Gentile Redazione,
ecco come il Comune di Napoli spende i soldi dei suoi cittadini
http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11502
Vi allego la mail inviata al CEICC del Comune di Napoli (ceicc@comune.napoli.it), Dirigente Dott.ssa Maria Luisa Vacca (marialuisavacca.ceicc@comune.napoli.it)
Di muri nel mondo ce ne sono tanti, per varie ragioni.
1) muro USA/MESSICO: una barriera contro milioni di clandestini illegali che, dal Messico, cercano di entrare negli USA per non morire di fame e cercare di vivere un po’ meglio.
2) muro COREA DEL SUD/COREA DEN NORD:
la Corea
del Sud si protegge dalla Corea del Nord mediante un muro che si sviluppa per la maggior parte della frontiera tra i due paesi;
3) muro TAILANDIA/MALESIA:
la Tailandia
ha edificato sulla parte accessibile della sua frontiera un muro per impedire a terroristi islamici di raggiungere le sue agitate provincie a maggioranza musulmana;
4) muro ZIMBAWE/BOTSWANA: una barriera elettrificata si sviluppa lungo tutta la frontiera tra i due paesi. Ufficialmente per impedire agli animali selvatici di passare da un paese all’ altro; in realtà serve per evitare che profughi dello Zimbawe entrino nel Botswana;
5) muro UZBEKISTAN/TAGIKISTAN: l’ Uzbekistan ha costruito un muro equipaggiato con sensori e videosorveglianza lungo la sua frontiera con il Tgikistan;
6) muro INDIA/PAKISTAN: costruito per le stesse ragioni. Lungo 3300 km si sviluppa lungo una frontiera che il Pakistan contesta;
7) muro PAKISTAN/AFGHANISTAN: costruito dai Pakistani e lungo 2400 km;
8) muro EMIRATI ARABI UNITI/OMAN: costruito lungo tutta la linea di coinfine con il sultanato dell’ Oman;
9) muro ARABIA SAUDITA/YEMEN: L’ Arabia Saudita, ha costruito un muro in calcestruzzo armato, munito di sensori e telecamere per impedire l’ immigrazione illegale dallo Yemen, e senza esitare di fronte allo sconfinamento di questo muro entro il territorio dello Yemen;
10) muro KUWAIT/IRAQ: il Kuwait ha rinforzato il muro, già esistente, lungo 215 km di frontiera con l’ Iraq;
11) muro TURCHIA/CIPRO:
la Turchia
(che vuole entrare in Europa), ha costruito un muro per delimitare i territori che rivendica a Cipro;
12) muro MAROCCO/SAHARA: vine definito “cintura di sicurezza”, è lungo 2700 km nel Sahara Marocchino per proteggersi dalle invasioni dei terroristi del Fronte Polisario;
13) muro SPAGNA/MAROCCO:
la Spagna
ha costruito una barriera elettrificata costantemente vigilata su una parte della sua frontiera con il Marocco per impedire l’ immigrazione clandestina;
14) muri IRLANDESI: in Irlanda del Nord (e non solo a Belfast) molti muri separano cattolici e protestanti. Per impedire violenze interi quartieri di Belfast sono stati sfigurati e divisi, case rase al suolo ed abitanti spostati da un altra parte.
Ebbene, ciononostante una campagna di disinformazione che fa passare un confine recintato di più di 700 km per un muro, quando il "muro" vero e proprio interessa meno del 10 % della barriera stessa.
D'altra parte i dati parlano da soli.
Dal nord della Cisgiordania, le statistiche mostrano che:
- Fra aprile e dicembre 2002, prima della costruzione della barriera, 17 attacchi suicidi sono stati commessi da terroristi infiltrati.
- Nel 2003, quando la barriera è stata completata, 5 attacchi suicidi sono stati commessi da terroristi infiltrati.
Al contrario, i dati provenienti dal sud della Cisgiordania, dove non sono state adottate queste misure, indicano che:
- Fra aprile e dicembre 2002, 10 attacchi suicidi sono stati commessi da terroristi infiltrati.
- Nel 2003 11 attacchi suicidi sono stati commessi da terroristi infiltrati.
Attentati suicidi in Israele dal 2000
2000 : 4
2001 : 35
2002 : 59
2003 : 26
2004 : 12
2005 : 8
2006 : 6
2007 : 1
2008 : 1
2009 : 0
Numero di morti in attentati in Israele dal 2000
2000 : 44
2001 : 207
2002 : 452
2003 : 208
2004 : 117
2005 : 56
2006 : 30
2007 : 13
2008 : 36
2009 : 15
Detto questo, il Comune di Napoli, attraverso voi organizza una manifestazione pubblica sul cosiddetto "muro" orientata, secondo uno stile degno dei regimi totalitari, a dar voce ad una sola delle due ragioni in causa; quella che, tra l'altro, non nasconde l'intenzione, come dimostrano i suoi simboli, di creare un unico stato arabo di Palestina dal Giordano al Mediterraneo. Quella che, nel II conflitto mondiale, si schierò, come dimostrano i documenti storici, con Mussolini e Hitler. Quella che reputa autentici i "Protocolli dei Savi Anziani di Sion". Quella che nega che ci sia stata
la Shoà. E
tutto ciò un giorno prima della giornata della Memoria, con l'evidente intento di equiparare in modo del tutto azzardato
la Shoà
con la situazione dei Palestinesi. Gli Ebrei europei non compivano attentati contro i tedeschi, nè lanciavano razzi contro di loro, contrariamente ai Palestinesi. E la parteciupazione di qualche attivista israeliano alla manifestazione sa tanto di mascherare un latente pregiudizio antiisraeliano che, come più volte ripetuto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, altro non è (in quanto pregiudizio) che una forma di antisemitismo.
Il Comune di Napoli non può fare da megafono ad estremisti e negazionisti ma, in quanto istituzione pubblica, dovrebbe contribuire al dialogo, cercando di dare voce ai differenti punti di vista e non a quelli di una parte sola che non si distingue certamente per disponibilità al dialogo, alla trattativa ed alla laicità quale principio fondamentale di ogni sistema veramente democratico.
Daniele Coppin