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Il Giornale - L'Opinione - Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.01.2010 Israele salva vite ad Haiti, ma c'è già qualcuno pronto a screditarlo con l'ennesima menzogna
Analisi di Fiamma Nirenstein, cronaca di Dimitri Buffa

Testata:Il Giornale - L'Opinione - Informazione Corretta
Autore: Fiamma Nirenstein - Dimitri Buffa
Titolo: «Se il Paese della guerra salva le vite - Arrivano le prime calunnie anti israeliane da Haiti - Tanto tuonò che piovve, la notizia è sul sito del Corriere»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 21/01/2010, a pag. 14, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo " Se il Paese della guerra salva le vite ". Dall'OPINIONE, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo " Arrivano le prime calunnie anti israeliane da Haiti ".
Segue l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " Tanto tuonò che piovve, la notizia è sul sito del Corriere ".
Sullo stesso argomento, invitiamo a leggere la Cartolina da Eurabia di Ugo Volli di oggi, pubblicata in altra pagina della rassegna.
Ecco i due articoli:

Il GIORNALE - Fiamma Nirenstein : " Se il Paese della guerra salva le vite "


Fiamma Nirenstein

Chi vede che cosa sta facendo Israele ad Haiti, resta a bocca aperta: non c’è mezzo di comunicazione di massa, non c’è rappresentanza diplomatica che non abbia lodato il lavoro di quei volontari che non dormono e salvano vite a catena, e che lo fanno al massimo della competenza scientifica e umana. Ma non illudiamoci: non ci vorrà molto perché Cnn, Sky News, Cbs e tutte le tv internazionali, accusino di nuovo Israele di essere un Paese crudele, violatore di diritti umani, oppressore, assassino di bambini. Loro lo sanno, ma seguitano a lavorare fra le rovine e nell’ospedale da campo.
«Loro» sono i duecentoventi medici e paramedici israeliani, fra cui molti soldati, che sono arrivati per primi sull’isola distrutta, hanno cominciato a scavare e non hanno ancora smesso, hanno messo su un ospedale da campo che non sgarra di un millimetro dai migliori standard internazionali; a questo ospedale si rivolgono tutti i Paesi che cercano con buona volontà, ma in grande confusione (prima di tutto gli Stati Uniti), di portare aiuto ai terremotati. «Solo gli israeliani sono riusciti a portare velocemente un’assistenza avanzata», ha detto alla Cnn la dottoressa Jennifer Furin della Harvard Medical School.
Fra gli israeliani ci sono cinquanta ragazzi specializzati nell’estrarre sopravvissuti dalle rovine: ancora ieri hanno salvato due fratellini, e hanno strappato dalla morte più orrida decine di feriti e moribondi. Gli israeliani curano 500 persone al giorno, si sono portati da casa le migliori macchine salvavita, possono affrontare operazioni difficili, hanno fatto partorire con successo sei puerpere salvando tutti i neonati, persino due prematuri. La tv ha detto che l’ospedale degli israeliani è la Rolls Royce dei soccorsi umanitari a Haiti, ma in realtà è il dono amoroso di un popolo di soli sette milioni di abitanti, certo non ricco e sempre in pericolo; che, come ha detto la Cnn, in genere pessima su Israele, «è arrivato qui dall’altra parte dell’oceano». Perché lo fa? Perché sa che la vita umana non ha prezzo, come invece sembrano pensare in tanti fra quelli che hanno risparmiato, per esempio i Paesi petroliferi. Qualcuno ironicamente ha scritto che si tratta di «un impegno sproporzionato», come era stata definita «sproporzionata» la guerra contro Hamas per difendere la vita dei cittadini israeliani colpiti dai tredicimila missili. Ma sproporzionati questi impegni non sono né l’uno né l’altro, bensì collegati l’uno all’altro. Solo chi sa che cosa significa dover difendere la vita giorno dopo giorno sa che cosa vale ed è in grado di farlo come si deve. E guardando un po’ più lontano, solo un popolo che per un lungo periodo, durante la Shoah, ha visto i suoi membri privati del loro nome, della famiglia, della loro umanità, sa che ogni vecchia donna di Haiti, ogni giovane colto nel pieno della sua gioia di vivere, ogni neonato in pericolo, somigliano a quegli esseri umani allora investiti dall’orrore.
Ma al di là delle ragioni morali, come fa Israele a essere così preparato scientificamente, ordinato e instancabile? L’ha spiegato Bill Clinton, inviato ad Haiti per l’Onu: «La tanta esperienza sul campo di battaglia gli ha insegnato a costruire magnifici ospedali da campo, e gli sono grato per questo».
Anche il terrorismo è stato maestro di velocità, scientificità, precisione. Durante l’Intifada il dottor David Applebaum, un medico dell’ospedale di Gerusalemme «Hadassa», venne ucciso da un terrorista suicida al caffè Hillel insieme a sua figlia Nava che avrebbe dovuto sposarsi il giorno dopo. Con loro finirono a pezzi tanti altri avventori. Il lutto per il dottor Applebaum fu particolarmente amaro: aveva infatti inventato un metodo nuovo per curare a catena i feriti trasportati a dozzine al pronto soccorso sulle ambulanze ogni volta, e capitava tutti i giorni, che un terrorista attaccava i civili israeliani. Il metodo Applebaum è stato copiato in tutto il mondo perché sa affrontare mirabilmente la confusione compiendo un’immediata classificazione della gravità delle ferite e quindi non perdendo un secondo nel salvare la vita e le parti del corpo in pericolo e nell’aiutare psicologicamente i traumatizzati. È da studi sul campo come quello di Applebaum che Israele ha imparato ad amministrare sul campo i sentimenti di pietà. Ma non basta. Purtroppo la parabola di Applebaum dice che il prezzo per imparare quest’arte è ed è stato per Israele terribilmente elevato. Sproporzionato.
www.fiammanirenstein.com

