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Il Foglio Rassegna Stampa
28.01.2010 Unrwa: il suo scopo è mantenere i profughi palestinesi tali per giustificare l'odio contro Israele
Ora a dirigerla sarà un italiano. Cambierà qualcosa?

Testata: Il Foglio
Data: 28 gennaio 2010
Pagina: 1
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Come riscattare l’agenzia dell’Onu occupata da Hamas»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 28/01/2010, in prima pagina, l'articolo dal titolo " Come riscattare l’agenzia dell’Onu occupata da Hamas".


Filippo Grandi, futuro direttore dell'Unrwa

Roma. Unrwa è una delle agenzie delle Nazioni Unite più ricche, influenti ma anche sotto osservazione dell’intelligence israeliana. A dirigerla nei prossimi tre anni sarà un italiano, Filippo Grandi. Un grande riconoscimento all’Italia da parte del Palazzo di vetro. L’Unrwa è la mega agenzia delle Nazioni Unite per l’assistenza ai profughi palestinesi che vivono in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Per l’Italia la nomina potrebbe essere l’occasione di fare pulizia in una struttura che negli ultimi anni è stata utilizzata da Hamas, in cima alla lista nera delle organizzazioni terroristiche dell’Unione europea, per reclutare uomini e finanziamenti. Due giorni fa il Canada ha deciso di privare la Unrwa dei suoi fondi, che in totale ammontano a cinquecento milioni di dollari. Da cinquantasei anni l’Unrwa impersona il simbolo stesso del doppio standard applicato dalla comunità internazionale per quanto riguarda la guerra del mondo arabo contro Israele. La principale missione dell’Unrwa, agenzia unica nel suo genere fra quelle dell’Onu sui profughi di tutto il mondo, non è stata finora di aiutare i palestinesi ad affrontare la realtà dopo la guerra del 1948. Aiutare i profughi palestinesi a reinserirsi non è il suo scopo. L’Unrwa è stata usata per mantenere i profughi palestinesi esattamente nella condizione e nel luogo in cui si trovano, affinché possano servire per giustificare l’infinita guerra contro Israele. Esistono, ad esempio, centinaia di migliaia di profughi palestinesi e loro discendenti che sono cittadini della Giordania: eppure, per quanto riguarda l’Unrwa, essi continuano a essere dei profughi con pieno diritto all’assistenza. “La creazione dell’Unrwa rispondeva alla strategia araba di usare i campi profughi come un’arma sempre eternamente puntata contro lo stato di Israele”, ha scritto il quotidiano israeliano Haaretz. O per dirla senza garbo con James Lindsay, già alto funzionario dell’agenzia Onu, “l’Unrwa è un’agenzia con fini politici e terroristici”. Nell’ultima guerra a Gaza, i terroristi islamici di Hamas sparavano all’esercito israeliano dagli edifici della Unrwa. Molti impiegati dell’Unrwa sono membri non solo delle principali fazioni terroristiche palestinesi come l’ala militare di Fatah, ma anche del gruppo jihadista Hamas. Fra i candidati della lista Hamas eletti nelle elezioni palestinesi, un certo numero risulta sul libro paga dell’Unrwa. Hamas ha persino gestito la sua nuova emittente televisiva dall’interno di una moschea relativamente al sicuro nel campo profughi di Jabalya, gestito guarda caso dall’Unrwa. A quest’agenzia viene addebitata la diffusione della menzogna secondo cui le Forze di Difesa israeliane avevano commesso un indiscriminato massacro di civili nel campo profughi di Jenin. L’Unrwa impiega insegnanti affiliati a Hamas e permette la diffusione di messaggi di Hamas nelle sue scuole, che come è noto invoca lo sterminio degli ebrei. Con il colpo di mano di Hamas a Gaza nel luglio 2007, Hamas ha preso possesso delle strutture Unrwa. In una scuola dell’Unrwa lavorava Awad al-Qiq: una lunga carriera come insegnante, ma anche il principale fabbricatore di bombe per il Jihad islamico. E’ rimasto ucciso nel 2008 mentre supervisionava un laboratorio dove si costruivano missili da usare contro Israele. La Unrwa ha permesso ad Hamas di nascondere armi e uomini nelle sue ambulanze. Nidal Nazal, autista di ambulanze dell’Unrwa, fu arrestato nel 2002 dopo che il suo automezzo era stato usato per trasportare terroristi impegnati nella preparazione di attentati suicidi. Un altro dipendente della Unrwa era Said Sayyam, ministro dell’Interno di Hamas ucciso dall’aviazione israeliana, imam nelle moschee più fondamentalistiche di Gaza e teorico dei rapimenti dei soldati israeliani. E’ stato lui a imporre alle donne palestinesi l’uso del velo islamico negli edifici governativi. Noto per la sua ferocia con i militanti palestinesi accusati di “collaborazionismo”, Sayyam era anche indicato dagli Stati Uniti come il responsabile dell’uccisione di funzionari americani nei Territori palestinesi. E’ un bene per l’Italia aver spedito uno dei suoi funzionari a un simile ruolo in medio oriente. Ma deve dimostrare di essere diverso dai suoi predecessori, impegnati per lo più a seminare odio e morte contro Israele e gli ebrei. Nelle targhepremio e nelle cartine geografiche prodotte dalla Unrwa, lo stato d’Israele non compare mai. Non è mai esistito. Come nelle fantasie più realistiche di Hamas e degli altri sgherri islamisti.

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