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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Noi ebrei siamo perseguitati anche da chi si dice di sinistra 29/01/2010

LIBERO - Angelo Pezzana : " Noi ebrei siamo perseguitati anche da chi si dice di sinistra  "

Le scritte che esprimono odio verso gli ebrei, o contro i dirigenti delle Comunità ebraiche, che hanno insozzato i muri di Roma l’altro giorno, hanno diversi gradi di lettura. Tutti però riconducibili ad una espressione rozza, che travalica qualsiasi collegamento ad una analisi approfondita del pregiudizio e dell’ ostilità che esprimono. Sono la manifestazione di una azione di manovalanza, dietro la quale si cela il tradizionale antisemitismo becero, quello che vede nell’ebreo l’espressione di una forza nascosta, la volontà di impadronirsi del mondo, il capitalista dell’ economia o,  secondo l’ideologia opposta, il rivoluzionario comunista  che vuole sovvertire le istituzioni. La mano che insozza i muri è guidata da una fede che non ha bisogno di verifiche, che non si pone domande, l’ebreo è l’altro che forse neppure si conosce, e proprio per questo, obiettivo facile da colpire con l’insulto. Che, come si sa, non richiede ragionamento.  Il fatto che siano avvenute nella giornata che ricorda la Shoà ci dice  quanto chiaro sia il legame con l’ideologia nazista. Quell’odio, che si è fermato a qualche mano di vernice, non deve però farci credere che il pericolo sia circoscritto a pochi sciagurati, che sia sufficiente individuarli per risolvere il problema. Uno strumento per capire quale strada percorrere, per non cadere nelle affermazioni tranquillizzanti e auto assolutorie, tipiche delle condanne generiche, quelle che ci richiamano all’amore universale, ce l’ha fornito Elie Wiesel, che dopo essere sopravvissuto ad Auschwitz da ragazzo, ha dedicato tutta la vita a raccontare il non raccontabile, la Shoà. Ci ha detto che il male non è affatto scomparso, anzi, si sta ripresentando ai nostri occhi senza che noi sappiamo riconoscerlo.  E che attribuirlo soltanto ai rigurgiti nazisti è riconoscere una parte soltanto del quadro che abbiamo davanti. Finchè non capiremo che l’attuazione della soluzione finale voluta da Adolf Hitler porta il nome di antisionismo, non riusceremo a capire la realtà che abbiamo davanti. Per ammazzare gli ebrei, oggi, non bisogna riconoscerli come tali, anzi, occorre chiamarli sionisti, scrivere e dire che sono la riproduzione delle SS perchè occupano e sterminano un popolo, i palestinesi, che riducono alla fame gli abitanti di Gaza, negandogli addirittura l’elettricità, che i soldati di Israele uccidono i palestinesi per commerciarne gli organi,l’elenco delle menzogne è lungo, ce lo ricordano gli odiatori di Israele tutti i giorni, sui loro giornali, sui siti internet, nelle agenzie stampa che diffondono comunicati che sembrano la fotocopia di quelli Hamas o Hezbollah. Ma attenzione, non c’è soltanto il risultato dell’azione dei gruppuscoli neonazi, dietro a queste enormi menzogne c’è tutto lo spettro dell’odio verso gli ebrei che attraversa  la nostra società. C’è in gran parte la sinistra estrema, ma anche quella moderata, che di fatto accetta la vulgata palestinese, che vede in Israele il responsabile di tutti mali dell’umanità. L’odio che li acceca è legato a quello contro l’America,  arrivando alla giustificazione del terrorismo come legittima reazione degli “oppressi” contro gli “occupanti”. Per averne conferma basta leggere il Manifesto, ma anche l’Unità spesso non è da meno. I sei milioni di ebrei vivi in Israele, per essere perdonati, dovrebbero adeguarsi alla volontà di chi  vuole cancellare il loro diritto alla vita e alla sicurezza nel loro libero Stato. Nè si deve dimenticare l’ostilità dell’informazione cattolica, dai siti internet a quella ufficiale. Avvenire, quotidiano della CEI, ospita articoli che non hanno nulla da invidiare a quelli della sinistra ex-post-comunista. Nella propaganda clericale prevale la componente religiosa, che però si intreccia con la politica più estrema, Israele è responsabile a prescindere, mentre i palestinesi sono poveri quindi sono buoni. Il risultato è che oggi c’è uno Stato, l’Iran, che minaccia di distruggere Israele, come ci ha ricordato ancora l’altro giorno l’ayatollah Khamenei, nella totale assuefazione delle democrazie del mondo libero.

Le scritte sui muri fanno ribrezzo, ma non fermiamoci a questo. Dietro c’è un pericolo molto maggiore, contro il quale servono leggi adeguate, fermezza, decisioni senza alcun timore nel prenderle, e soprattutto, chiamare le cose con il loro nome. Chi odia gli ebrei può manifestarlo in molti modi, da quelli più rozzi a quelli più raffinati, il modo più forte per combatterli è far capire le ragioni di Israele, perchè la sua difesa è quella di tutti noi.


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