L'OPINIONE - Dimitri Buffa : " Arrivano le prime calunnie anti israeliane da Haiti "


Dimitri Buffa

“I soldati israeliani trafficano in organi estratti dai cadaveri dei piccoli bambini di Haiti così come hanno fatto a Gaza con quelli dei bimbi palestinesi”. La Cnn ci crede e diffonde la calunnia anti semita in tutto il mondo prendendo per buono uno dei tanti amatoriali veicolati su “you tube” da un sedicente T. West, produttore mediatico noto già per altre provocazioni del genere. Lo stato di Israele è stato uno dei primi paesi al mondo a mandare aiuti , mezzi e uomini molto organizzati ad Haiti per aiutare la gente del posto nelle prime necessità. Tuttavia non solo questa cosa è stata molto sottovalutata nei mass media, per non dire ignorata, ma adesso sta inziando addirittura a produrre gli effetti collaterali che già si potevano immaginare al momento che i 450 uomini del “Pikud Haoref” (la protezione civile israeliana) e del “Hail Refuà” (sanità militare dell'esercito) sono atterrati a Port au Prince insieme a 63 cani addestrati a cercare gente tra le macerie: il nascere di velenose calunnie anti israeliane e anche anti semite. Una delle più gravi è stata diffusa ieri dalla Cnn, che prende come fonte uno scemo del villaggio globale di “you tube”, tal T. West, il quale guiderebbe un gruppo politico mediatico della galassia no profit. E ieri questo signore ha fatto commentare le immagini dei soldati israeliani che montano ospedali da campo da una voce fuori campo cui era stato affidato il compito di spargere la calunnia. Ovviamente indimostrata e indimostrabile. Le sue dichiarazioni, recitate a mezzo busto, riguardano il rischio che gli aiuti umanitari destinati alla popolazione di Haiti non arrivino dove dovrebbero a causa di persone senza scrupoli. Poi, quando si parla di Israele, le sue parole si fanno infamanti nei confronti delle forze della Difesa israeliane (IDF), accusate appunto di essere coinvolte nel traffico degli organi. Secondo l'uomo, a supporto di questa tesi ce ne sarebbe un'altra, da lui ricordata senza accertamenti, circa il coinvolgimento delle stesse forze israeliane nel traffico di organi di vittime palestinesi. Così un sillogismo di calunnie ne produce una nuova. L'uomo ritiene che nel caso di tragedie come quella accaduta ad Haiti “la sorveglianza è talmente minima che è necessario un ulteriore occhio di riguardo nei confronti delle vittime per proteggerle dalle squadre mediche internazionali arrivate nel Paese per denaro”. Inoltre, invita a mettersi in guardia da quelle persone che tentano di guadagnare soldi dalla tragedia. Interpellato da “Ynet”, il sito web del quotidiano israeliano 'Yediot Ahronot', l'uomo giura di “non aver niente contro Israele” ma “molto contro l'ideologia sionista”. Poi aggiunge: “abbiamo visto cosa avete fatto in Sud Africa e con i palestinesi. Per la nostra storia e per la sofferenza del nostro popolo, io capisco cosa stanno passando i palestinesi»” Stando alle sue dichiarazioni, l'uomo si sta attivando per “promuovere un cambiamento positivo tra gli afro-americani e in Africa”. Dice: “non sono un politico; faccio un talk show, del giornalismo e il volontario per organizzazioni no profit”. Che dire? Li conosciamo questi “alternativi” e questi pseudo “contro informatori”. Facile prendersela con Israele nascondendo il proprio anti semitismo a sinistra, magari dietro le gonne della Cnn. Che per non sapere né leggere né scrivere il video pieno di falsità intanto lo diffonde. Poi si vedrà.

