini su iPhone della Apple
La cronaca di Giovanni Gagliardi

Testata: La Repubblica
Data: 31 gennaio 2010
Pagina: 22
Autore: Giovanni Gagliardi
Titolo: «Discorsi di Mussolini sull'iPhone, i sopravvissuti della Shoah contro Apple»

79 centesimi per 100 discorsi di Mussolini, è il quasi regalo della Apple ai nostalgici del "quando c'era lui".  Perchè non mettere anche quelli di Hitler, per quel che ne abbiamo sentito lo stile non cambia molto.  Non che prima fossero di difficile reperibilità, anzi, forse ascoltarli, oltre a mettere i brividi, potrebbero anche farci morire dalle sghignazzate, se non fosse per le tragedie che ricordano. Ma il verdetto della Storia è già stato emesso, si consoli la nipote Alessandra, il passato è passato. Riprendiamo l'articolo di Giovanni Gagliardi da REPUBBLICA di oggi, 31/01/2010, a pag.22, dal titolo " Discorsi di Mussolini sull'iPhone, i sopravvissuti della Shoah contro Apple ".
Ecco il pezzo:

ROMA - «Un insulto alla memoria di tutte le vittime del nazismo e del fascismo, ebrei e non». «È l´ennesimo segnale di sdoganamento». Si accende la polemica su iMussolini, l´applicazione per iPhone da giorni in testa alle vendite tra quelle a pagamento. Questo programmino permette di mettere sul cellulare della Apple con la spesa di appena 79 centesimi, oltre un centinaio di discorsi del dittatore, in formato audio, video e testo.
Accolto con piacere da molti nostalgici, iMussolini è stato però duramente contestato da un gruppo di sopravvissuti alla Shoah, l´American gathering of holocaust survivors and their descendants. Il vicepresidente, Elan Steinberg, ha attaccato l´azienda di Cupertino, parlando di «un´ignominia» e di «resa al crasso commercialismo». Più sfumato, ma non meno duro, il parere della professoressa Tullia Zevi, presidente emerito dell´Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: «Questo è un dolce modo di scivolare verso lo sdoganamento», dice mettendo in guardia dai pericoli della «pigrizia mentale e della disabitudine». Ma non condivide, la professoressa Zevi, il giudizio di ignominia: «Mi sembra più una stupidità storica», dice, per poi aggiungere preoccupata «chi dimentica il passato è condannato a riviverlo».
Sulla stessa lunghezza d´onda anche Armando Cossutta, ex partigiano delle Brigate Garibaldi e vice presidente nazionale vicario dell´Anpi, secondo cui «hanno ragione tutti coloro che considerano questo un atto inaccettabile». Cossutta non usa mezzi termini nel definire l´applicazione uno dei «tentativi di esaltare il passato immondo di nazismo e fascismo. È una brutta aria mefitica che occorre diradare al più presto».
Accuse pesanti, dalle quali il creatore di iMussolini, Luigi Marino, cerca di smarcarsi: «Io sono come uno scrittore. Allora bisognerebbe ritirare anche i testi sull´argomento dalle librerie», dice questo ragazzo napoletano di 25 anni. Marino sottolinea che la sua non vuole essere una apologia del fascismo ed esprime una solidarietà totale alle vittime. Quanto ai messaggi "Dux Mea Lux" o "Dux! Dux! Dux!", lasciati dagli utenti di iTunes, Marino alza le spalle: «Andrebbero rimossi subito, però non penso che alla Apple ci sia una persona che per 24 ore al giorno venga messa a moderare». «Sono discorsi storici come molti altri che si scaricano da Internet, che è libero, su molti argomenti», afferma la nipote del duce Alessandra Mussolini. Giudizio diametralmente quello della Fgci. Secondo l´organizzazione giovanile del Pdci -Federazione della sinistra, l´applicazione è «un inno al fascismo». Si rivolgono quindi direttamente a Maroni: «Chiediamo al ministro, tanto sensibile alla sicurezza in rete, di adoperarsi per stoppare questa sconceria telematica».

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