Lettera aperta a Donald Boström di Emanuel Segre Amar
Testata: Informazione Corretta Data: 24 gennaio 2010 Pagina: 1 Autore: Emanuel Segre Amar Titolo: «Lettera aperta a Donald Boström»
Donald Bostrom
Egregio dottor Donald Boström, in tutto il mondo lei è diventato famoso per aver pubblicato sul tabloid Aftonbladet un articolo nel quale, raccogliendo voci di fonte palestinese, poi, purtroppo per lei, smentite, ha accusato gli israeliani di essere dei volgari assassini che uccidono i palestinesi per rubarne gli organi e poi rivenderli ai malati ricchi. Con quell'unico articolo lei, egregio dottore, è entrato nei quotidiani di tutto il mondo. Certo è stato un notevole exploit. Con quell'unico articolo, con quelle poche parole, lei è perfino riuscito a vincere il primo premio di Honest Reporting, dal nome significativo Dishonest Reporter Award; un premio assegnato, per il 2009, proprio a lei che ha così battuto catene televisive e grandi firme del giornalismo internazionale, tutti maestri nel raccontare fandonie, ma certamente non alla sua altezza. Ma forse, egregio dottore, lei non aveva pensato ad un aspetto tipico della mente umana. Vede, l'uomo è sempre stato pronto ad imparare in fretta tutto quello che i suoi simili avevano inventato di brutto, di nocivo per gli altri, di portatore di odio per gli altri esseri umani. E così ora tanti, nel mondo islamico (e non solo in quello) andranno avanti per l'eternità a muovere quell'orribile accusa a tutti gli ebrei israeliani (e forse presto a tutti gli ebrei tout court) che operano nel mondo per fare del bene. Ecco vede, egregio dottore: in America un noto anchorman, di quelli sempre pronti ad accusare gli ebrei, di nome T. West è andato in TV per dire agli abitanti di Haiti di guardarsi bene dagli ebrei israeliani che non sono venuti a Port au Prince per aiutarli, ma per depredare i loro organi. Io ho buone ragioni per credere che ad Haiti, in questi giorni (e magari anche prima) avessero altro cui pensare che non alle parole del signor T. West, egregio dottore. E così l'opera di questo suo attento discepolo risulterà vana. Ma lei pensi un momento: se per caso qualcuno, magari tra coloro che lavorano nell'ambasciata di qualche paese arabo (di quelle che hanno mandato dei telegrammi di solidarietà anziché degli aiuti concreti, o che magari hanno pensato di mandare dei giocattoli...) mettesse in giro la cassetta con la riproduzione di quella trasmissione TV, ecco, vede, la colpa vera ricadrebbe proprio su di lei, dottor Boström, più che su chi riprende con ignoranza mescolata ad odio le sue orribili, false parole. E' stato lei il dispensatore primo di quelle falsità. Ci pensi bene la prossima volta che vorrà spargere veleno con la sua penna. Non finisce mai bene. Questa volta, se lo sapessero, ne soffrirebbero gli haitiani che, spaventati, non saprebbero più da chi farsi curare. La prossima volta, forse, i danni ricadrebbero su altri a lei magari più vicini. Tanto, ora che il primo premio di Dishonest Reporter Award l'ha già vinto, non penserà mica di poterlo conquistare una seconda volta? Distinti saluti Emanuel Segre Amar
P.S. La prego, egregio dottore, di non far pervenire al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon il suo articolo già tanto famoso. Sa, è uno dei pochi che, apparentemente, non ne ha avuto conoscenza. Altrimenti non avrebbe chiesto al ministro degli esteri israeliano di inviare dei poliziotti per cercare di portare un po' di ordine in quella città dove l'ordine non c'era neanche prima del terremoto. A meno che anche il Segretario Generale non sia complice degli israeliani predatori di organi. Ma questa mi parrebbe davvero grossa. Non trova dottore?