INFORMAZIONE CORRETTA - Michael Sfaradi : " Tanto tuonò che piovve, la notizia è sul sito del Corriere "


Michael Sfaradi

Questa mattina all'interno di un articolo sul Corriere Online era riportato fra l'altro:
"SENZA CIBO NÉ ACQUA” - Tra gli ultimi salvati ci sono anche diversi bambini: dunque, un maschio e una femmina di 8.10 anni, erano intrappolati sotto una palazzina di due piani. Li ha soccorsi un team di vigili del fuoco della polizia di New York, portandoli poi all'ospedale da campo israeliano nella tarda serata di martedì (l'alba di mercoledì in Italia.)"
Ewwiwa!!! Se ne sono accorti che c'è un ospedale da campo israeliano, roba da non credere, alla fine lo hanno citato. Anche se ancora nessuna sua immagine fa parte dei collage fotografici in arrivo dall'isola e che al suo pari nessuno soccorritore con la stella di David o con scritte in ebraico sulle pettorine arancioni sono stati ripresi dalle decine di foto reporter accorsi sulla disastrata isola. Che non siano volutamente stati ripresi? Sicuramente è così, noi non abbiamo dubbi in proposito anche perché a pensare male generalmente ci si azzecca.
Tornando ai due bambini ricoverati presso la struttura sanitaria israeliana quello che il Corriere on-line non dice, ma che si può vedere sul filmato che tratta la stessa notizia su www.maco.co.il è che è stato il padre dei due piccoli a chiedere espressamente ai pompieri statunitensi di portare i figli dagli israeliani e non nell'ospedale da campo dei marines.
Le immagini toccanti dell'uomo che subito dopo il ricovero dei figli si è inginocchiato in mezzo alla tenda del pronto soccorso per ringraziare i medici di Zahal, in Israele, hanno fatto stringere il cuore di commozione al pubblico del telegiornale Hadashot 2 del secondo canale televisivo. "I miei figli saranno salvati dai medici ebrei, questo l'ho voluto DIO" ripeteva con la voce rotta dal pianto.
Questo significa due cose: la prima è che sull'isola la voce gira e che i poveri haitiani sanno perfettamente dove conviene andare nel caso si abbia bisogno di cure, e la seconda è che, per loro fortuna, non sono lettori del "Corriere della Sera" né de "La Repubblica" né del resto della stampa italiana che è estremamente stitica di notizie riguardanti Israele e ciò che fa, quando si tratta di cose che metterebbero lo Stato ebraico in una luce diversa da quella che loro sono abituati a far vedere.
Sui servizi della CNN è stato più volte messo in rilievo che in occasione del terremoto di Haiti si è dovuti ricorrere ad amputazioni degli arti. Le percentuali in questo caso rispetto ad altri terremoti del passato sono estremamente più alte e questo è dovuto al fatto che gli le infezioni nei vari ospedali sono fuori controllo. Questo, naturalmente, non vale per la struttura sanitaria israeliana che ha addirittura migliorato gli standard di operatività rispetto agli interventi del passato:Turchia, Georgia e Kossovo solo per fare alcuni esempi. Per dirla a chiare lettere quello che nell'ospedale da campo del Pikud Ahoref (protezione civile israeliana) viene curato da un'altra parte sarebbe amputato.
In Italia, di tutto questo, non se ne parla perché è difficile per i "nostri eroi delle televisioni e della carta stampata" dare delle note di merito a un qualcuno di cui, fra non molto, si tornerà, per forza di cose, a parlare male; per cui i fedeli ad una linea che deve vedere sempre Israele dalla parte del torto si nasconde una realtà di eccellenza che invece dovrebbe essere portata a conoscenza di tutti. Questi i silenzi nel presente, come le tante "bufale" del passato oltre ad essere una vera mistificazione della realtà sono  anche un’enorme presa in giro per i lettori e per l'opinione pubblica che ha il diritto di sapere la verità nella sua completezza. Questo, purtroppo, sia in Italia che in buona parte del mondo, il più delle volte purtroppo non accade.

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